Descrizione

Centro rivierasco, ubicato in pianura e di antiche origini, con un’economia basata sul turismo, oltre che sull’agricoltura e sull’industria. I lesinesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, alcune case sparse e la località Ripalta. Il territorio –che comprende anche il lago omonimo, separato dal mare da una lunga striscia di terra, dove dominano le dune e la macchia mediterranea– disegna un profilo geometrico regolare, senza sostanziali variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Centro rivierasco, ubicato in pianura e di antiche origini, con un’economia basata sul turismo, oltre che sull’agricoltura e sull’industria. I lesinesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, alcune case sparse e la località Ripalta. Il territorio –che comprende anche il lago omonimo, separato dal mare da una lunga striscia di terra, dove dominano le dune e la macchia mediterranea– disegna un profilo geometrico regolare, senza sostanziali variazioni altimetriche. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Fondata presumibilmente nel VI secolo d.C. da un gruppo di pescatori provenienti dalla Dalmazia, in una zona già abitata in epoca romana (come testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti), per alcuni studiosi deriva il toponimo dal termine prelatino “les”, ‘baratro’, o dal germanico “aslina”, ‘lima’; altri, che fanno riferimento all’omonima isola dell’Adriatico e alle antiche immigrazioni di popolazioni serbocroate nel Gargano, lo riconducono alle voci slave “lesi” o “lesina”, col significato di ‘boscoso’. Nella seconda metà del VII secolo vi si rifugiarono gli abitanti di Lucera, incalzati dai bizantini e, oggetto di frequenti scorrerie dei turchi, acquistò grande rilievo verso la metà del XIII secolo, quando divenne sede vescovile, ruolo che conservò fino al XVI secolo. Al centro delle contese per il dominio sul lago tra l’abbazia di Montecassino e quella delle Isole Tremiti, al termine della dominazione spagnola, durante la quale fu completato il sistema di fortificazioni lungo la costa, per proteggerla dalle incursioni dei saraceni, passò sotto gli austriaci e i Borboni, registrando un progressivo degrado del territorio, a causa dell’impaludamento delle rive e della diffusione della malaria. All’inizio del Novecento iniziarono le opere di bonifica, protrattesi fino agli anni Trenta del XX secolo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano la chiesa parrocchiale, l’ex palazzo vescovile e l’abbazia di Santa Maria di Ripalta.

Fondata presumibilmente nel VI secolo d.C. da un gruppo di pescatori provenienti dalla Dalmazia, in una zona già abitata in epoca romana (come testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti), per alcuni studiosi deriva il toponimo dal termine prelatino “les”, ‘baratro’, o dal germanico “aslina”, ‘lima’; altri, che fanno riferimento all’omonima isola dell’Adriatico e alle antiche immigrazioni di popolazioni serbocroate nel Gargano, lo riconducono alle voci slave “lesi” o “lesina”, col significato di ‘boscoso’. Nella seconda metà del VII secolo vi si rifugiarono gli abitanti di Lucera, incalzati dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> e, oggetto di frequenti scorrerie dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=TURCHI'>turchi</a>, acquistò grande rilievo verso la metà del XIII secolo, quando divenne sede vescovile, ruolo che conservò fino al XVI secolo. Al centro delle contese per il dominio sul lago tra l’abbazia di Montecassino e quella delle Isole Tremiti, al termine della dominazione spagnola, durante la quale fu completato il sistema di fortificazioni lungo la costa, per proteggerla dalle incursioni dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENI'>saraceni</a>, passò sotto gli austriaci e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONI'>Borboni</a>, registrando un progressivo degrado del territorio, a causa dell’impaludamento delle rive e della diffusione della malaria. All’inizio del Novecento iniziarono le opere di bonifica, protrattesi fino agli anni Trenta del XX secolo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano la chiesa parrocchiale, l’ex palazzo vescovile e l’abbazia di Santa Maria di Ripalta.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, olive e uva (da queste ultime si ricava il vino “San Severo” bianco, rosso, rosato e spumante); è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile, del vetro, della pesca e della piscicoltura, affiancate da stabilimenti per la produzione di laterizi e di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca civica e dal centro visite e documentazione ambientale “Laguna di Lesina”; alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono pure le locali emittenti radiotelevisive. Le strutture ricettive, tra cui un villaggio turistico e alcuni stabilimenti balneari, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno (c’è la Pro Loco) mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante, pur registrandosi un sensibile calo degli addetti a questo settore: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, olive e uva (da queste ultime si ricava il vino “San Severo” bianco, rosso, rosato e spumante); è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile, del vetro, della pesca e della piscicoltura, affiancate da stabilimenti per la produzione di laterizi e di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono l’esercizio del credito e dell’intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca civica e dal centro visite e documentazione ambientale “Laguna di Lesina”; alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono pure le locali emittenti radiotelevisive. Le strutture ricettive, tra cui un villaggio turistico e alcuni stabilimenti balneari, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno (c’è la Pro Loco) mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Polo turistico di grande rilievo, per la presenza di elementi di forte richiamo –quali il lago, ricco di flora e fauna caratteristiche e area di sosta per gli uccelli migratori, e il mare che, con le sue acque pulite, richiama molti bagnanti–, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente di assorbire consistenti flussi di manodopera. Specialità gastronomiche locali sono le anguille all’acqua marina e i piatti con selvaggina acquatica. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni del Gargano (ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto), si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti. La festa del Patrono, San Primiano, si celebra la domenica più vicina al 15 maggio, con manifestazioni che prevedono anche una grande regata sul lago di Lesina.

Polo turistico di grande rilievo, per la presenza di elementi di forte richiamo –quali il lago, ricco di flora e fauna caratteristiche e area di sosta per gli uccelli migratori, e il mare che, con le sue acque pulite, richiama molti bagnanti–, è abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente di assorbire consistenti flussi di manodopera. Specialità gastronomiche locali sono le anguille all’acqua marina e i piatti con selvaggina acquatica. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni del Gargano (ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto), si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti. La festa del Patrono, San Primiano, si celebra la domenica più vicina al 15 maggio, con manifestazioni che prevedono anche una grande regata sul lago di Lesina.

Località

Lago di Lesina, Marina di Lesina, Ripalta, Torre Mileto

Lago di Lesina, Marina di Lesina, Ripalta, Torre Mileto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lesina rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.