Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole affiancate da modeste iniziative industriali. I lequiesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e il nucleo urbano minore di Cappella. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che partono da un minimo di 420 e arrivano a un massimo di 749 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è posto su una collina, in posizione panoramica; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Comune collinare, di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole affiancate da modeste iniziative industriali. I lequiesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e il nucleo urbano minore di Cappella. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che partono da un minimo di 420 e arrivano a un massimo di 749 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è posto su una collina, in posizione panoramica; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Il toponimo compare in atti risalenti all'anno 872 come “Leuquio”, poi nel 901 come “Leucum”, nel 1029 come “Lequi”. Secondo qualche studioso esso rappresenterebbe la continuazione di una voce prelatina “leuko”, affine al latino LUCUS e quindi da interpretarsi come ‘bosco' per alcuni, mentre per altri come ‘bianco'. Tuttavia non impossibile appare anche la tesi secondo cui potrebbe essere accostato al nome personale d'origine celtica Leucus. Le prime attestazioni sicure circa le origini del borgo compaiono in un diploma di Ottone III, nel 1001, a favore del marchese di Susa, Olderico Manfredo. Le sue vicende storiche furono caratterizzate da continui cambiamenti dinastici: fu dapprima sotto la giurisdizione dei marchesi di Savona, poi sotto quella di Clavesana, di Ceva e di Saluzzo, per arrivare a un certo Goffredo, capostipite dei signori del posto. Nel 1601 fu annesso ai domini di Carlo Emanuele I di Savoia. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è il castello, costruito a forma di massiccio torrione quadrangolare, di cui oggi non restano che pochi ruderi. Meritano di essere citati anche la vecchia chiesa di San Rocco, ricca di pregevoli affreschi del XI secolo e il santuario della Madonna della Neve, con affreschi del XV secolo.

Il toponimo compare in atti risalenti all'anno 872 come “Leuquio”, poi nel 901 come “Leucum”, nel 1029 come “Lequi”. Secondo qualche studioso esso rappresenterebbe la continuazione di una voce prelatina “leuko”, affine al latino LUCUS e quindi da interpretarsi come ‘bosco' per alcuni, mentre per altri come ‘bianco'. Tuttavia non impossibile appare anche la tesi secondo cui potrebbe essere accostato al nome personale d'origine celtica Leucus. Le prime attestazioni sicure circa le origini del borgo compaiono in un diploma di Ottone III, nel 1001, a favore del marchese di Susa, Olderico Manfredo. Le sue vicende storiche furono caratterizzate da continui cambiamenti dinastici: fu dapprima sotto la giurisdizione dei marchesi di Savona, poi sotto quella di Clavesana, di Ceva e di Saluzzo, per arrivare a un certo Goffredo, capostipite dei signori del posto. Nel 1601 fu annesso ai domini di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEIDISAVOIA'>Carlo Emanuele I di Savoia</a>. Sotto il profilo storico-architettonico interessante è il castello, costruito a forma di massiccio torrione quadrangolare, di cui oggi non restano che pochi ruderi. Meritano di essere citati anche la vecchia chiesa di San Rocco, ricca di pregevoli affreschi del XI secolo e il santuario della Madonna della Neve, con affreschi del XV secolo.

Economia

È sede di Pro Loco. Nell'economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi (patate), foraggi, uva e altra frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti tessile, edile, dei mobili e dei prodotti genericamente alimentari. Altra realtà produttiva importante è la produzione del vino Dolcetto d'Alba Doc. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si segnalano particolari strutture sociali. Nelle scuole del posto è possibile frequentale le soli classi elementari e medie. A garantire la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale provvede una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie costringono la popolazione a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

È sede di Pro Loco. Nell'economia locale il settore primario conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi (patate), foraggi, uva e altra frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da piccole imprese operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, dei mobili e dei prodotti genericamente alimentari. Altra realtà produttiva importante è la produzione del vino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTODALBA'>Dolcetto d'Alba</a> Doc. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Non si segnalano particolari strutture sociali. Nelle scuole del posto è possibile frequentale le soli classi elementari e medie. A garantire la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale provvede una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie costringono la popolazione a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Offre, grazie all'ottima posizione panoramica, di ammirare un gran numero di borghi delle Langhe arroccati sulle colline circostanti. È poco frequentata per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Fatta eccezione per la festa di primavera, che si tiene il 21 marzo, non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative. La festa patronale, dedicata a San Lorenzo, si celebra il 10 agosto e si caratterizza per la storica processione al santuario della Madonna della Neve. Ha dato i natali a Giovanni Francesco Pressenda (1777-1854), uno dei migliori liutai italiani, caposcuola dello stile piemontese.

Offre, grazie all'ottima posizione panoramica, di ammirare un gran numero di borghi delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LANGHE'>Langhe</a> arroccati sulle colline circostanti. È poco frequentata per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l'impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, anche per motivi di studio. Fatta eccezione per la festa di primavera, che si tiene il 21 marzo, non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative. La festa patronale, dedicata a San Lorenzo, si celebra il 10 agosto e si caratterizza per la storica processione al santuario della Madonna della Neve. Ha dato i natali a Giovanni Francesco Pressenda (1777-1854), uno dei migliori liutai italiani, caposcuola dello stile piemontese.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lequio Berria rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.