Descrizione

Comune di montagna, di origini medioevali, che fonda le basi della propria economia su attività agricole, industriali e commerciali. I lozzesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, nella sola località Sant’Anna. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, si estende in un’ampia conca sul fondovalle del Piave, dominato dagli imponenti gruppi montuosi delle Dolomiti e coperto, per circa i tre quarti, da boschi di conifere e latifoglie. L’abitato, che non presenta segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate quattro torri quadrangolari, argentate, merlate alla guelfa e fondate su una verde pianura; ad esse è incatenato il fusto di un abete. Nella seconda partizione, a sfondo rosso, campeggia la graticola di San Lorenzo, accompagnata, in un cantone del capo, da una palma arcuata, verde.

Comune di montagna, di origini medioevali, che fonda le basi della propria economia su attività agricole, industriali e commerciali. I lozzesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale, nella sola località Sant’Anna. Il territorio, dal profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, si estende in un’ampia conca sul fondovalle del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a>, dominato dagli imponenti gruppi montuosi delle Dolomiti e coperto, per circa i tre quarti, da boschi di conifere e latifoglie. L’abitato, che non presenta segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate quattro torri quadrangolari, argentate, merlate alla guelfa e fondate su una verde pianura; ad esse è incatenato il fusto di un abete. Nella seconda partizione, a sfondo rosso, campeggia la graticola di San Lorenzo, accompagnata, in un cantone del capo, da una palma arcuata, verde.

Storia

I primi insediamenti sono di origine paleoveneta sulle rive del Piave. I numerosi reperti archeologici confermano questo dato e testimoniano anche il successivo insediamento romano. I primi documenti storici risalgono ad uno scritto commerciale del 1188, che attesta lo scambio di alcuni terreni con Auronzo. L’amministrazione della comunità era sotto il controllo delle Regole, che con i loro Laudi, gestivano molti dei paesi della valle. I Laudi mantennero la loro validità per molti secoli, anche dopo la riforma amministrativa di Napoleone nel 1821. Il suo legame con la Serenissima coinvolse la località nel conflitto iniziato dalla Lega di Cambrai, che causò notevoli sconvolgimenti. All’epoca della feroce guerra, era punto strategico per l’accesso alla Valbelluna dalla Val Pusteria e fu per questa ragione che venne fortificata costituendo uno sbarramento che concedeva il passaggio delle merci solo previo pagamento del dazio. La Chiesa di San Lorenzo Martire e di San Rocco, posta lungo la Via Romana, sorge sulle fondamenta di un tempio antico. Fino al 1390 dipendeva dalla Pieve di Vigo, poi dalla chiesa di Lorenzago ed, infine, nel 1897 acquisì una propria autonomia. L’interno dell’edificio custodisce alcune opere di Brustolon, paliotti d’altare in legno e qualche dipinto. La Chiesa della Madonna di Loreto è nata per volontà di un pittore, che, dopo aver invocato la Vergine nel momento di pericolo, fece voto di appendere un’immagine della madonna ad un albero. Ancora oggi, nell’interno della chiesa, si conserva il ritratto originale, insieme a molti altri ex-voto.

I primi insediamenti sono di origine paleoveneta sulle rive del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a>. I numerosi reperti archeologici confermano questo dato e testimoniano anche il successivo insediamento romano. I primi documenti storici risalgono ad uno scritto commerciale del 1188, che attesta lo scambio di alcuni terreni con Auronzo. L’amministrazione della comunità era sotto il controllo delle Regole, che con i loro Laudi, gestivano molti dei paesi della valle. I Laudi mantennero la loro validità per molti secoli, anche dopo la riforma amministrativa di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> nel 1821. Il suo legame con la Serenissima coinvolse la località nel conflitto iniziato dalla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=LEGADICAMBRAI'>Lega di Cambrai</a>, che causò notevoli sconvolgimenti. All’epoca della feroce guerra, era punto strategico per l’accesso alla Valbelluna dalla Val Pusteria e fu per questa ragione che venne fortificata costituendo uno sbarramento che concedeva il passaggio delle merci solo previo pagamento del dazio. La Chiesa di San Lorenzo Martire e di San Rocco, posta lungo la Via Romana, sorge sulle fondamenta di un tempio antico. Fino al 1390 dipendeva dalla Pieve di Vigo, poi dalla chiesa di Lorenzago ed, infine, nel 1897 acquisì una propria autonomia. L’interno dell’edificio custodisce alcune opere di Brustolon, paliotti d’altare in legno e qualche dipinto. La Chiesa della Madonna di Loreto è nata per volontà di un pittore, che, dopo aver invocato la Vergine nel momento di pericolo, fece voto di appendere un’immagine della madonna ad un albero. Ancora oggi, nell’interno della chiesa, si conserva il ritratto originale, insieme a molti altri ex-voto.

Economia

Sono presenti i vigili del fuoco. Fonda le basi della propria economia sulle attività industriali, rappresentate da aziende alimentari o per la lavorazione di pelli e di legnami, da industrie metallurgiche e meccaniche, da mobilifici e imprese edili. Bene sviluppato l’allevamento di bovini e di caprini e quello avicolo. Le spiccate qualità imprenditoriali della popolazione e il buon livello di reddito hanno favorito la presenza del servizio bancario. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità e le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte le classi dell’obbligo. Le strutture culturali sono rappresentate dalla biblioteca, mentre tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. Le strutture ricettive offrono possibilità tanto di ristorazione quanto di soggiorno. Il servizio sanitario è rappresentato, invece, dalla sola farmacia.

Sono presenti i vigili del fuoco. Fonda le basi della propria economia sulle attività industriali, rappresentate da aziende alimentari o per la lavorazione di pelli e di legnami, da industrie metallurgiche e meccaniche, da mobilifici e imprese edili. Bene sviluppato l’allevamento di bovini e di caprini e quello avicolo. Le spiccate qualità imprenditoriali della popolazione e il buon livello di reddito hanno favorito la presenza del servizio bancario. I servizi pubblici sono adeguati alle dimensioni della comunità e le strutture scolastiche permettono la frequenza di tutte le classi dell’obbligo. Le strutture culturali sono rappresentate dalla biblioteca, mentre tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. Le strutture ricettive offrono possibilità tanto di ristorazione quanto di soggiorno. Il servizio sanitario è rappresentato, invece, dalla sola farmacia.

Relazioni

Grazie alla sua piacevole posizione è una meta turistica abbastanza frequentata sia nella stagione estiva che invernale, poiché permette un facile accesso ai tracciati escursionistici sulle Dolomiti e agli impianti sciistici del Cadore. Intrattiene rapporti molto intensi con i centri vicini per la presenza degli insediamenti industriali. Vi si organizzano numerose feste e manifestazioni: nel mese di luglio, si svolgono il “Party con Noi”, con specialità gastronomiche e ballo del liscio; il “Gran Menù”, con specialità tipiche del posto e balli; la “Festa della Penna Mozza”, dove si possono gustare cibi e ascoltare musica e infine uno spettacolo di cabaret in lingua dialettale, oltre al famoso Rockadore, dove, tra stand gastronomici, si esibiscono gruppi rock provenienti da tutta Italia. Nel mese di agosto si festeggia la “Cinque Giorni di Lozzo” con l’annuale Gara di Bocce, la Jazz’n Samba, che offre anche gastronomia locale. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto, con una sagra con balli, stands gastronomici e un mercatino.

Grazie alla sua piacevole posizione è una meta turistica abbastanza frequentata sia nella stagione estiva che invernale, poiché permette un facile accesso ai tracciati escursionistici sulle Dolomiti e agli impianti sciistici del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=CADORE'>Cadore</a>. Intrattiene rapporti molto intensi con i centri vicini per la presenza degli insediamenti industriali. Vi si organizzano numerose feste e manifestazioni: nel mese di luglio, si svolgono il “Party con Noi”, con specialità gastronomiche e ballo del liscio; il “Gran Menù”, con specialità tipiche del posto e balli; la “Festa della Penna Mozza”, dove si possono gustare cibi e ascoltare musica e infine uno spettacolo di cabaret in lingua dialettale, oltre al famoso Rockadore, dove, tra stand gastronomici, si esibiscono gruppi rock provenienti da tutta Italia. Nel mese di agosto si festeggia la “Cinque Giorni di Lozzo” con l’annuale Gara di Bocce, la Jazz’n Samba, che offre anche gastronomia locale. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto, con una sagra con balli, stands gastronomici e un mercatino.

Località

Ciastellin

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Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lozzo di Cadore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.