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Descrizione

Centro montano, di origini medievali, con un’economia basata prevalentemente sull’agricoltura. I longobucchesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale e nelle località Destro e Ortiano; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e i nuclei urbani Cava di Melis e Manco. Il territorio, comprendente anche parte del lago di Cecita, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.708 metri di quota; l’area San Biagio-Magaro è in contestazione con Cropalati. L’abitato, di aspetto alpestre, non mostra segni di espansione edilizia; situato su un terrazzo, tra dirupi erosi, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Sorta in epoca medievale, viene da alcuni identificata con Themesen o Tempsa, una delle città confederate di Sibari. Il toponimo, attestato nel Trecento come Longobucto, è interpretato nel senso di LONGA BUCCA, ‘lunga cavità’, probabile traduzione del nome del sottostante torrente Macrocioli, derivante dal bizantino “makròkoilos”, che ha lo stesso significato. I normanni, gli svevi e soprattutto gli angioini sfruttarono largamente le miniere d’argento della località San Pietro, per la coniazione delle loro monete. Compresa nel feudo di Rossano, nel XV secolo appartenne ai Marzano e agli Sforza, che ne tornarono in possesso dopo un periodo di reggenza da parte dei D’Aragona. Passata agli Aldobrandini, nella seconda metà del Seicento fu assegnata ai Borghese, sotto la cui signoria rimase fino al crollo del sistema feudale. Nel XVI e XVII secolo, raggiunse una grande rilevanza economica, grazie alla fertilità del terreno e ai ricchi boschi della zona. Inclusa nel cantone di Cirò, ai tempi della Repubblica Partenopea, con le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio dell’Ottocento, fu elevata a capoluogo dapprima di un governo e poi di un circondario, restando tale anche durante il restaurato dominio borbonico. Annessa al Regno d’Italia, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Il terremoto del principio del XX secolo vi causò vari danni. Tra i monumenti figurano: la chiesa matrice di Santa Maria Assunta, rifatta su un edificio quattrocentesco e contenente pregevoli opere d’arte; la chiesa dei Riformati, con intagli lignei, del XVIII secolo; quella di San Domenico, in cui si può ammirare una pala d’altare, del Settecento; le chiese di Santa Maria di La Mione e Santa Maria di Puntadura, risalenti al XII e al XIII secolo; la torre civica, gioiello d’arte romanico-normanna.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco nonché dei carabinieri e del corpo forestale. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare ed edile. Degna di nota è la lavorazione artigianale dei tessuti (coperte e tappeti), ricamati a mano, a disegni d’ispirazione orientale. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un liceo scientifico e gli istituti professionali industriale e femminile; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale, del museo etnografico e della mostra permanente dei tessuti tipici. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini prodotti del luogo e godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza di estesi castagneti. Di una certa attrattiva sono i ritrovamenti archeologici effettuati nella zona. Intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti va citata la fiera di bestiame di Puntadura, dal 22 al 24 settembre. La festa del Patrono, San Domenico, si celebra il 4 agosto.

Località

Cava di Melis, Destro, Lago di Cecita, Manco, Ortiano, San Biagio-Magaro, San Pietro in Angaro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Longobucco rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 3.183
  • Lat 39° 26' 55,16'' 39.44865556
  • Long 16° 36' 39,4'' 16.61084444
  • CAP 87066
  • Prefisso 0983
  • Codice ISTAT 078068
  • Codice Catasto E678
  • Altitudine slm 784 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2386
  • Superficie 210.35 Km2
  • Densità 15,13 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 06:49
  • Tramonto 16:30
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