Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia è caratterizzata da attività agricole e industriali. I legnaresi, con un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e nelle località Casone, Ceola, De Lorenzi, Maniero, Masiero, Prà, Ruzza, Scandolò oltre che in numerose case sparse sul territorio. La forte espansione edilizia ha determinato la contiguità di Casone e De Lorenzi al centro omonimo del comune di Saonara, e di Legnaro al centro Polverara del comune omonimo. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto; nella prima sezione, smaltata di azzurro, si raffigura una volpe nell’atto di passare sulla linea di troncatura; la seconda partizione, verde, racchiude un tronco d’albero sradicato, rosso.

Centro di pianura, di origine antica, la cui economia è caratterizzata da attività agricole e industriali. I legnaresi, con un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e nelle località Casone, Ceola, De Lorenzi, Maniero, Masiero, Prà, Ruzza, Scandolò oltre che in numerose case sparse sul territorio. La forte espansione edilizia ha determinato la contiguità di Casone e De Lorenzi al centro omonimo del comune di Saonara, e di Legnaro al centro Polverara del comune omonimo. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto; nella prima sezione, smaltata di azzurro, si raffigura una volpe nell’atto di passare sulla linea di troncatura; la seconda partizione, verde, racchiude un tronco d’albero sradicato, rosso.

Storia

Il toponimo deriva dalla grande quantità di boschi un tempo esistenti su questo territorio. Antiche sono le origini, come attestano i molti reperti archeologici rinvenuti in diversi punti della località (frammenti di lapidi, tubi d’acquedotto, urne, sepolcreti conici, ecc.). Dal punto di vista amministrativo, fu proprietà del monastero di S. Giustina di Padova, che la ebbe in dono, nel 1076, dal vescovo Olderico. Nel periodo medioevale frequenti furono le invasioni e i saccheggi che subì dai popoli barbarici, dagli ungari in particolare, ma anche gli Scaligeri e i veneziani devastarono e razziarono questa zona. Ospitò personaggi e famiglie illustri, come il conte Pietro Busenello, proprietario qui di una villa, e la nobile famiglia de Bulbari, che vi fece erigere un pregevole edificio sacro, che costituisce ancora oggi un importante centro artistico e spirituale. Riguardo al patrimonio storico-architettonico, l’elemento di maggior pregio dell’architettura sacra è la chiesa dedicata a S. Biagio, la cui origine è molto antica, essendo citata già in un documento dell’828. Custodisce preziosi altari in marmo policromo e una grande vasca battesimale in marmo rosso; inoltre, mostra, sempre all’interno, un soffitto riccamente affrescato in stile tiepolesco e un campanile risalente alla prima metà del Quattrocento. Si segnalano inoltre: un vecchio monastero, intitolato anch’esso a S. Biagio; la chiesetta dedicata a S. Anna; un oratorio, edificato nel 1829 sui resti di un precedente edificio di culto, e la trecentesca chiesetta dedicata all’Assunta, che denota forme medioevali. Il più importante edificio civile è, invece, l’imponente Villa Busenello, famosa nel secolo scorso per la sua abbondante e magnifica raccolta archeologica.

Il toponimo deriva dalla grande quantità di boschi un tempo esistenti su questo territorio. Antiche sono le origini, come attestano i molti reperti archeologici rinvenuti in diversi punti della località (frammenti di lapidi, tubi d’acquedotto, urne, sepolcreti conici, ecc.). Dal punto di vista amministrativo, fu proprietà del monastero di S. Giustina di Padova, che la ebbe in dono, nel 1076, dal vescovo Olderico. Nel periodo medioevale frequenti furono le invasioni e i saccheggi che subì dai popoli barbarici, dagli ungari in particolare, ma anche gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERI'>Scaligeri</a> e i veneziani devastarono e razziarono questa zona. Ospitò personaggi e famiglie illustri, come il conte Pietro Busenello, proprietario qui di una villa, e la nobile famiglia de Bulbari, che vi fece erigere un pregevole edificio sacro, che costituisce ancora oggi un importante centro artistico e spirituale. Riguardo al patrimonio storico-architettonico, l’elemento di maggior pregio dell’architettura sacra è la chiesa dedicata a S. Biagio, la cui origine è molto antica, essendo citata già in un documento dell’828. Custodisce preziosi altari in marmo policromo e una grande vasca battesimale in marmo rosso; inoltre, mostra, sempre all’interno, un soffitto riccamente affrescato in stile tiepolesco e un campanile risalente alla prima metà del Quattrocento. Si segnalano inoltre: un vecchio monastero, intitolato anch’esso a S. Biagio; la chiesetta dedicata a S. Anna; un oratorio, edificato nel 1829 sui resti di un precedente edificio di culto, e la trecentesca chiesetta dedicata all’Assunta, che denota forme medioevali. Il più importante edificio civile è, invece, l’imponente Villa Busenello, famosa nel secolo scorso per la sua abbondante e magnifica raccolta archeologica.

Economia

È sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura è ancora una fonte di reddito importante: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, frumento, viti e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli. Le industrie presenti operano nei comparti tessile, meccanico, edile, chimico, metallurgico, alimentare, automobilistico, dell’editoria, cui si affiancano imprese impegnate nella lavorazione del legno, nella produzione orafa, nella realizzazione di materiali da costruzione, di articoli di gomma e materie plastiche, di articoli in pelle, di articoli di carta e cartone, di apparecchi medicali, e fabbriche di prodotti per l’alimentazione degli animali. Riguardo alle attività terziarie, la rete commerciale soddisfa i bisogni della comunità. È presente il servizio bancario. Anche l’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali di rilievo, mentre tra le strutture destinate alla promozione e conservazione del patrimonio culturale non manca la biblioteca. Le strutture scolastiche comprendono le scuole materne, elementari e medie, e tra le strutture per l’istruzione superiore si segnala la presenza di un podere sperimentale e di un’azienda agricola, installate dalla facoltà di agronomia dell’Università degli Studi di Padova. Infine, non si registra la presenza di particolari strutture sportive e per il tempo libero; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie sono garantite da una farmacia.

È sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura è ancora una fonte di reddito importante: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, frumento, viti e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli. Le industrie presenti operano nei comparti tessile, meccanico, edile, chimico, metallurgico, alimentare, automobilistico, dell’editoria, cui si affiancano imprese impegnate nella lavorazione del legno, nella produzione orafa, nella realizzazione di materiali da costruzione, di articoli di gomma e materie plastiche, di articoli in pelle, di articoli di carta e cartone, di apparecchi medicali, e fabbriche di prodotti per l’alimentazione degli animali. Riguardo alle attività terziarie, la rete commerciale soddisfa i bisogni della comunità. È presente il servizio bancario. Anche l’offerta di servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra la presenza di particolari strutture sociali di rilievo, mentre tra le strutture destinate alla promozione e conservazione del patrimonio culturale non manca la biblioteca. Le strutture scolastiche comprendono le scuole materne, elementari e medie, e tra le strutture per l’istruzione superiore si segnala la presenza di un podere sperimentale e di un’azienda agricola, installate dalla facoltà di agronomia dell’Università degli Studi di Padova. Infine, non si registra la presenza di particolari strutture sportive e per il tempo libero; le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie sono garantite da una farmacia.

Relazioni

Non può essere considerata una meta turistica. Vive un rapporto intenso coi centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria, il commercio, il lavoro o per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si evidenzia una particolare ricchezza di festa religiosa di rilevanza intercomunale. Il Patrono, S. Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Non può essere considerata una meta turistica. Vive un rapporto intenso coi centri del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria, il commercio, il lavoro o per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si evidenzia una particolare ricchezza di festa religiosa di rilevanza intercomunale. Il Patrono, S. Biagio, si festeggia il 3 febbraio.

Località

Borghetto, Businello, Casone, Ceola, De Lorenzi, Maniero, Masiero, Nanetti, Nazario Sauro, Prà, Rigato, Romea, Ruzza, Undici Febbraio

Borghetto, Businello, Casone, Ceola, De Lorenzi, Maniero, Masiero, Nanetti, Nazario Sauro, Prà, Rigato, Romea, Ruzza, Undici Febbraio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Legnaro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.