Descrizione

Centro collinare, di origini probabilmente antiche, con un’economia basata sull’agricoltura, cui si affiancano alcune iniziative industriali. I lattarichesi o lattarachesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in varie località, in nuclei urbani minori e in numerosissime case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.409 metri di quota. L’abitato, situato su uno sperone, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un’anatra selvatica d’oro.

Centro collinare, di origini probabilmente antiche, con un’economia basata sull’agricoltura, cui si affiancano alcune iniziative industriali. I lattarichesi o lattarachesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in varie località, in nuclei urbani minori e in numerosissime case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.409 metri di quota. L’abitato, situato su uno sperone, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un’anatra selvatica d’oro.

Storia

Non si conoscono con precisione le sue origini: probabilmente va identificato con l’antica Hetricoli od Ocriculum, località fondata o ripopolata dai bruzi e ricordata da Tito Livio nelle sue storie. Il toponimo, attestato come Lactorrici in un documento della prima metà del XIV secolo, nel Cinquecento compare nella forma Lattaraco, conservata fino al 1861; deriva dal personale latino LATTARICUS. Compresa nel principato di Bisignano, nel XVI secolo fu assegnata al nobile casato dei Barracco, un cui esponente, schieratosi con il generale Lautrec, la trascinò nella guerra franco-spagnola. Possedimento dei principi di Tarsia e dei marchesi Spinelli di Fuscaldo, appartenne in seguito ai Concublet. Passata, nel Settecento, ai Marsico di Altilia, rimase sotto la loro signoria fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Inclusa nel cantone di Cosenza, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu inserita dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Montalto Uffugo e poi tra i comuni del circondario facente capo a questa cittadina, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai Borboni. Annessa al Regno d’Italia, col resto della regione, fu gravemente danneggiata dal terremoto del principio del Novecento. Sul finire degli anni Venti, fu unita al territorio montaltese, recuperando l’autonomia nel 1934. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; i resti di un castello e di un cenobio basiliano, nei pressi dell’abitato.

Non si conoscono con precisione le sue origini: probabilmente va identificato con l’antica Hetricoli od Ocriculum, località fondata o ripopolata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BRUZI'>bruzi</a> e ricordata da Tito Livio nelle sue storie. Il toponimo, attestato come Lactorrici in un documento della prima metà del XIV secolo, nel Cinquecento compare nella forma Lattaraco, conservata fino al 1861; deriva dal personale latino LATTARICUS. Compresa nel principato di Bisignano, nel XVI secolo fu assegnata al nobile casato dei Barracco, un cui esponente, schieratosi con il generale Lautrec, la trascinò nella guerra franco-spagnola. Possedimento dei principi di Tarsia e dei marchesi Spinelli di Fuscaldo, appartenne in seguito ai Concublet. Passata, nel Settecento, ai Marsico di Altilia, rimase sotto la loro signoria fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Inclusa nel cantone di Cosenza, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu inserita dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Montalto Uffugo e poi tra i comuni del circondario facente capo a questa cittadina, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a>. Annessa al Regno d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a>, col resto della regione, fu gravemente danneggiata dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> del principio del Novecento. Sul finire degli anni Venti, fu unita al territorio montaltese, recuperando l’autonomia nel 1934. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale; i resti di un castello e di un cenobio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BASILIANO'>basiliano</a>, nei pressi dell’abitato.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive e frutta, in particolare uva e agrumi; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), edile, dei materiali da costruzione, della lavorazione del legno e della fabbricazione di mobili. Artigiani locali si dedicano alla produzione di strumenti musicali. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche l’emittente radiotelevisiva del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive e frutta, in particolare uva e agrumi; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), edile, dei materiali da costruzione, della lavorazione del legno e della fabbricazione di mobili. Artigiani locali si dedicano alla produzione di strumenti musicali. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, completa il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche l’emittente radiotelevisiva del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e godere di una suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali, comunque, gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali, che animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: le fiere di giugno, di luglio, dell’8 settembre e del 13 dicembre. Il mercato si svolge il primo e il terzo martedì di ogni mese. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e godere di una suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali, comunque, gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra gli appuntamenti tradizionali, che animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: le fiere di giugno, di luglio, dell’8 settembre e del 13 dicembre. Il mercato si svolge il primo e il terzo martedì di ogni mese. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Località

Campo di Fieno, Contessa, Cozzo Carbonaro, Regina

Campo di Fieno, Contessa, Cozzo Carbonaro, Regina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lattarico rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.