Descrizione

Centro collinare di antichissime origini, la cui vivace economia, a vocazione turistica e agricola, mostra un certo dinamismo anche nelle attività industriali e commerciali. I lanuvini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono nel capoluogo comunale, nelle località di Bellavista, Monte Giove e Pascolare nonché in un cospicuo numero di case sparse sui fondi. L’abitato, situato su una collina di lava basaltica e cinto da mura di pietra scura, è costituito da un originario nucleo medievale a pianta pressoché triangolare e da una zona moderna. È circondato da un paesaggio essenzialmente collinare, dominato dalle colture agricole, che nella fascia altimetrica più elevata lasciano il posto a una vegetazione rigogliosa di platani e castagni governati a ceduo, habitat ideale di talpe, volpi, ghiri, moscardini, cuculi, cince e fringuelli; nelle zone più soleggiate si estendono oasi di macchia mediterranea, composta in prevalenza da leccio, corbezzolo, lentisco, erica, mirto, ginestra. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale campeggia Lavinia, moglie di Enea, nell’atto di scagliare una lancia e di calpestare un serpente.

Centro collinare di antichissime origini, la cui vivace economia, a vocazione turistica e agricola, mostra un certo dinamismo anche nelle attività industriali e commerciali. I lanuvini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono nel capoluogo comunale, nelle località di Bellavista, Monte Giove e Pascolare nonché in un cospicuo numero di case sparse sui fondi. L’abitato, situato su una collina di lava basaltica e cinto da mura di pietra scura, è costituito da un originario nucleo medievale a pianta pressoché triangolare e da una zona moderna. È circondato da un paesaggio essenzialmente collinare, dominato dalle colture agricole, che nella fascia altimetrica più elevata lasciano il posto a una vegetazione rigogliosa di platani e castagni governati a ceduo, habitat ideale di talpe, volpi, ghiri, moscardini, cuculi, cince e fringuelli; nelle zone più soleggiate si estendono oasi di macchia mediterranea, composta in prevalenza da leccio, corbezzolo, lentisco, erica, mirto, ginestra. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale campeggia Lavinia, moglie di Enea, nell’atto di scagliare una lancia e di calpestare un serpente.

Storia

Fondata, secondo la tradizione, dai greci, ospitò in seguito l’insediamento latino di LANUVIUM e raggiunse il massimo splendore sotto la dominazione romana, anche per la presenza del santuario di Giunone Sospita. Venne devastata all’epoca delle invasioni barbariche ma rinacque prima dell’anno mille, con il nome di Civita Lavinia, conservato fino al 1914, e in qualità di feudo del monastero romano di San Lorenzo fuori le mura. Dai Frangipane, che la saccheggiarono nel Trecento estromettendo i monaci, passò nel secolo seguente ai Colonna, divenendo poi feudo dei Cesarini (1564). Il toponimo ha avuto in epoca medievale una singolare evoluzione: da LANUVIUM –riflesso del latino LAMA, ‘palude’– è passato a LAVINIUM –connesso all’aggettivo italico LAURENTES–. Al periodo della dominazione monastica risalgono probabilmente le mura che cingono l’abitato. Nel Trecento i benedettini edificarono la rocca, in forma di grande torrione cilindrico, mentre nel secolo successivo fu costruito palazzo Colonna, che fronteggia la collegiata di Santa Maria Maggiore, opera di Carlo Fontana (1675). Fuori dell’abitato sorge invece la chiesa cinquecentesca della Madonna delle Grazie insieme ai numerosi resti dei templi romani di Ercole e di Giunone, a un lungo tratto di selciato perfettamente conservato e a ponte Loreto, antica struttura ad arco recentemente riportata alla luce.

Fondata, secondo la tradizione, dai greci, ospitò in seguito l’insediamento latino di LANUVIUM e raggiunse il massimo splendore sotto la dominazione romana, anche per la presenza del santuario di Giunone Sospita. Venne devastata all’epoca delle invasioni barbariche ma rinacque prima dell’anno mille, con il nome di Civita Lavinia, conservato fino al 1914, e in qualità di feudo del monastero romano di San Lorenzo fuori le mura. Dai Frangipane, che la saccheggiarono nel Trecento estromettendo i monaci, passò nel secolo seguente ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, divenendo poi feudo dei Cesarini (1564). Il toponimo ha avuto in epoca medievale una singolare evoluzione: da LANUVIUM –riflesso del latino LAMA, ‘palude’– è passato a LAVINIUM –connesso all’aggettivo italico LAURENTES–. Al periodo della dominazione monastica risalgono probabilmente le mura che cingono l’abitato. Nel Trecento i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a> edificarono la rocca, in forma di grande torrione cilindrico, mentre nel secolo successivo fu costruito palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, che fronteggia la collegiata di Santa Maria Maggiore, opera di Carlo Fontana (1675). Fuori dell’abitato sorge invece la chiesa cinquecentesca della Madonna delle Grazie insieme ai numerosi resti dei templi romani di Ercole e di Giunone, a un lungo tratto di selciato perfettamente conservato e a ponte Loreto, antica struttura ad arco recentemente riportata alla luce.

Economia

L’agricoltura, basata sulla produzione di uva, olive e frutta, si sta lentamente contraendo a favore dell’industria, attiva nei comparti alimentare, dell’estrazione della pietra, della carta, della gomma, della plastica, dei materiali da costruzione e della lavorazione del vetro e dei metalli; vitale è anche il commercio e articolato il ventaglio dei servizi. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di una casa di riposo e delle scuole dell’obbligo; tra i servizi socio-sanitari figurano un’associazione volontaria di assistenza agli handicappati, la farmacia e un consultorio familiare mentre le strutture culturali annoverano una biblioteca comunale e un antiquarium, che ospita una parte del consistente materiale archeologico rinvenuto nel territorio lanuvino. L’apparato ricettivo, composto da un ottimo servizio di ristorazione e da svariate strutture per il soggiorno, testimonia la vocazione turistica del territorio comunale, che ospita un alto numero di case per vacanze frequentate da turisti capitolini.

L’agricoltura, basata sulla produzione di uva, olive e frutta, si sta lentamente contraendo a favore dell’industria, attiva nei comparti alimentare, dell’estrazione della pietra, della carta, della gomma, della plastica, dei materiali da costruzione e della lavorazione del vetro e dei metalli; vitale è anche il commercio e articolato il ventaglio dei servizi. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di una casa di riposo e delle scuole dell’obbligo; tra i servizi socio-sanitari figurano un’associazione volontaria di assistenza agli handicappati, la farmacia e un consultorio familiare mentre le strutture culturali annoverano una biblioteca comunale e un antiquarium, che ospita una parte del consistente materiale archeologico rinvenuto nel territorio lanuvino. L’apparato ricettivo, composto da un ottimo servizio di ristorazione e da svariate strutture per il soggiorno, testimonia la vocazione turistica del territorio comunale, che ospita un alto numero di case per vacanze frequentate da turisti capitolini.

Relazioni

I Fossi di Lanuvio rappresentano una delle venticinque riserve naturali istituite all’interno del Parco suburbano Castelli Romani, di straordinario interesse naturalistico. Alle attrattive floristiche, geologiche e monumentali del comprensorio comunale i lanuvini hanno saputo affiancare feste e manifestazioni che contribuiscono ad accrescere la fama dei luoghi: tra queste spiccano la mostra dell’antiquariato e del modernariato, allestita ogni prima domenica del mese, la festa della Madonna delle Grazie (seconda domenica di maggio) che, dopo la processione di rito, culmina con una tombolata e con spettacolari fuochi d’artificio, nonché una rinomatissima sagra dell’uva e del vino (quarta domenica di settembre). I Patroni, i Santi Filippo e Giacomo, si festeggiano il primo maggio. Ha dato i natali al condottiero Marcantonio Colonna (1535-1584), vincitore contro i turchi nella battaglia di Lepanto.

I Fossi di Lanuvio rappresentano una delle venticinque riserve naturali istituite all’interno del Parco suburbano Castelli Romani, di straordinario interesse naturalistico. Alle attrattive floristiche, geologiche e monumentali del comprensorio comunale i lanuvini hanno saputo affiancare feste e manifestazioni che contribuiscono ad accrescere la fama dei luoghi: tra queste spiccano la mostra dell’antiquariato e del modernariato, allestita ogni prima domenica del mese, la festa della Madonna delle Grazie (seconda domenica di maggio) che, dopo la processione di rito, culmina con una tombolata e con spettacolari fuochi d’artificio, nonché una rinomatissima sagra dell’uva e del vino (quarta domenica di settembre). I Patroni, i Santi Filippo e Giacomo, si festeggiano il primo maggio. Ha dato i natali al condottiero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=MARCANTONIOCOLONNA'>Marcantonio Colonna</a> (1535-1584), vincitore contro i turchi nella battaglia di Lepanto.

Località

Bellavista, Colle Cavaliere-Pietrara, Massari, Monte Giove, Pascolare

Bellavista, Colle Cavaliere-Pietrara, Massari, Monte Giove, Pascolare

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lanuvio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.