Descrizione

Centro montano, di origini incerte, con un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I laghitani, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e in varie località; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e nuclei urbani minori. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate; le aree Cozzo Serralto e Palomandro sono in contestazione con Belmonte Calabro. L’abitato, situato su un piccolo terrazzo roccioso, non mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una campagna argentea, sulla quale sono fondati tre monti verdi; su quello centrale, più alto, spicca un gruppo di case dorate. Il tutto è attraversato da due corsi d’acqua azzurri, ondati d’argento, confluenti verso la punta dello scudo.

Centro montano, di origini incerte, con un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I laghitani, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e in varie località; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e nuclei urbani minori. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate; le aree Cozzo Serralto e Palomandro sono in contestazione con Belmonte Calabro. L’abitato, situato su un piccolo terrazzo roccioso, non mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta una campagna argentea, sulla quale sono fondati tre monti verdi; su quello centrale, più alto, spicca un gruppo di case dorate. Il tutto è attraversato da due corsi d’acqua azzurri, ondati d’argento, confluenti verso la punta dello scudo.

Storia

Grazie alla sua posizione strategica, a controllo dei collegamenti di Amantea con Cosenza, in passato dovette avere una certa rilevanza. Il toponimo, che nei documenti più antichi figura come Torre del Lago, deriva dal latino LACUS, ‘lago, fossa, avvallamento’. Compresa nel feudo di Aiello Calabro, ne condivise le sorti, venendo assoggettata a diversi passaggi di proprietà. Donata, sul finire del secolo XI, dal conte Ruggiero al nobile Nicodemo Arduino da Palermo, appartenne in seguito a famose e potenti famiglie, tra cui i Sersale, i Morano, i De Royre, i Siscar e infine i Cybo-Malaspina. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio dell’Ottocento, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Amantea e poi tra i comuni del circondario aiellese. I Borboni, tornati sul regno delle Due Sicilie, all’indomani del congresso di Vienna, la riportarono nella giurisdizione amanteana. Danneggiata dal terremoto del principio del XX secolo, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. L’attuale assetto territoriale risale alla seconda metà degli Venti, quando assorbì il soppresso comune di Terrati. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la parrocchiale di San Nicola di Bari, di origini trecentesche ma più volte rimaneggiata; la chiesa di Santa Maria del Soccorso, del Cinquecento; quella dell’Annunziata, che rivela influenze arabo-normanne; la chiesa di San Giuseppe, con un colonnato corinzio, e i ruderi della chiesa di Santa Maria degli Angeli, del XVII secolo.

Grazie alla sua posizione strategica, a controllo dei collegamenti di Amantea con Cosenza, in passato dovette avere una certa rilevanza. Il toponimo, che nei documenti più antichi figura come Torre del Lago, deriva dal latino LACUS, ‘lago, fossa, avvallamento’. Compresa nel feudo di Aiello Calabro, ne condivise le sorti, venendo assoggettata a diversi passaggi di proprietà. Donata, sul finire del secolo XI, dal conte Ruggiero al nobile Nicodemo Arduino da Palermo, appartenne in seguito a famose e potenti famiglie, tra cui i Sersale, i Morano, i De Royre, i Siscar e infine i Cybo-Malaspina. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio dell’Ottocento, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Amantea e poi tra i comuni del circondario aiellese. I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a>, tornati sul regno delle Due Sicilie, all’indomani del congresso di Vienna, la riportarono nella giurisdizione amanteana. Danneggiata dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> del principio del XX secolo, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. L’attuale assetto territoriale risale alla seconda metà degli Venti, quando assorbì il soppresso comune di Terrati. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la parrocchiale di San Nicola di Bari, di origini trecentesche ma più volte rimaneggiata; la chiesa di Santa Maria del Soccorso, del Cinquecento; quella dell’Annunziata, che rivela influenze arabo-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=NORMANNE'>normanne</a>; la chiesa di San Giuseppe, con un colonnato corinzio, e i ruderi della chiesa di Santa Maria degli Angeli, del XVII secolo.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda alimentare ed edile, non hanno ancora avuto un adeguato sviluppo. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registrano particolari strutture sociali. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda alimentare ed edile, non hanno ancora avuto un adeguato sviluppo. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registrano particolari strutture sociali. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, godere di una suggestiva cornice paesaggistica, praticare la pesca ed effettuare interessanti escursioni sui monti circostanti. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente. Tra gli appuntamenti consueti vanno citati: il mercato domenicale; la fiera della Madonna dei Monti, ad agosto; la fiera della Madonna delle Grazie, a settembre, e quella dei Macchi, a ottobre. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, godere di una suggestiva cornice paesaggistica, praticare la pesca ed effettuare interessanti escursioni sui monti circostanti. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente. Tra gli appuntamenti consueti vanno citati: il mercato domenicale; la fiera della Madonna dei Monti, ad agosto; la fiera della Madonna delle Grazie, a settembre, e quella dei Macchi, a ottobre. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Aria di Lupi, Cafosa, Cozzo Serralto, Fontanella, Greci, Palomandro, Paragieri, Piscopie, Rovettari, Scavolio, Terrati, Vasci

Aria di Lupi, Cafosa, Cozzo Serralto, Fontanella, Greci, Palomandro, Paragieri, Piscopie, Rovettari, Scavolio, Terrati, Vasci

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lago rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.