Descrizione

Comune di montagna, di origini altomedievali, fondato su un’economia prettamente industriale. I lavallesi, con un indice di vecchiaia molto superiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale e nelle località Crostolin, Cancellade, La Muda, Noach e Torner. Il territorio presenta un’orografia tipicamente montana, con forti dislivelli di altitudine e con un profilo geometrico decisamente movimentato. Esso infatti è un alternarsi di vallate e conche ricoperte per la maggior parte da una fitta flora boschiva di conifere e latifoglie, cui fa da sfondo la splendida catena Dolomitica con i monti della Civetta, delle Pale di San Lucano e dell’Agner. L’abitato si distribuisce uniformemente sul territorio e presenta varie stratificazioni conseguenti ai numerosi incendi che deturpavano spesso il volto delle abitazioni. Queste conservano la struttura tipica di un tempo con i caratteristici ballatoi utilizzati per essiccare i prodotti dell’agricoltura e con i corpi aggiunti degli “stua”, adiacenti alla cucina. Accanto agli edifici più antichi sono sorte nuove case in seguito all’attuale espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è rappresentato, in campo di cielo, un paesaggio montano, costituito da una chiesetta alpina, accompagnata da un corso d’acqua e, sullo sfondo, da una catena montuosa innevata; la pianura argentata, su cui è posto il tutto, è attraversata da due rami di felci in decusse.

Comune di montagna, di origini altomedievali, fondato su un’economia prettamente industriale. I lavallesi, con un indice di vecchiaia molto superiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale e nelle località Crostolin, Cancellade, La Muda, Noach e Torner. Il territorio presenta un’orografia tipicamente montana, con forti dislivelli di altitudine e con un profilo geometrico decisamente movimentato. Esso infatti è un alternarsi di vallate e conche ricoperte per la maggior parte da una fitta flora boschiva di conifere e latifoglie, cui fa da sfondo la splendida catena Dolomitica con i monti della Civetta, delle Pale di San Lucano e dell’Agner. L’abitato si distribuisce uniformemente sul territorio e presenta varie stratificazioni conseguenti ai numerosi incendi che deturpavano spesso il volto delle abitazioni. Queste conservano la struttura tipica di un tempo con i caratteristici ballatoi utilizzati per essiccare i prodotti dell’agricoltura e con i corpi aggiunti degli “stua”, adiacenti alla cucina. Accanto agli edifici più antichi sono sorte nuove case in seguito all’attuale espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è rappresentato, in campo di cielo, un paesaggio montano, costituito da una chiesetta alpina, accompagnata da un corso d’acqua e, sullo sfondo, da una catena montuosa innevata; la pianura argentata, su cui è posto il tutto, è attraversata da due rami di felci in decusse.

Storia

La sua storia originaria non è particolarmente ricca di documentazione ma le pur sporadiche testimonianze archeologiche dimostrano che fu abitata fin dall’epoca dei romani e munita di un sicuro sistema difensivo. Tuttavia le prime tracce di uno stabile insediamento risalgono al periodo altomedievale compreso tra il IV e il X secolo d.C. Si tratta di ritrovamenti di tombe e corredi funebri che dimostrano le usanze di quel periodo. Intorno al 1100 furono costruiti numerosi fortilizi e furono riattati alcuni castelli già esistenti, su iniziativa della nobiltà locale. A questo periodo risale l’edificazione di un castello nella località Conaggia. Questa fortezza appartenne alla nobile famiglia dei Della Valle che vantava tra i suoi componenti i nobili Ricardino e Lancillotto che si distinsero nella difesa di Belluno contro l’acerrimo Ezzelino III da Romano. Quando l’intera area bellunese si consegnò spontaneamente alla repubblica di Venezia, vi si instaurò il sistema amministrativo fondato sui “rotuli”, ossia gli elenchi delle più importanti cariche pubbliche ricoperte degli esponenti delle illustri famiglie locali, come i Da Voltago e i Della Valle. Il patrimonio artistico presenta alcuni significativi segni della devozione religiosa locale, espressa attraverso immagini di Santi e della Madonna dipinte sui muri delle abitazioni. L’edificio più interessante sotto il profilo architettonico è la chiesa di S. Michele, costruita nel ‘700 e rimaneggiata nel secolo scorso.

La sua storia originaria non è particolarmente ricca di documentazione ma le pur sporadiche testimonianze archeologiche dimostrano che fu abitata fin dall’epoca dei romani e munita di un sicuro sistema difensivo. Tuttavia le prime tracce di uno stabile insediamento risalgono al periodo altomedievale compreso tra il IV e il X secolo d.C. Si tratta di ritrovamenti di tombe e corredi funebri che dimostrano le usanze di quel periodo. Intorno al 1100 furono costruiti numerosi fortilizi e furono riattati alcuni castelli già esistenti, su iniziativa della nobiltà locale. A questo periodo risale l’edificazione di un castello nella località Conaggia. Questa fortezza appartenne alla nobile famiglia dei Della Valle che vantava tra i suoi componenti i nobili Ricardino e Lancillotto che si distinsero nella difesa di Belluno contro l’acerrimo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EZZELINOIIIDAROMANO'>Ezzelino III da Romano</a>. Quando l’intera area bellunese si consegnò spontaneamente alla repubblica di Venezia, vi si instaurò il sistema amministrativo fondato sui “rotuli”, ossia gli elenchi delle più importanti cariche pubbliche ricoperte degli esponenti delle illustri famiglie locali, come i Da Voltago e i Della Valle. Il patrimonio artistico presenta alcuni significativi segni della devozione religiosa locale, espressa attraverso immagini di Santi e della Madonna dipinte sui muri delle abitazioni. L’edificio più interessante sotto il profilo architettonico è la chiesa di S. Michele, costruita nel ‘700 e rimaneggiata nel secolo scorso.

Economia

L’apparato burocratico si compone oltre che dell’ufficio postale e del municipio anche della Pro Loco. L’unico tipo di attività rurale ancora praticata dagli abitanti rimane l’allevamento di suini, ovini, caprini e avicoli. La manodopera locale è tuttavia concentrata nei vari insediamenti industriali specializzati nella produzione lattiero-casearia, nella lavorazione del legno e nella fabbricazione di strumenti ottici e fotografici oltre che nell’attività edilizia. Il terziario svolge un ruolo piuttosto marginale in questo contesto economico non essendo rappresentato neppure dal servizio bancario. Forti carenze si avvertono anche tra i servizi sociali e culturali, nonché nella struttura scolastica che si compone esclusivamente delle scuole materne ed elementari. La capacità ricettiva garantisce invece il soggiorno e la ristorazione, mentre manca del tutto il servizio sanitario.

L’apparato burocratico si compone oltre che dell’ufficio postale e del municipio anche della Pro Loco. L’unico tipo di attività rurale ancora praticata dagli abitanti rimane l’allevamento di suini, ovini, caprini e avicoli. La manodopera locale è tuttavia concentrata nei vari insediamenti industriali specializzati nella produzione lattiero-casearia, nella lavorazione del legno e nella fabbricazione di strumenti ottici e fotografici oltre che nell’attività edilizia. Il terziario svolge un ruolo piuttosto marginale in questo contesto economico non essendo rappresentato neppure dal servizio bancario. Forti carenze si avvertono anche tra i servizi sociali e culturali, nonché nella struttura scolastica che si compone esclusivamente delle scuole materne ed elementari. La capacità ricettiva garantisce invece il soggiorno e la ristorazione, mentre manca del tutto il servizio sanitario.

Relazioni

Il turismo sta diventando fortunatamente una realtà sempre più affermata in questa zona che vanta come gli altri comuni limitrofi uno splendido paesaggio montano. Tuttavia la carenza infrastrutturale che interessa soprattutto alcuni servizi di fondamentale importanza, come quello sanitario, rende inevitabile un movimento giornaliero o comunque molto frequente verso le grandi città. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 5 agosto.

Il turismo sta diventando fortunatamente una realtà sempre più affermata in questa zona che vanta come gli altri comuni limitrofi uno splendido paesaggio montano. Tuttavia la carenza infrastrutturale che interessa soprattutto alcuni servizi di fondamentale importanza, come quello sanitario, rende inevitabile un movimento giornaliero o comunque molto frequente verso le grandi città. La festa del Patrono, San Michele, si celebra il 5 agosto.

Località

Agordo, Cancellade, Crostolin, La Muda, Monte Celo, Monte Moiazza, Noach, Torner

Agordo, Cancellade, Crostolin, La Muda, Monte Celo, Monte Moiazza, Noach, Torner

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di La Valle Agordina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.