Descrizione

Centro collinare, di antica origine, che fonda le basi della propria economia sulla coesistenza di attività agricole, commerciali e industriali. La comunità degli irsinesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, abita, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località di Santa Maria d’Irsi e di Taccone nonché in numerose case sparse. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con variazioni di quota molto accentuate. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico decisamente vario ed è interessato da una fase di espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo azzurro, un monte a tre vette “all’italiana”, verde, sormontato da cinque spighe dorate, di cui tre sono poste sul colle centrale.

Centro collinare, di antica origine, che fonda le basi della propria economia sulla coesistenza di attività agricole, commerciali e industriali. La comunità degli irsinesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, abita, oltre che nel capoluogo comunale, anche nelle località di Santa Maria d’Irsi e di Taccone nonché in numerose case sparse. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con variazioni di quota molto accentuate. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico decisamente vario ed è interessato da una fase di espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo azzurro, un monte a tre vette “all’italiana”, verde, sormontato da cinque spighe dorate, di cui tre sono poste sul colle centrale.

Storia

Il toponimo originario era Montepeloso, che derivava con molta probabilità, come sostiene anche il Raccioppi, dall’aggettivo latino PILLOSUS, ossia ‘cretoso’, a causa delle caratteristiche del terreno. Soltanto a partire dal 1895 fu ribattezzata con la denominazione attuale, che rievoca il nome di un antico sito di fondazione greca, IRSINUM, che sorgeva a circa otto chilometri dall’attuale abitato. Le sue origini storiche risalgono al periodo alto-medievale, quando, pochi anni prima del 1000, venne distrutta dai saraceni. La ricostruzione avvenne ad opera di Giovanni II, principe di Salerno, ma a causa della sua posizione intermedia tra il ducato di Salerno e i confini pugliesi fu vessata dagli scontri tra normanni e bizantini che rivendicavano rispettivamente il proprio dominio sul territorio. Grazie all’intervento di papa Callisto, fu elevata a sede vescovile nel XII secolo. Tuttavia, dopo circa dieci anni, dovette subire un’ulteriore distruzione per aver appoggiato le rivendicazioni dei baroni pugliesi in rivolta. Negli ultimi anni del XV secolo appartenne a Federico d’Aragona, dopo essere stata un possedimento dei Del Balzo. Circa un secolo dopo divenne proprietà dei Grimaldi e quindi dei Riardo, ai quali si deve la realizzazione di nuove residenze padronali. Il patrimonio artistico si compone della cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, del cui impianto duecentesco resta soltanto l’imponente campanile; un altro edificio di carattere ecclesiastico è il convento di S. Francesco, mentre un esempio di architettura civile è dato dal palazzo Ianora.

Il toponimo originario era Montepeloso, che derivava con molta probabilità, come sostiene anche il Raccioppi, dall’aggettivo latino PILLOSUS, ossia ‘cretoso’, a causa delle caratteristiche del terreno. Soltanto a partire dal 1895 fu ribattezzata con la denominazione attuale, che rievoca il nome di un antico sito di fondazione greca, IRSINUM, che sorgeva a circa otto chilometri dall’attuale abitato. Le sue origini storiche risalgono al periodo alto-medievale, quando, pochi anni prima del 1000, venne distrutta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SARACENI'>saraceni</a>. La ricostruzione avvenne ad opera di Giovanni II, principe di Salerno, ma a causa della sua posizione intermedia tra il ducato di Salerno e i confini pugliesi fu vessata dagli scontri tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=NORMANNI'>normanni</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> che rivendicavano rispettivamente il proprio dominio sul territorio. Grazie all’intervento di papa Callisto, fu elevata a sede vescovile nel XII secolo. Tuttavia, dopo circa dieci anni, dovette subire un’ulteriore distruzione per aver appoggiato le rivendicazioni dei baroni pugliesi in rivolta. Negli ultimi anni del XV secolo appartenne a Federico d’Aragona, dopo essere stata un possedimento dei Del Balzo. Circa un secolo dopo divenne proprietà dei Grimaldi e quindi dei Riardo, ai quali si deve la realizzazione di nuove residenze padronali. Il patrimonio artistico si compone della cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, del cui impianto duecentesco resta soltanto l’imponente campanile; un altro edificio di carattere ecclesiastico è il convento di S. Francesco, mentre un esempio di architettura civile è dato dal palazzo Ianora.

Economia

è sede di Pro Loco. L’attività economica più diffusa sul territorio è sicuramente l’agricoltura, che si basa sulla produzione di cerali, in particolare il frumento, di ortaggi, di uva, di olivo e di frutta. Dai numerosi vigneti si ricava anche l’eccellente vino che prende il nome di Aglianico di Matera. Oltre alla coltivazione dei campi si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini e ovini ma anche di caprini. Il settore industriale è di modeste dimensioni ma contribuisce al sostentamento del fabbisogno locale, grazie alla presenza di alcune fabbriche alimentari, nel comparto caseario, di abbigliamento, di mobili, metallurgiche, oltre ad alcune imprese edili ed aziende per la produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario offre il servizio bancario e l’attività radiotelevisiva. Oltre alle scuole dell’obbligo è presente sul posto anche un istituto di istruzione secondaria di secondo grado. L’approfondimento culturale è garantito dalla biblioteca comunale, dalla biblioteca “Caravelli” e dal museo archeologico “M. Ianora”. La capacità ricettiva assicura la ristorazione e il soggiorno, mentre la farmacia assicura il servizio sanitario di base.

è sede di Pro Loco. L’attività economica più diffusa sul territorio è sicuramente l’agricoltura, che si basa sulla produzione di cerali, in particolare il frumento, di ortaggi, di uva, di olivo e di frutta. Dai numerosi vigneti si ricava anche l’eccellente vino che prende il nome di Aglianico di Matera. Oltre alla coltivazione dei campi si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini e ovini ma anche di caprini. Il settore industriale è di modeste dimensioni ma contribuisce al sostentamento del fabbisogno locale, grazie alla presenza di alcune fabbriche alimentari, nel comparto caseario, di abbigliamento, di mobili, metallurgiche, oltre ad alcune imprese edili ed aziende per la produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario offre il servizio bancario e l’attività radiotelevisiva. Oltre alle scuole dell’obbligo è presente sul posto anche un istituto di istruzione secondaria di secondo grado. L’approfondimento culturale è garantito dalla biblioteca comunale, dalla biblioteca “Caravelli” e dal museo archeologico “M. Ianora”. La capacità ricettiva assicura la ristorazione e il soggiorno, mentre la farmacia assicura il servizio sanitario di base.

Relazioni

La zona è interessata da un flusso turistico abbastanza consistente ma ciò che la caratterizza particolarmente è una forte tendenza centrifuga della popolazione locale verso i grossi centri pugliesi come Gravina di Puglia (BA) e Altamura (BA), molto vicini alla provincia materana, divenuti meta di un pendolarismo causato da motivi di lavoro. L’estate irsinese si anima grazie alle molte manifestazioni che si organizzano in occasione del ritorno dei numerosi emigrati. La Patrona, Sant’Eufemia, si festeggia il 16 settembre.

La zona è interessata da un flusso turistico abbastanza consistente ma ciò che la caratterizza particolarmente è una forte tendenza centrifuga della popolazione locale verso i grossi centri pugliesi come Gravina di Puglia (BA) e Altamura (BA), molto vicini alla provincia materana, divenuti meta di un pendolarismo causato da motivi di lavoro. L’estate irsinese si anima grazie alle molte manifestazioni che si organizzano in occasione del ritorno dei numerosi emigrati. La Patrona, Sant’Eufemia, si festeggia il 16 settembre.

Località

Santa Maria d'Irsi, Taccone

Santa Maria d'Irsi, Taccone

Fondi europei 2021-2027

Comune di Irsina in phasing-out, appartenente, cioè, a quelle aree che, già comprese nell’Obiettivo 1 nel periodo di programmazione 2000-2006, nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sono beneficiarie di un sostegno transitorio accordato in quanto la loro uscita dalle aree economicamente depresse è avvenuta per l’effetto statistico dell’allargamento dell’UE a Paesi con PIL sensibilmente inferiore alla media comunitaria e non solo per progressi economici. Tale sostegno transitorio, che termina nel 2013, è accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno a un altro riservato alle aree più prospere. Effetto statistico: Regioni con PIL pc inferiore al 75% della media UE – 15 ma superiore al 75% della media UE – 25.