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Descrizione

“Comune sparso” con sede in località Ghiare-Madonna. Di origine antica, accanto alle tradizionali attività agricole, soprattutto vitivinicole, ha sviluppato l’industria e il turismo. Gli incisiani, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce nelle località Impero e Villa, in pochi nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio, classificato di collina, presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, sorge là dove il corso del torrente descrive un’ansa ampia e tortuosa.

Storia

Il toponimo sembra rifarsi al participio passato del verbo “incidere”, lasciando intendere come il territorio sul quale sorge il borgo sia stato originariamente disboscato. La seconda parte del toponimo, invece, è il cognome di un militare nato in questi luoghi e insignito della medaglia d’oro al valore militare durante il risorgimento. Le prime informazioni riguardo a tale località risalgono alla costruzione, nel 984, della pieve. Nel 1161, all’acquisizione del castello cittadino da parte di Alberto Del Vasto, il territorio iniziò a essere gestito dalla neonata famiglia degli Incisa. Tra il 1191 e il 1203, parte dei possedimenti vennero acquisiti dalla famiglia dei Monferrato. Nel 1364, successivamente alla guerra tra guelfi e ghibellini supportata in prima persona dai Monferrato, l’imperatore Carlo IV restituì il borgo agli Incisa e diede loro anche la possibilità di coniare una propria moneta. Segue un periodo di prosperità, interrotto nel 1514 dalle bramosie del marchese Guglielmo IX di Monferrato che ne ottenne con la forza il possesso. Conseguentemente alla guerra civile del 1642 e ai saccheggi da parte di spagnoli, francesi e sabaudi, la località fu spezzettata tra le varie famiglie della nobiltà lombarda. Di notevole importanza storica è l’attuale sede del municipio, il palazzo Serbelloni-Busca, mentre poco più distante, situata sulla parte alta dell’abitato, spicca la quattrocentesca porta di Valcazara. La porta, in origine, doveva regolare il passaggio all’interno del castello; oggi, purtroppo, del castello non restano che poche macerie, alcuni tratti della cinta muraria e lo scheletro di un’antica torre. Nella piazza principale sorge quello che è chiamato il Castello Nuovo, risalente al secolo scorso e costruito in stile neogotico. Tra le strutture religiose, degne di nota sono la chiesa di Sant’Antonio Abate, di origine novecentesca ma contenente al suo interno due tele del Cinquecento, la chiesa di San Giovanni, oggi in stato di totale abbandono, la parrocchiale di Santi Vittore e Corona, datata 1716, e la chiesa del Carmine, del XV secolo in stile gotico.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di uva e altra frutta, soia, barbabietole da zucchero e cardi gobbi (tipici di queste parti) e con l’allevamento di suini e avicoli, che alimentano il comparto industriale della lavorazione e commercializzazione di tali prodotti. Le attività industriali particolarmente rilevanti sono quelle metallurgiche, meccaniche ed edili. Sono presenti anche aziende che operano nei comparti del legno, delle confezioni, dei prodotti chimici, della gomma e della plastica, del vetro e degli oggetti in vetro, dei materiali da costruzione e della lavorazione della pietra. È presente il servizio bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Le bellezze paesaggistiche e gli squisiti prodotti alimentari attraggono sempre più turisti, grazie anche a una fiorente attività di agriturismo nata di recente nella zona. Il buon livello economico, inoltre, ha favorito il sorgere di numerose industrie specializzate, grazie alle quali molti incisiani hanno potuto trovare occupazione sul posto. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per il completamento degli studi scolastici, anche per gli atri servizi di primaria necessità. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la sagra del Barbera e del cardo storto, l’ultima domenica di settembre; “Andare per tartufi”, a novembre. Il Patrono, San Feliciano, si festeggia l’8 giugno. Dal 1974 è gemellata con la città di St. Just Chleyssin, Francia.

Località

Briccomonte-Stazione, Ghiare, Impero, Madonna, San Lorenzo, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Incisa Scapaccino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.288
  • Lat 44° 48' 27,89'' 44.80774722
  • Long 8° 22' 21,19'' 8.37255278
  • CAP 14045
  • Prefisso 0141
  • Codice ISTAT 005058
  • Codice Catasto E295
  • Altitudine slm 131 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2518
  • Superficie 20.85 Km2
  • Densità 109,74 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 07:37
  • Tramonto 16:47
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