Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica, con un'economia fondata esclusivamente sull'agricoltura e sulla zootecnia. Gli illoraesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nell'aggregato urbano minore di Stazione del Tirso, nonché in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 160 a un massimo di 978 metri sul livello del mare. L'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare, si adagia in una conca da cui si gode della veduta sulla valle del Tirso; il suo nucleo originario, dalle strette e irregolari strade, ha mantenuto intatte le sue caratteristiche.

Comune collinare, di origine preistorica, con un'economia fondata esclusivamente sull'agricoltura e sulla zootecnia. Gli illoraesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nell'aggregato urbano minore di Stazione del Tirso, nonché in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 160 a un massimo di 978 metri sul livello del mare. L'abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare, si adagia in una conca da cui si gode della veduta sulla valle del Tirso; il suo nucleo originario, dalle strette e irregolari strade, ha mantenuto intatte le sue caratteristiche.

Storia

La sua denominazione è attestata, da 1341, con la forma “Yllortai”. Poco chiaro e di probabile origine protosarda è il suo etimo. Abitata sin dall'età nuragica, in epoca medievale venne eletta a villa della curatoria del Goceano, nel Giudicato di Torres; è uno dei più antichi centri della zona. A metà del XIII secolo venne conquistata dai Doria e, successivamente, dai Malaspina. Nel 1339 entrarono in scena i Giudici d'Arborea, e, nel 1410, i marchesi di Oristano. Verso la fine del XV secolo appartenne agli Aragonesi che la governarono fino all'anno in cui venne riscattata al demanio per l'abolizione del feudalesimo. Tra le testimonianze storico-architettoniche meritano di essere citati: l'antico ponte Ezzu a tre luci, sul Tirso, caratterizzato da un'ampia arcata centrale a sesto acuto; il santuario dedicato alla Madonna della Neve, meta di numerosi pellegrinaggi; la chiesa di Santa Lucia; la parrocchiale di San Gavino, al cui interno sono conservate le statue di Sant'Agostino e di San Nicolò da Tolentino; i nuraghi Luca, Su montigu, Sa Corona; la grande necropoli di Molia, venuta alla luce nel 1976, composta di dieci domus de janas.

La sua denominazione è attestata, da 1341, con la forma “Yllortai”. Poco chiaro e di probabile origine protosarda è il suo etimo. Abitata sin dall'età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, in epoca medievale venne eletta a villa della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>Giudicato</a> di Torres; è uno dei più antichi centri della zona. A metà del XIII secolo venne conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e, successivamente, dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>. Nel 1339 entrarono in scena i Giudici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DARBOREA'>d'Arborea</a>, e, nel 1410, i marchesi di Oristano. Verso la fine del XV secolo appartenne agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> che la governarono fino all'anno in cui venne riscattata al demanio per l'abolizione del feudalesimo. Tra le testimonianze storico-architettoniche meritano di essere citati: l'antico ponte Ezzu a tre luci, sul Tirso, caratterizzato da un'ampia arcata centrale a sesto acuto; il santuario dedicato alla Madonna della Neve, meta di numerosi pellegrinaggi; la chiesa di Santa Lucia; la parrocchiale di San Gavino, al cui interno sono conservate le statue di Sant'Agostino e di San Nicolò da Tolentino; i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> Luca, Su montigu, Sa Corona; la grande necropoli di Molia, venuta alla luce nel 1976, composta di dieci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a>.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nel quadro economico locale le attività agricole costituiscono una discreta risorsa: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta; le attività zootecniche sono indirizzate all'allevamento dei bovini, suini, ovini ed equini. Il settore industriale è composto da un piccolo numero di aziende che operano nei comparti edile ed alimentare. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che però non comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Per l'arricchimento culturale si registra una biblioteca civica. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nel quadro economico locale le attività agricole costituiscono una discreta risorsa: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi, agrumi e frutta; le attività zootecniche sono indirizzate all'allevamento dei bovini, suini, ovini ed equini. Il settore industriale è composto da un piccolo numero di aziende che operano nei comparti edile ed alimentare. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che però non comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Per l'arricchimento culturale si registra una biblioteca civica. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

I resti archeologici di età nuragica, la vicinanza a siti di particolare interesse storico e le bellezze naturali che la circondano, fra cui il fiume Tirso e la catena del Goceano, la rendono meta di un discreto afflusso di escursionisti e visitatori. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni religiose si segnalano le tradizionali celebrazioni in onore di: Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio; Santa Maria della Neve, il lunedì successivo alla Pentecoste; San Nicolò da Tolentino, il 10 settembre. La festa del Patrono, San Gavino, si celebra il 25 ottobre. Ha dato i natali al monsignor Damiano Filia, grande studioso di storia della chiesa sarda.

I resti archeologici di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, la vicinanza a siti di particolare interesse storico e le bellezze naturali che la circondano, fra cui il fiume Tirso e la catena del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>, la rendono meta di un discreto afflusso di escursionisti e visitatori. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni religiose si segnalano le tradizionali celebrazioni in onore di: Sant'Antonio Abate, il 17 gennaio; Santa Maria della Neve, il lunedì successivo alla Pentecoste; San Nicolò da Tolentino, il 10 settembre. La festa del Patrono, San Gavino, si celebra il 25 ottobre. Ha dato i natali al monsignor Damiano Filia, grande studioso di storia della chiesa sarda.

Località

Stazione del Tirso

Stazione del Tirso

Fondi europei 2021-2027

Comune di Illorai in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.