Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine molto antica, che alle tradizionali e poco sviluppate attività agricole ha affiancato un altrettanto modesto sviluppo industriale. I gurresi, con un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono concentrati tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate, che vanno da un minimo di 497 a un massimo di 1.925 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è costituito da caratteristiche viuzze e abitazioni con grandi logge in legno.

Piccola comunità di montagna, di origine molto antica, che alle tradizionali e poco sviluppate attività agricole ha affiancato un altrettanto modesto sviluppo industriale. I gurresi, con un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono concentrati tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate, che vanno da un minimo di 497 a un massimo di 1.925 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è costituito da caratteristiche viuzze e abitazioni con grandi logge in legno.

Storia

Il toponimo designa un luogo situato tra balzi scoscesi; secondo qualche studioso potrebbe essere avvicinato alla voce “sguron”, con il significato di ‘smottamento’. La sua posizione geografica e il suo essere quasi nascosta alle spalle del monte Riga, ha da sempre favorito il sorgere di ipotesi leggendarie circa la sua origine; non ultima fra queste è la tradizione che vuole i suoi abitanti come diretti discendenti dei mercenari scozzesi al soldo di Francesco I, qui riparati a seguito della disastrosa battaglia di Pavia del 1526. Si tratta tuttavia di una leggenda infondata. La sua storia è ben più antica di Francesco I, in quanto pare che fosse abitata già a partire dai primi secoli dell’era cristiana. Poco distante dall’abitato, tra l’altro, è stata scoperta una piccola necropoli romana (III secolo d.C.) i cui reperti sono conservati nel “Museo Galletti” di Domodossola. Tra le testimonianze storico-architettoniche merita di essere citata la casa di San Carlo, così chiamata per aver ospitato il santo durante la sua visita pastorale del 1574, quando la valle era compresa nella diocesi novarese. Degna di nota è anche la parrocchiale della Natività di Maria, edificata nella seconda metà del Cinquecento, che ospita al suo interno un tabernacolo in marmo bianco di Carrara risalente al XVI secolo.

Il toponimo designa un luogo situato tra balzi scoscesi; secondo qualche studioso potrebbe essere avvicinato alla voce “sguron”, con il significato di ‘smottamento’. La sua posizione geografica e il suo essere quasi nascosta alle spalle del monte Riga, ha da sempre favorito il sorgere di ipotesi leggendarie circa la sua origine; non ultima fra queste è la tradizione che vuole i suoi abitanti come diretti discendenti dei mercenari scozzesi al soldo di Francesco I, qui riparati a seguito della disastrosa battaglia di Pavia del 1526. Si tratta tuttavia di una leggenda infondata. La sua storia è ben più antica di Francesco I, in quanto pare che fosse abitata già a partire dai primi secoli dell’era cristiana. Poco distante dall’abitato, tra l’altro, è stata scoperta una piccola necropoli romana (III secolo d.C.) i cui reperti sono conservati nel “Museo Galletti” di Domodossola. Tra le testimonianze storico-architettoniche merita di essere citata la casa di San Carlo, così chiamata per aver ospitato il santo durante la sua visita pastorale del 1574, quando la valle era compresa nella diocesi novarese. Degna di nota è anche la parrocchiale della Natività di Maria, edificata nella seconda metà del Cinquecento, che ospita al suo interno un tabernacolo in marmo bianco di Carrara risalente al XVI secolo.

Economia

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: il settore primario è presente unicamente con l’allevamento ovino e avicolo. Non vi è stato inoltre alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per qualche piccolissima impresa edile, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva, di cui si compone, è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le scuole presenti assicurano solo la frequenza delle classi elementari; per l’arricchimento culturale si registra la presenza del museo civico, che raccoglie i costumi e le tradizioni della Valle Cannobina: abiti, pizzi, giocattoli, vasellame, attrezzi per la lavorazione della lana e della canapa ecc. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Non è sede di altri uffici all’infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, mancando sul posto la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: il settore primario è presente unicamente con l’allevamento ovino e avicolo. Non vi è stato inoltre alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per qualche piccolissima impresa edile, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva, di cui si compone, è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le scuole presenti assicurano solo la frequenza delle classi elementari; per l’arricchimento culturale si registra la presenza del museo civico, che raccoglie i costumi e le tradizioni della Valle Cannobina: abiti, pizzi, giocattoli, vasellame, attrezzi per la lavorazione della lana e della canapa ecc. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

L’aria salubre, la tranquillità del luogo, le bellezze dell’ambiente naturale e la vicinanza ai comuni della riviera costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, agli appassionati di escursionismo, la possibilità di raggiungere i rifugi in alta montagna. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, anche che per usufruire dei servizi non forniti localmente. Non vi si svolgono particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata alla natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

L’aria salubre, la tranquillità del luogo, le bellezze dell’ambiente naturale e la vicinanza ai comuni della riviera costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, agli appassionati di escursionismo, la possibilità di raggiungere i rifugi in alta montagna. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per frequentare le scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, anche che per usufruire dei servizi non forniti localmente. Non vi si svolgono particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata alla natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gurro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.