Descrizione

Comune montano, di antiche origini, con un’economia essenzialmente agricola anche se non manca qualche modesta attività industriale. I guardiesi presentano un elevato indice di vecchiaia e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale; poche persone vivono distribuite tra numerosissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche molto accentuate, comprese tra i 361 e i 1.056 metri sul livello del mare, e offre un panorama alto-collinare molto suggestivo, con i rilievi ricchi di verde. L’abitato, con stretti vicoli e ripide scalinate, è posto su un colle, che domina la vallata sottostante, fa registrare significativi segni di espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale si raffigura un torrione argentato, fondato su un monte verde a tre cime e sormontato da una stella dorata. La torre rappresenta una delle sette guardiole poste a difesa del territorio comunale.

Comune montano, di antiche origini, con un’economia essenzialmente agricola anche se non manca qualche modesta attività industriale. I guardiesi presentano un elevato indice di vecchiaia e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale; poche persone vivono distribuite tra numerosissime case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche molto accentuate, comprese tra i 361 e i 1.056 metri sul livello del mare, e offre un panorama alto-collinare molto suggestivo, con i rilievi ricchi di verde. L’abitato, con stretti vicoli e ripide scalinate, è posto su un colle, che domina la vallata sottostante, fa registrare significativi segni di espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale si raffigura un torrione argentato, fondato su un monte verde a tre cime e sormontato da una stella dorata. La torre rappresenta una delle sette guardiole poste a difesa del territorio comunale.

Storia

Citata in un documento della metà dell’undicesimo secolo (il cosiddetto Catalogus Baronum), ha origini anteriori, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di resti di grotte basiliane e dell’antica Turri, già sede vescovile nel 924. Il toponimo, che in vari atti del regno di Napoli figura semplicemente come Guardia, si richiama alla posizione sopraelevata dell’abitato rispetto al territorio circostante, mentre l’attributo Perticara viene riportato al popolamento del borgo a opera degli abitanti di un antico Castrum PERTICARII, che fu colonia romana e il cui nome è forse da porre in relazione con i latifondi longobardi, divisi poi in “pertiche” e assegnati ai coloni. Distrutta dai saraceni nel X secolo, fu assoggettata a varie dominazioni, entrando a far parte dei possedimenti di più nobili famiglie, tra cui quelle dei duca La Marra, dei Carafa, degli Spinelli e, infine, dei Ruffo. Gravemente danneggiata dal sisma del 1857, dopo l’annessione al Regno d’Italia ha seguito le vicende del resto della regione. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicola; la chiesa di Sant’Antonio, d’impianto cinquecentesco; l’oratorio di Santa Maria del Sauro, costruito nel XIV secolo e rifatto nel Settecento, e il seicentesco palazzo Montano.

Citata in un documento della metà dell’undicesimo secolo (il cosiddetto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a>), ha origini anteriori, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di resti di grotte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BASILIANE'>basiliane</a> e dell’antica Turri, già sede vescovile nel 924. Il toponimo, che in vari atti del regno di Napoli figura semplicemente come Guardia, si richiama alla posizione sopraelevata dell’abitato rispetto al territorio circostante, mentre l’attributo Perticara viene riportato al popolamento del borgo a opera degli abitanti di un antico Castrum PERTICARII, che fu colonia romana e il cui nome è forse da porre in relazione con i latifondi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, divisi poi in “pertiche” e assegnati ai coloni. Distrutta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SARACENI'>saraceni</a> nel X secolo, fu assoggettata a varie dominazioni, entrando a far parte dei possedimenti di più nobili famiglie, tra cui quelle dei duca La Marra, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CARAFA'>Carafa</a>, degli Spinelli e, infine, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=RUFFO'>Ruffo</a>. Gravemente danneggiata dal sisma del 1857, dopo l’annessione al Regno d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a> ha seguito le vicende del resto della regione. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicola; la chiesa di Sant’Antonio, d’impianto cinquecentesco; l’oratorio di Santa Maria del Sauro, costruito nel XIV secolo e rifatto nel Settecento, e il seicentesco palazzo Montano.

Economia

Esclusi i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, basata su coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, viti, ulivi e agrumi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini, caprini e avicoli, seguito da quello di bovini e suini. Le attività industriali, limitate ai comparti alimentare, edile e del legno, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di dimensioni ridotte ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della comunità); mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo, mentre quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e comprendono anche un modesto esercizio alberghiero, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Esclusi i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, basata su coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, viti, ulivi e agrumi; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini, caprini e avicoli, seguito da quello di bovini e suini. Le attività industriali, limitate ai comparti alimentare, edile e del legno, sono pressoché irrilevanti e alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di dimensioni ridotte ma sufficienti a soddisfare le esigenze primarie della comunità); mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo, mentre quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e comprendono anche un modesto esercizio alberghiero, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i genuini prodotti locali, è poco frequentata anche per lavoro, dato il modesto livello delle sue attività produttive; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree maggiormente industrializzate e in particolare verso il capoluogo provinciale. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: la festa di San Rocco e della Madonna del Sauro (quest’ultima è venerata anche nel mese di maggio in una cappella di campagna), che si svolge la seconda domenica di agosto; le varie manifestazioni che hanno luogo ugualmente ad agosto, nel centro storico, e le fiere di bestiame e vestiario, che si tengono il 2 maggio, il 15 e 16 settembre e il 28 dicembre. Il Patrono, San Nicolò, si festeggia il 9 maggio.

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i genuini prodotti locali, è poco frequentata anche per lavoro, dato il modesto livello delle sue attività produttive; diffuso è invece il pendolarismo verso le aree maggiormente industrializzate e in particolare verso il capoluogo provinciale. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: la festa di San Rocco e della Madonna del Sauro (quest’ultima è venerata anche nel mese di maggio in una cappella di campagna), che si svolge la seconda domenica di agosto; le varie manifestazioni che hanno luogo ugualmente ad agosto, nel centro storico, e le fiere di bestiame e vestiario, che si tengono il 2 maggio, il 15 e 16 settembre e il 28 dicembre. Il Patrono, San Nicolò, si festeggia il 9 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Guardia Perticara in phasing-out, appartenente, cioè, a quelle aree che, già comprese nell’Obiettivo 1 nel periodo di programmazione 2000-2006, nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sono beneficiarie di un sostegno transitorio accordato in quanto la loro uscita dalle aree economicamente depresse è avvenuta per l’effetto statistico dell’allargamento dell’UE a Paesi con PIL sensibilmente inferiore alla media comunitaria e non solo per progressi economici. Tale sostegno transitorio, che termina nel 2013, è accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno a un altro riservato alle aree più prospere. Effetto statistico: Regioni con PIL pc inferiore al 75% della media UE – 15 ma superiore al 75% della media UE – 25.