Descrizione

Comune di pianura, importante già all'epoca dei romani, fonda la sua economia sulle attività agricole come su quelle industriali. I guardamigliesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono in buona parte concentrati nel capoluogo del comune; una larga fetta abita anche la località di Valloria. Il territorio comunale è sostanzialmente regolare, senza variazioni altimetriche di rilievo. Il centro abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, importante già all'epoca dei romani, fonda la sua economia sulle attività agricole come su quelle industriali. I guardamigliesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono in buona parte concentrati nel capoluogo del comune; una larga fetta abita anche la località di Valloria. Il territorio comunale è sostanzialmente regolare, senza variazioni altimetriche di rilievo. Il centro abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Il fatto che esistesse già ai tempi dei romani, forse in funzione di luogo di cambio dei cavalli, trova una conferma indiretta nell'origine del suo nome che si deve forse al console romano Marco Emilio Lepido, (vincitore dei galli, donde "Ardor Aemilii") o, secondo alcuni, alla distanza da Piacenza, "ad quartum miliarum"; un'ipotesi totalmente diversa è quella per la quale il toponimo deriverebbe "dal soprannome di un proprietario che teneva in serbo... il suo miglio". Situata lungo la via che da Piacenza conduceva a Milano, doveva rivestire una qualche importanza in quanto periferia di una grande città romana. Donata nell'ottavo secolo dal re longobardo Liutprando al monastero di Pavia, agli inizi del XIII secolo viene venduta al comune di Piacenza, che alla fine del secolo la passa al conte Ubertino Landi. Segue quindi le vicende politiche di Piacenza e delle famiglie Landi e Scotti, fino a passare a questi ultimi nel XVI secolo. Con l'estinzione della loro casata viene ceduta al conte Giovanni Nicelli e da allora farà parte del ducato di Piacenza, fino alla proclamazione della Repubblica Cisalpina, avvenuta con la conquista napoleonica; verrà quindi unita a Lodi insieme ad altri centri a sinistra del Po e separata politicamente in modo definitivo dal piacentino, anche se di quell'antica dipendenza restano sensibili influssi linguistici; dal punto di vista ecclesiastico, la dipendenza dalla diocesi di Piacenza sarebbe durata fino agli inizi del XIX secolo. Citata ancora nelle cronache, ma solo per le continue inondazioni del Po, a causa di quelle ha subito spesso danni notevoli, che hanno colpito abitazioni ed edifici sacri. Le testimonianze storico-architettoniche che restano sono prevalentemente di carattere sacro: è il caso della chiesa parrocchiale, intitolata a San Giovanni Battista, passata nel XIX secolo dalla diocesi di Piacenza a quella di Lodi, e della parrocchiale dedicata a San Fermo Martire e alla Natività di Maria, situata nella località Valloria.

Il fatto che esistesse già ai tempi dei romani, forse in funzione di luogo di cambio dei cavalli, trova una conferma indiretta nell'origine del suo nome che si deve forse al console romano Marco Emilio Lepido, (vincitore dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a>, donde "Ardor Aemilii") o, secondo alcuni, alla distanza da Piacenza, "ad quartum miliarum"; un'ipotesi totalmente diversa è quella per la quale il toponimo deriverebbe "dal soprannome di un proprietario che teneva in serbo... il suo miglio". Situata lungo la via che da Piacenza conduceva a Milano, doveva rivestire una qualche importanza in quanto periferia di una grande città romana. Donata nell'ottavo secolo dal re longobardo Liutprando al monastero di Pavia, agli inizi del XIII secolo viene venduta al comune di Piacenza, che alla fine del secolo la passa al conte Ubertino Landi. Segue quindi le vicende politiche di Piacenza e delle famiglie Landi e Scotti, fino a passare a questi ultimi nel XVI secolo. Con l'estinzione della loro casata viene ceduta al conte Giovanni Nicelli e da allora farà parte del ducato di Piacenza, fino alla proclamazione della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=REPUBBLICACISALPINA'>Repubblica Cisalpina</a>, avvenuta con la conquista napoleonica; verrà quindi unita a Lodi insieme ad altri centri a sinistra del Po e separata politicamente in modo definitivo dal piacentino, anche se di quell'antica dipendenza restano sensibili influssi linguistici; dal punto di vista ecclesiastico, la dipendenza dalla diocesi di Piacenza sarebbe durata fino agli inizi del XIX secolo. Citata ancora nelle cronache, ma solo per le continue inondazioni del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, a causa di quelle ha subito spesso danni notevoli, che hanno colpito abitazioni ed edifici sacri. Le testimonianze storico-architettoniche che restano sono prevalentemente di carattere sacro: è il caso della chiesa parrocchiale, intitolata a San Giovanni Battista, passata nel XIX secolo dalla diocesi di Piacenza a quella di Lodi, e della parrocchiale dedicata a San Fermo Martire e alla Natività di Maria, situata nella località Valloria.

Economia

Il comune ospita gli uffici municipali e postali ed è sede di una stazione dei carabinieri. La popolazione vive dei prodotti derivanti dalla coltivazione di cereali, ortaggi e foraggi e di quelli connessi all'allevamento di suini e bovini. Il settore secondario è rappresentato dai comparti metallurgico, meccanico, chimico, elettronico, edile, delle apparecchiature elettriche, degli articoli in plastica e della produzione e distribuzione del gas. Il terziario non è molto sviluppato ma, accanto a una discreta rete distributiva, mette a disposizione della comunità il servizio bancario. Le scuole del posto consentono di conseguire l'istruzione obbligatoria, mentre mancano strutture culturali, quali biblioteche ed emeroteche. Le strutture ricettive offrono la sola ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Il comune ospita gli uffici municipali e postali ed è sede di una stazione dei carabinieri. La popolazione vive dei prodotti derivanti dalla coltivazione di cereali, ortaggi e foraggi e di quelli connessi all'allevamento di suini e bovini. Il settore secondario è rappresentato dai comparti metallurgico, meccanico, chimico, elettronico, edile, delle apparecchiature elettriche, degli articoli in plastica e della produzione e distribuzione del gas. Il terziario non è molto sviluppato ma, accanto a una discreta rete distributiva, mette a disposizione della comunità il servizio bancario. Le scuole del posto consentono di conseguire l'istruzione obbligatoria, mentre mancano strutture culturali, quali biblioteche ed emeroteche. Le strutture ricettive offrono la sola ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Un tempo luogo di passaggio obbligato per chi volesse recarsi a Piacenza e contesa in quanto punto strategico, è attualmente abbastanza frequentata per turismo ma ancor più per la presenza di insediamenti industriali, per cui intrattiene rapporti particolarmente intensi con il circondario. La popolazione si rivolge a sua volta ai comuni limitrofi dotati delle strutture e dei servizi più rari, quali gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e le strutture per l'espletamento delle pratiche burocratiche. Sua caratteristica da sempre è la facilità delle comunicazioni, agevolata dalla favorevole posizione. Sebbene da lungo tempo autonoma dalla città di Piacenza, conserva il ricordo dei contatti tenuti con essa, favoriti dalla via che le univa, quella continuazione della via Flaminia, l'Emilia, che tutt'oggi costituisce il tramite fra i due comuni. Momento di aggregazione è anche costituito dalla festa in onore di San Giovanni Battista, che si tiene il 24 giugno. La festa della Patrona, la Madonna del Rosario, si celebra la prima domenica di ottobre (ai fini civili, il lunedì successivo).

Un tempo luogo di passaggio obbligato per chi volesse recarsi a Piacenza e contesa in quanto punto strategico, è attualmente abbastanza frequentata per turismo ma ancor più per la presenza di insediamenti industriali, per cui intrattiene rapporti particolarmente intensi con il circondario. La popolazione si rivolge a sua volta ai comuni limitrofi dotati delle strutture e dei servizi più rari, quali gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e le strutture per l'espletamento delle pratiche burocratiche. Sua caratteristica da sempre è la facilità delle comunicazioni, agevolata dalla favorevole posizione. Sebbene da lungo tempo autonoma dalla città di Piacenza, conserva il ricordo dei contatti tenuti con essa, favoriti dalla via che le univa, quella continuazione della via Flaminia, l'Emilia, che tutt'oggi costituisce il tramite fra i due comuni. Momento di aggregazione è anche costituito dalla festa in onore di San Giovanni Battista, che si tiene il 24 giugno. La festa della Patrona, la Madonna del Rosario, si celebra la prima domenica di ottobre (ai fini civili, il lunedì successivo).

Località

Cannette, Cascina Novella, Chierichezze, La Foppa, Valloria

Cannette, Cascina Novella, Chierichezze, La Foppa, Valloria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Guardamiglio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.