Descrizione

Cittadina collinare, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I grumesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale, tranne una piccola parte, distribuita tra numerose case sparse e la località Villaggio Quadrifoglio. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 478 metri di quota. L’abitato, sviluppatosi attorno a un nucleo medievale, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, partito semitroncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argenteo, una quercia posta sulla verde campagna; nella seconda e terza sezione, a sfondo azzurro e rosso rispettivamente, spiccano tre mezzelune d’oro, di cui due ordinate in fascia nella seconda sezione; una fascia diminuita d’argento risalta sulla troncatura. Il motto è TERRA GRUMI.

Cittadina collinare, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I grumesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale, tranne una piccola parte, distribuita tra numerose case sparse e la località Villaggio Quadrifoglio. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 478 metri di quota. L’abitato, sviluppatosi attorno a un nucleo medievale, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, partito semitroncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argenteo, una quercia posta sulla verde campagna; nella seconda e terza sezione, a sfondo azzurro e rosso rispettivamente, spiccano tre mezzelune d’oro, di cui due ordinate in fascia nella seconda sezione; una fascia diminuita d’argento risalta sulla troncatura. Il motto è TERRA GRUMI.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi antichi, come testimoniano le tombe italiche e le monete greche e romane rinvenute nei dintorni dell’abitato. Il toponimo, che ha assunto la forma attuale nel 1863, quando fu aggiunta la specificazione “Appula”, deriva da una radice indoeuropea “greu”, affine al latino GRUMUS, avente il significato di ‘mucchio di terra, altura’. Superato il triste periodo altomedievale, sotto i normanni entrò a far parte del feudo di Conversano, venendo assegnata al nobile Goffredo di Montefusco, nel corso del Duecento. Trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di due castelli, verso la metà del XIV secolo fu devastata dagli ungheresi e, dall’inizio del Quattrocento, assoggettata a più passaggi di proprietà: possedimento dei de Senis, pervenne in seguito ai Guevara, cui subentrarono, nel XVII secolo, i La Tolfa e i Castigliar. Infeudata poi ai Caracciolo, ottenne il titolo di città regia, all’inizio dell’Ottocento, partecipando alle successive vicende del resto della provincia. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è costituito dalla chiesa parrocchiale, costruita tra il XVIII e il XIX secolo.

I primi insediamenti nella zona risalgono a tempi antichi, come testimoniano le tombe <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ITALICHE'>italiche</a> e le monete greche e romane rinvenute nei dintorni dell’abitato. Il toponimo, che ha assunto la forma attuale nel 1863, quando fu aggiunta la specificazione “Appula”, deriva da una radice indoeuropea “greu”, affine al latino GRUMUS, avente il significato di ‘mucchio di terra, altura’. Superato il triste periodo altomedievale, sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNI'>normanni</a> entrò a far parte del feudo di Conversano, venendo assegnata al nobile Goffredo di Montefusco, nel corso del Duecento. Trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di due castelli, verso la metà del XIV secolo fu devastata dagli ungheresi e, dall’inizio del Quattrocento, assoggettata a più passaggi di proprietà: possedimento dei de Senis, pervenne in seguito ai Guevara, cui subentrarono, nel XVII secolo, i La Tolfa e i Castigliar. Infeudata poi ai Caracciolo, ottenne il titolo di città regia, all’inizio dell’Ottocento, partecipando alle successive vicende del resto della provincia. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è costituito dalla chiesa parrocchiale, costruita tra il XVIII e il XIX secolo.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, si articola in diverse produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, vari tipi di uva, l’olivo, gli agrumi e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e caprini. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, dell’abbigliamento, dell’estrazione di pietra, della produzione e distribuzione di gas. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali degne di nota. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto tecnico commerciale; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, si articola in diverse produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, vari tipi di uva, l’olivo, gli agrumi e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e caprini. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, dell’abbigliamento, dell’estrazione di pietra, della produzione e distribuzione di gas. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali degne di nota. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono un istituto tecnico commerciale; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini piatti della sua cucina. Al centro di rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, grazie alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero, registra numerosi visitatori in occasione di alcuni appuntamenti consueti con il folclore locale. Tra questi meritano di essere citati: i falò di Sant’Anduene (accensione di fuochi di media grandezza, sui quali vengono bolliti i “chinidde”, ossia fave e ceci: con questo rito si da inizio al carnevale), il 17 gennaio; la fiera della seconda domenica di aprile; la mostra dell’artigianato grumese, a luglio-agosto; la festa di San Rocco, l’ultima domenica di settembre; la sagra delle “focazzedde”, a dicembre; quella delle “cartellate” e vino cotto, il 23 dicembre, e l’antica tradizione delle “farene chetrenne”, la vigilia di Natale. Il mercato si tiene tutti i giorni. La festa della Patrona, Santa Maria Assunta, viene celebrata l’ultima domenica di maggio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini piatti della sua cucina. Al centro di rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, grazie alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero, registra numerosi visitatori in occasione di alcuni appuntamenti consueti con il folclore locale. Tra questi meritano di essere citati: i falò di Sant’Anduene (accensione di fuochi di media grandezza, sui quali vengono bolliti i “chinidde”, ossia fave e ceci: con questo rito si da inizio al carnevale), il 17 gennaio; la fiera della seconda domenica di aprile; la mostra dell’artigianato grumese, a luglio-agosto; la festa di San Rocco, l’ultima domenica di settembre; la sagra delle “focazzedde”, a dicembre; quella delle “cartellate” e vino cotto, il 23 dicembre, e l’antica tradizione delle “farene chetrenne”, la vigilia di Natale. Il mercato si tiene tutti i giorni. La festa della Patrona, Santa Maria Assunta, viene celebrata l’ultima domenica di maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Grumo Appula rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.