Descrizione

Centro di pianura, che affonda le proprie origini nel periodo romano, con un assetto economico che include sia le attività agricole che quelle industriali. I grumolesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in numerosissime case sparse, oltre che in diverse località, di cui le più popolose sono: Rasega, Sarmego, Scuole e Vancimuglio. Il territorio fa registrare un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che oscillano tra i 25 e i 31 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, trinciato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo rosso, si rappresenta il triregno accompagnato da due chiavi in decusse, il tutto d’argento; la seconda partizione, argentata, raffigura un castello rosso, merlato alla ghibellina, accostato da due listelli azzurri posti in banda.

Centro di pianura, che affonda le proprie origini nel periodo romano, con un assetto economico che include sia le attività agricole che quelle industriali. I grumolesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in numerosissime case sparse, oltre che in diverse località, di cui le più popolose sono: Rasega, Sarmego, Scuole e Vancimuglio. Il territorio fa registrare un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, che oscillano tra i 25 e i 31 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, trinciato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, a sfondo rosso, si rappresenta il triregno accompagnato da due chiavi in decusse, il tutto d’argento; la seconda partizione, argentata, raffigura un castello rosso, merlato alla ghibellina, accostato da due listelli azzurri posti in banda.

Storia

Il toponimo si riferisce alla presenza, a partire dall’undicesimo secolo, di un convento femminile, le cui madri superiori hanno operato concretamente per un miglioramento economico e produttivo. Si hanno tracce di presenza romana e quindi del passaggio delle popolazioni barbare. Prima dell’anno 1000 diviene dominio dei vescovi di Vicenza, che la affidano nel 983 ai monaci benedettini e all’inizio del secolo seguente al monastero femminile di San Pietro in Vicenza. Nel 1404 viene a far parte dei territori conquistati da Venezia e, in conseguenza di ciò, nel 1513 è completamente distrutta dai nemici della Serenissima. Al termine della dominazione austriaca, nel 1866, entra a far parte del Regno d’Italia. Antichissima è la chiesa parrocchiale dedicata all’Assunzione di Maria Vergine, la cui forma attuale è però da riferirsi al massiccio restauro iniziato nel 1836. Nelle vicinanze si trovano diverse ville: Villa Piovene, risalente ai primi del sedicesimo secolo; Villa Godi, del medesimo periodo e attribuita all’opera di Vincenzo Scamozzi; Villa Da Porto, costruita nel Cinquecento secondo i canoni delle ville del Palladio; e, infine, la più recente Villa Lioy in stile neoclassico, del 1831.

Il toponimo si riferisce alla presenza, a partire dall’undicesimo secolo, di un convento femminile, le cui madri superiori hanno operato concretamente per un miglioramento economico e produttivo. Si hanno tracce di presenza romana e quindi del passaggio delle popolazioni barbare. Prima dell’anno 1000 diviene dominio dei vescovi di Vicenza, che la affidano nel 983 ai monaci benedettini e all’inizio del secolo seguente al monastero femminile di San Pietro in Vicenza. Nel 1404 viene a far parte dei territori conquistati da Venezia e, in conseguenza di ciò, nel 1513 è completamente distrutta dai nemici della Serenissima. Al termine della dominazione austriaca, nel 1866, entra a far parte del Regno d’Italia. Antichissima è la chiesa parrocchiale dedicata all’Assunzione di Maria Vergine, la cui forma attuale è però da riferirsi al massiccio restauro iniziato nel 1836. Nelle vicinanze si trovano diverse ville: Villa Piovene, risalente ai primi del sedicesimo secolo; Villa Godi, del medesimo periodo e attribuita all’opera di Vincenzo Scamozzi; Villa Da Porto, costruita nel Cinquecento secondo i canoni delle ville del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PALLADIO'>Palladio</a>; e, infine, la più recente Villa Lioy in stile neoclassico, del 1831.

Economia

L’agricoltura viene ancora praticata, anche se in misura minore rispetto al passato, e si caratterizza per la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, viti da vino e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento di suini e di bovini, attività che alimenta la locale industria lattiero-casearia. L’attività economica principale è però attualmente quella industriale, che si svolge in diversi stabilimenti sorti sul territorio comunale. Quelli che assorbono una buona percentuale di manodopera operano nei comparti per la produzione di capi di abbigliamento, di macchine per l’agricoltura e silvicoltura, quelli dediti al finissaggio dei tessuti e alla produzione di carta. Dimensioni minori fanno registrare, invece, l’industria metallica, meccanica, chimica e per la produzione di articoli in plastica. Il terziario offre una modesta rete commerciale che riesce a soddisfare le esigenze primarie della comunità; è presente il servizio bancario. Le strutture scolastiche permettono di frequentare la scuola dell’obbligo. Mancano strutture culturali come musei e biblioteche. Sono assenti anche strutture per lo sport e il tempo libero nonché quelle destinate all’assistenza di categorie sociali particolari. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio sanitario è garantito dalla sola farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L’agricoltura viene ancora praticata, anche se in misura minore rispetto al passato, e si caratterizza per la coltivazione di cereali, frumento, foraggi, viti da vino e alberi da frutta. Si pratica anche l’allevamento di suini e di bovini, attività che alimenta la locale industria lattiero-casearia. L’attività economica principale è però attualmente quella industriale, che si svolge in diversi stabilimenti sorti sul territorio comunale. Quelli che assorbono una buona percentuale di manodopera operano nei comparti per la produzione di capi di abbigliamento, di macchine per l’agricoltura e silvicoltura, quelli dediti al finissaggio dei tessuti e alla produzione di carta. Dimensioni minori fanno registrare, invece, l’industria metallica, meccanica, chimica e per la produzione di articoli in plastica. Il terziario offre una modesta rete commerciale che riesce a soddisfare le esigenze primarie della comunità; è presente il servizio bancario. Le strutture scolastiche permettono di frequentare la scuola dell’obbligo. Mancano strutture culturali come musei e biblioteche. Sono assenti anche strutture per lo sport e il tempo libero nonché quelle destinate all’assistenza di categorie sociali particolari. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio sanitario è garantito dalla sola farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta turistica di media entità, registra un discreto numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico, che consente l’assorbimento di un certo flusso di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, di solito non molto rilevanti, si intensificano in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti folcloristici; tra questi merita di essere citata la festa del riso, che si svolge dal 19 al 23 settembre e prevede festeggiamenti vari e la promozione della produzione locale. La popolazione pur non avendo il Santo Patrono ufficiale, l’8 settembre festeggia la Madonna di Monte Berico.

Meta turistica di media entità, registra un discreto numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie al suo apprezzabile sviluppo economico, che consente l’assorbimento di un certo flusso di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, di solito non molto rilevanti, si intensificano in occasione di alcuni tradizionali appuntamenti folcloristici; tra questi merita di essere citata la festa del riso, che si svolge dal 19 al 23 settembre e prevede festeggiamenti vari e la promozione della produzione locale. La popolazione pur non avendo il Santo Patrono ufficiale, l’8 settembre festeggia la Madonna di Monte Berico.

Località

Al Passo, Baruchelle, Bottegon, Rasega, Sarmego, Scuole, Serenissima, Vancimuglio

Al Passo, Baruchelle, Bottegon, Rasega, Sarmego, Scuole, Serenissima, Vancimuglio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Grumolo delle Abbadesse rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.