Descrizione

Comune di montagna, di antica origine, che accanto all’agricoltura e a una modesta presenza industriale sta sviluppando il turismo. I grizzanesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra numerosissime case sparse e diverse località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, le più popolose sono: America-Europa, Campolo, Piandisetta, Pioppe di Salvaro, Ponte, Stanco di Sopra e Piana Cinelli. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che conserva significative testimonianze del passato, mantiene un aspetto rurale; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Comune di montagna, di antica origine, che accanto all’agricoltura e a una modesta presenza industriale sta sviluppando il turismo. I grizzanesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono distribuiti tra numerosissime case sparse e diverse località, delle quali, oltre al capoluogo comunale, le più popolose sono: America-Europa, Campolo, Piandisetta, Pioppe di Salvaro, Ponte, Stanco di Sopra e Piana Cinelli. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che conserva significative testimonianze del passato, mantiene un aspetto rurale; immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Abitata già dagli etruschi, stando ad alcuni reperti archeologici rinvenuti nel territorio, registrò in seguito altri insediamenti, fino ad arrivare alla conquista dei romani, cui va riportata l’origine del toponimo, derivante dal personale latino GRITTIUS, col suffisso -ana. Chiamata dapprima Tarvernola, poi Tavernola Reno e Grizzana, ha assunto la denominazione attuale con una legge regionale del 1985, in omaggio al pittore e incisore bolognese Giorgio Morandi, grande protagonista dell’arte contemporanea. Terra di confine tra l’esarcato ravennate e i domini longobardi e successivamente tra i possedimenti bolognesi, pistoiesi e della nobile famiglia degli Alberti, nel corso del Medioevo fu teatro di numerosi scontri. Posta, in parte, sotto la giurisdizione del capitolo della cattedrale di Bologna, fu spesso costretta a sopportare le scorribande dei bellicosi conti di Panico, nemici dei guelfi. Seguendo le vicende delle località circostanti, assunse l’attuale assetto territoriale con le riforme napoleoniche, che unirono i piccoli comuni rurali della zona in una più vasta entità amministrativa, la cui sede, posta a Tavernola, nel 1882 qui fu spostata. Della storia più recente si ricordano gli eccidi compiuti dai nazisti sul finire della seconda guerra mondiale. Il patrimonio monumentale comprende numerosi edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale di San Michele Arcangelo, ricostruita nel XVII secolo; l’ottocentesco oratorio dell’Assunta; la chiesa di San Giovanni Battista, nota già nel Trecento, a Tavernola; il santuario di Santa Maria della Consolazione e la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, del XIII secolo, sulla vetta di Montovolo. Interessanti sono anche la rocchetta Mattei, della seconda metà dell’Ottocento, e i piccoli borghi medievali, con le loro case-torri, che circondano il capoluogo comunale.

Abitata già dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a>, stando ad alcuni reperti archeologici rinvenuti nel territorio, registrò in seguito altri insediamenti, fino ad arrivare alla conquista dei romani, cui va riportata l’origine del toponimo, derivante dal personale latino GRITTIUS, col suffisso -ana. Chiamata dapprima Tarvernola, poi Tavernola Reno e Grizzana, ha assunto la denominazione attuale con una legge regionale del 1985, in omaggio al pittore e incisore bolognese Giorgio Morandi, grande protagonista dell’arte contemporanea. Terra di confine tra l’esarcato ravennate e i domini longobardi e successivamente tra i possedimenti bolognesi, pistoiesi e della nobile famiglia degli Alberti, nel corso del Medioevo fu teatro di numerosi scontri. Posta, in parte, sotto la giurisdizione del capitolo della cattedrale di Bologna, fu spesso costretta a sopportare le scorribande dei bellicosi conti di Panico, nemici dei guelfi. Seguendo le vicende delle località circostanti, assunse l’attuale assetto territoriale con le riforme napoleoniche, che unirono i piccoli comuni rurali della zona in una più vasta entità amministrativa, la cui sede, posta a Tavernola, nel 1882 qui fu spostata. Della storia più recente si ricordano gli eccidi compiuti dai nazisti sul finire della seconda guerra mondiale. Il patrimonio monumentale comprende numerosi edifici di culto, tra cui spiccano: la parrocchiale di San Michele Arcangelo, ricostruita nel XVII secolo; l’ottocentesco oratorio dell’Assunta; la chiesa di San Giovanni Battista, nota già nel Trecento, a Tavernola; il santuario di Santa Maria della Consolazione e la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, del XIII secolo, sulla vetta di Montovolo. Interessanti sono anche la rocchetta Mattei, della seconda metà dell’Ottocento, e i piccoli borghi medievali, con le loro case-torri, che circondano il capoluogo comunale.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, manifatturiero e metalmeccanico. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario; una modesta rete distributiva, sufficiente però al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di particolari strutture sociali, quali asili nido, case di riposo o orfanotrofi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono una vasta possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uva e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, manifatturiero e metalmeccanico. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario; una modesta rete distributiva, sufficiente però al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di particolari strutture sociali, quali asili nido, case di riposo o orfanotrofi. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono una vasta possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo bolognese, registra un buon numero di visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo dell’aria salubre e delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono particolarmente rilevanti; a essi gli abitanti si rivolgono anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno ricordate: la sagra della sfrappola e la fiera della cipolla, che si svolgono a maggio, e la sagra dello zuccherino, ad agosto. Il Patrono, San Michele, si festeggia il 29 settembre. È gemellata con Le Tholonet (Francia).

Inserita negli itinerari dell’agriturismo bolognese, registra un buon numero di visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo dell’aria salubre e delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono particolarmente rilevanti; a essi gli abitanti si rivolgono anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno ricordate: la sagra della sfrappola e la fiera della cipolla, che si svolgono a maggio, e la sagra dello zuccherino, ad agosto. Il Patrono, San Michele, si festeggia il 29 settembre. È gemellata con Le Tholonet (Francia).

Località

America-Europa, Ca' Baldanza, Ca' Benassi, Ca' Lagaro di Sotto, Ca' Piretto, Campolo, Carviano, Case Popolari, Casetta, Collina, Collina di Savignano, Grizzana, Limentra, Monteacuto Ragazza, Oreglia, Oreglia di Sopra, Piandisetta, Pioppe di Salvaro, Ponte, Ponte Locatello, Puzzola, Salvaro, Savignano, Stanco, Stanco di Sopra, Veggio, Vimignano

America-Europa, Ca' Baldanza, Ca' Benassi, Ca' Lagaro di Sotto, Ca' Piretto, Campolo, Carviano, Case Popolari, Casetta, Collina, Collina di Savignano, Grizzana, Limentra, Monteacuto Ragazza, Oreglia, Oreglia di Sopra, Piandisetta, Pioppe di Salvaro, Ponte, Ponte Locatello, Puzzola, Salvaro, Savignano, Stanco, Stanco di Sopra, Veggio, Vimignano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Grizzana Morandi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.