Descrizione

Comune collinare di remotissime origini; l’agricoltura costituisce ancora la componente principale della sua economia. La comunità dei graffignanesi, il cui indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media, si distribuisce nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Pisciarello e Sipicciano), nei piccoli aggregati urbani di Litigata, Poggio del Castagno e San Nicola nonché in numerose case sparse. L’abitato, dominato da un castello, è situato su una modesta altura, dalla quale gode di una bella veduta sul placido corso del fiume Tevere, su un bacino lacustre di origine artificiale e sulle verdi campagne dell’Umbria. Il territorio comunale si sviluppa su una piattaforma di origine vulcanica mossa da dolci rilievi; seminativi, vigneti e oliveti prosperano, grazie alla mitezza del clima e all’abbondanza di acqua.

Comune collinare di remotissime origini; l’agricoltura costituisce ancora la componente principale della sua economia. La comunità dei graffignanesi, il cui indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media, si distribuisce nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Pisciarello e Sipicciano), nei piccoli aggregati urbani di Litigata, Poggio del Castagno e San Nicola nonché in numerose case sparse. L’abitato, dominato da un castello, è situato su una modesta altura, dalla quale gode di una bella veduta sul placido corso del fiume Tevere, su un bacino lacustre di origine artificiale e sulle verdi campagne dell’Umbria. Il territorio comunale si sviluppa su una piattaforma di origine vulcanica mossa da dolci rilievi; seminativi, vigneti e oliveti prosperano, grazie alla mitezza del clima e all’abbondanza di acqua.

Storia

Come testimonia il rinvenimento di tracce di insediamenti, fu popolata da etruschi e romani ma le prime notizie storicamente documentate risalgono soltanto al Medioevo. Inserita nei possedimenti della famiglia Baglioni di Orvieto, nel 1282 passò a Viterbo e durante il XIV secolo conobbe la dispotica signoria dei Prefetti di Vico, che approfittarono, tra l’altro, del trasferimento dei pontefici ad Avignone; quando il papa tornò a Roma, fu restituita alla famiglia Baglioni, in cambio dell’aiuto che quest’ultima aveva dato alla Chiesa contro i precedenti e illegittimi signori. I Baglioni la governarono tra alterne vicende fino al XVII secolo, quando passò alla vedova di Adriano Baglioni, Domitilla Cesi, la quale diffuse il culto di San Filippo Neri; nel 1669 pervenne alla famiglia Borromeo, che divulgò il culto di San Carlo Borromeo, e nel 1741 passò al principe romano Scipione Publicola Santa Croce. Il toponimo potrebbe derivare dall’antroponimo latino CARFINIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale di appartenenza -ANUS, caratteristico dei toponimi fondiari. Il centro storico è dominato dal castello Baglioni, risalente al XIII secolo e caratterizzato da pianta rettangolare e da una torre cilindrica alta 23 metri, percorsa da una scala a chiocciola. Degna di nota è anche la parrocchiale dedicata a San Martino, nella quale si trovano, tra l’altro, una copia del dipinto di Guido Reni raffigurante San Filippo Neri, un busto in legno dorato e argentato con le reliquie del Santo e un quadro raffigurante San Carlo Borromeo. A due chilometri dal centro abitato, tra il verde, sorge il santuario della Madonna di Castellonchio, nel quale è venerato da oltre 400 anni un miracoloso affresco della Madonna.

Come testimonia il rinvenimento di tracce di insediamenti, fu popolata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a> e romani ma le prime notizie storicamente documentate risalgono soltanto al Medioevo. Inserita nei possedimenti della famiglia Baglioni di Orvieto, nel 1282 passò a Viterbo e durante il XIV secolo conobbe la dispotica signoria dei Prefetti di Vico, che approfittarono, tra l’altro, del trasferimento dei pontefici ad Avignone; quando il papa tornò a Roma, fu restituita alla famiglia Baglioni, in cambio dell’aiuto che quest’ultima aveva dato alla Chiesa contro i precedenti e illegittimi signori. I Baglioni la governarono tra alterne vicende fino al XVII secolo, quando passò alla vedova di Adriano Baglioni, Domitilla Cesi, la quale diffuse il culto di San Filippo Neri; nel 1669 pervenne alla famiglia Borromeo, che divulgò il culto di San Carlo Borromeo, e nel 1741 passò al principe romano Scipione Publicola Santa Croce. Il toponimo potrebbe derivare dall’antroponimo latino CARFINIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale di appartenenza -ANUS, caratteristico dei toponimi fondiari. Il centro storico è dominato dal castello Baglioni, risalente al XIII secolo e caratterizzato da pianta rettangolare e da una torre cilindrica alta 23 metri, percorsa da una scala a chiocciola. Degna di nota è anche la parrocchiale dedicata a San Martino, nella quale si trovano, tra l’altro, una copia del dipinto di Guido Reni raffigurante San Filippo Neri, un busto in legno dorato e argentato con le reliquie del Santo e un quadro raffigurante San Carlo Borromeo. A due chilometri dal centro abitato, tra il verde, sorge il santuario della Madonna di Castellonchio, nel quale è venerato da oltre 400 anni un miracoloso affresco della Madonna.

Economia

La modesta apertura nei confronti del nuovo favorisce il perdurare delle tradizioni e di ritmi tranquilli di vita. L’agricoltura, rivolta alla coltivazione di frumento, uva e olive, costituisce il perno dell’economia graffignanese, rappresentando anche un’importante fonte di indotto industriale e commerciale: infatti, la rete distributiva, nel complesso poco sviluppata, si occupa per lo più della commercializzazione dei prodotti agricoli e il comparto alimentare rappresenta la maggiore specializzazione dell’industria locale; quest’ultima fa registrare un certo dinamismo anche nel comparto dell’estrazione della pietra. La presenza del credito tra i servizi favorisce lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, beneficia di un’adeguata dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità: provvisto di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di una biblioteca comunale e di un archivio storico, usufruisce dell’assistenza sanitaria garantita dalla farmacia; il suo apparato ricettivo, tuttavia, non include strutture per il soggiorno.

La modesta apertura nei confronti del nuovo favorisce il perdurare delle tradizioni e di ritmi tranquilli di vita. L’agricoltura, rivolta alla coltivazione di frumento, uva e olive, costituisce il perno dell’economia graffignanese, rappresentando anche un’importante fonte di indotto industriale e commerciale: infatti, la rete distributiva, nel complesso poco sviluppata, si occupa per lo più della commercializzazione dei prodotti agricoli e il comparto alimentare rappresenta la maggiore specializzazione dell’industria locale; quest’ultima fa registrare un certo dinamismo anche nel comparto dell’estrazione della pietra. La presenza del credito tra i servizi favorisce lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, beneficia di un’adeguata dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità: provvisto di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di una biblioteca comunale e di un archivio storico, usufruisce dell’assistenza sanitaria garantita dalla farmacia; il suo apparato ricettivo, tuttavia, non include strutture per il soggiorno.

Relazioni

Esercita un discreto richiamo sul movimento turistico grazie alla vicinanza del lago di Alviano; è inoltre frequentata dagli amanti della pesca sportiva, che usufruiscono di diversi laghetti artificiali, nonché da numerosi cacciatori, che possono praticare la caccia alle anatre sulle sponde del fiume Tevere; chi si reca sul posto potrà inoltre apprezzare le specialità della cucina locale, come i maccheroni con le noci e le pizze di Pasqua. La mostra dei presepi, la festa di San Filippo Neri (maggio), accompagnata da una fiera di macchine e di bestiame, e la rassegna cinematografica estiva sono le principali manifestazioni locali; assai sentita dalla comunità è inoltre la festa della Madonna di Castellonchio (1 maggio), in occasione della quale si compie un pellegrinaggio al santuario omonimo alla presenza del vescovo. La festa del Patrono San Martino di Tours si celebra l’11 novembre.

Esercita un discreto richiamo sul movimento turistico grazie alla vicinanza del lago di Alviano; è inoltre frequentata dagli amanti della pesca sportiva, che usufruiscono di diversi laghetti artificiali, nonché da numerosi cacciatori, che possono praticare la caccia alle anatre sulle sponde del fiume Tevere; chi si reca sul posto potrà inoltre apprezzare le specialità della cucina locale, come i maccheroni con le noci e le pizze di Pasqua. La mostra dei presepi, la festa di San Filippo Neri (maggio), accompagnata da una fiera di macchine e di bestiame, e la rassegna cinematografica estiva sono le principali manifestazioni locali; assai sentita dalla comunità è inoltre la festa della Madonna di Castellonchio (1 maggio), in occasione della quale si compie un pellegrinaggio al santuario omonimo alla presenza del vescovo. La festa del Patrono San Martino di Tours si celebra l’11 novembre.

Località

Litigata, Ontaneto, Pisciarello, Poggio del Castagno, Sipicciano

Litigata, Ontaneto, Pisciarello, Poggio del Castagno, Sipicciano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Graffignano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.