Descrizione

Centro di pianura, di origini relativamente recenti, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale, basato soprattutto sulla piscicoltura. I goresi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, in località Gorino oltre che in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “tagliato”. Nella prima sezione, a sfondo rosso, sono raffigurate due spighe di grano d’oro; nella seconda, un cavalluccio marino, anch’esso d’oro, è posto in palo su sfondo azzurro.

Centro di pianura, di origini relativamente recenti, che accanto alle tradizionali attività agricole ha incrementato i servizi e sviluppato il tessuto industriale, basato soprattutto sulla piscicoltura. I goresi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, in località Gorino oltre che in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “tagliato”. Nella prima sezione, a sfondo rosso, sono raffigurate due spighe di grano d’oro; nella seconda, un cavalluccio marino, anch’esso d’oro, è posto in palo su sfondo azzurro.

Storia

Nella storia del centro –il cui toponimo deriva da “Gaurius”, ramo deltizio del Po– hanno avuto un peso notevole le modifiche territoriali, conseguenti alla variazione dell’alveo dei corsi d’aqua che l’attraversano, che da sempre hanno costretto gli insediamenti ad adattarsi ai mutamenti ambientali da essi provocati. Le origini dell’attuale nucleo abitativo risalgono alla metà del Settecento: le prime abitazioni furono “casoni” di canne e fango, che servivano come rifugio per pescatori, contrabbandieri e bracconieri. Solo in seguito, grazie all’apporto dei detriti fluviali e ai lavori di bonifica, il borgo visse un periodo di espansione urbanistica e di crescita demografica. Passata sotto diversi governi fino all’annessione al Regno d’Italia, ha fatto del proprio porto il fulcro della sua esistenza, tanto da opporsi fermamente, agli inizi del XX secolo, al progetto che ne prevedeva lo spostamento nei pressi della foce del Volano. In questo stesso periodo venne attuato dalla Società Bonifiche Terreni Ferraresi, che aveva acquistato le valli di Goro, un grande lavoro di prosciugamento, con conseguente aumento dei terreni coltivabili, anche se l’agricoltura non prese mai il sopravvento sulla pesca, principale risorsa economica della popolazione. Segnalata come “area depressa” negli anni Cinquanta del XX secolo, per una diffusa condizione di indigenza, ha cambiato aspetto dagli anni Sessanta, divenendo comune autonomo nel 1962 e riuscendo a sconfiggere la disoccupazione e la conseguente emigrazione. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano la settecentesca Torre Palù, utilizzata per la regolazione del livello idrico nei terreni bonificati del Polesine ferrarese, e la parrocchiale del 1965.

Nella storia del centro –il cui toponimo deriva da “Gaurius”, ramo deltizio del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PO'>Po</a>– hanno avuto un peso notevole le modifiche territoriali, conseguenti alla variazione dell’alveo dei corsi d’aqua che l’attraversano, che da sempre hanno costretto gli insediamenti ad adattarsi ai mutamenti ambientali da essi provocati. Le origini dell’attuale nucleo abitativo risalgono alla metà del Settecento: le prime abitazioni furono “casoni” di canne e fango, che servivano come rifugio per pescatori, contrabbandieri e bracconieri. Solo in seguito, grazie all’apporto dei detriti fluviali e ai lavori di bonifica, il borgo visse un periodo di espansione urbanistica e di crescita demografica. Passata sotto diversi governi fino all’annessione al Regno d’Italia, ha fatto del proprio porto il fulcro della sua esistenza, tanto da opporsi fermamente, agli inizi del XX secolo, al progetto che ne prevedeva lo spostamento nei pressi della foce del Volano. In questo stesso periodo venne attuato dalla Società Bonifiche Terreni Ferraresi, che aveva acquistato le valli di Goro, un grande lavoro di prosciugamento, con conseguente aumento dei terreni coltivabili, anche se l’agricoltura non prese mai il sopravvento sulla pesca, principale risorsa economica della popolazione. Segnalata come “area depressa” negli anni Cinquanta del XX secolo, per una diffusa condizione di indigenza, ha cambiato aspetto dagli anni Sessanta, divenendo comune autonomo nel 1962 e riuscendo a sconfiggere la disoccupazione e la conseguente emigrazione. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano la settecentesca Torre Palù, utilizzata per la regolazione del livello idrico nei terreni bonificati del Polesine ferrarese, e la parrocchiale del 1965.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, pur potendo contare su coltivazioni di cereali, foraggi, ortaggi e frutteti, ha perso terreno rispetto all’industria, in cui si registra un particolare sviluppo della piscicoltura; non mancano inoltre fabbriche tessili e imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate dal Museo Ittico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, pur potendo contare su coltivazioni di cereali, foraggi, ortaggi e frutteti, ha perso terreno rispetto all’industria, in cui si registra un particolare sviluppo della piscicoltura; non mancano inoltre fabbriche tessili e imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva, le cui dimensioni sono tali da soddisfare comunque le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, oltre a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate dal Museo Ittico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta turistica di rilievo per il Centro Marinaro, la Sacca di Goro –ricca di banchi di ostriche–, e per la possibilità di effettuare escursioni in battello sul delta del Po, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, in particolare nelle attività connesse alla pesca. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, attira numerosi visitatori anche con i suoi tradizionali appuntamenti folcloristici, tra cui vanno segnalati: lo “Sposalizio del Fiume”, che ha luogo a maggio; la fiera della Madonna delle Grazie e la sagra di Gorino, che si svolgono con intrattenimenti vari a settembre; la fiera di Sant’Antonio, a giugno. La festa del Patrono, Sant’Antonio, si celebra il 13 giugno con una fiera; la domenica successiva la statua del Santo viene portata in mare con una processione di barche.

Meta turistica di rilievo per il Centro Marinaro, la Sacca di Goro –ricca di banchi di ostriche–, e per la possibilità di effettuare escursioni in battello sul delta del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=PO'>Po</a>, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, in particolare nelle attività connesse alla pesca. Al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, attira numerosi visitatori anche con i suoi tradizionali appuntamenti folcloristici, tra cui vanno segnalati: lo “Sposalizio del Fiume”, che ha luogo a maggio; la fiera della Madonna delle Grazie e la sagra di Gorino, che si svolgono con intrattenimenti vari a settembre; la fiera di Sant’Antonio, a giugno. La festa del Patrono, Sant’Antonio, si celebra il 13 giugno con una fiera; la domenica successiva la statua del Santo viene portata in mare con una processione di barche.

Località

Gorino

Gorino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Goro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.