Descrizione

Piccola comunità collinare, di antica origine, con un'economia fondata essenzialmente sull'agricoltura. I golferenzesi, con un indice di vecchiaia eccezionalmente alto, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, che fa registrare significativi segni di espansione edilizia, le località di Casa Pegorini, Casa Scagni, Chiappeto e Molinello e numerose case sparse. Il territorio comunale presenta un profilo irregolare, con quote comprese tra i 225 e i 601 metri. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un leone illeopardito su sfondo rosso e d'oro.

Piccola comunità collinare, di antica origine, con un'economia fondata essenzialmente sull'agricoltura. I golferenzesi, con un indice di vecchiaia eccezionalmente alto, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, che fa registrare significativi segni di espansione edilizia, le località di Casa Pegorini, Casa Scagni, Chiappeto e Molinello e numerose case sparse. Il territorio comunale presenta un profilo irregolare, con quote comprese tra i 225 e i 601 metri. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un leone illeopardito su sfondo rosso e d'oro.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai celti, ai quali, secondo alcuni studiosi, andrebbe riportata anche l'origine del nome, fatto derivare dall'unione dei vocaboli celtici "goro", che vuol dire territorio, e "frin", che significa monte; non manca però chi ritiene che esso derivi dal nome latino di persona GULFARIUS. Ben poco si conosce della storia di questo borgo: appare anch'esso nel privilegio imperiale del 1164 di Federico Barbarossa e in quelli successivi dei secoli XIII e XIV. Nel 1212 in seguito alla lega tra gli Estensi, Cremona, Brescia, Ferrara e Pavia contro i milanesi, i piacentini e i marchesi Malaspina, questi ultimi distrussero castelli e luoghi della Lomellina e del Vogherese. Sconfitti dai pavesi l'anno successivo, ritornarono nel 1216 a danneggiare altre terre e castelli, tra i quali quello di Golferenzo. Nella prima metà del XV secolo esso fu annesso ai feudi di Volpara e Montecalvo Versìggia, finendo pertanto sotto la signoria dei Beccaria, che ne conservarono il possesso fino al 1612. A metà del XVII secolo divenne proprietà dei marchesi Dal Pozzo, cui subentrarono i Belcredi, che la acquistarono nel 1691 e la mantennero fino all'istituzione dei feudi decretata da Napoleone. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a San Nicola di Bari e risalente agli inizi del XVII secolo.

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CELTI'>celti</a>, ai quali, secondo alcuni studiosi, andrebbe riportata anche l'origine del nome, fatto derivare dall'unione dei vocaboli celtici "goro", che vuol dire territorio, e "frin", che significa monte; non manca però chi ritiene che esso derivi dal nome latino di persona GULFARIUS. Ben poco si conosce della storia di questo borgo: appare anch'esso nel privilegio imperiale del 1164 di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> e in quelli successivi dei secoli XIII e XIV. Nel 1212 in seguito alla lega tra gli Estensi, Cremona, Brescia, Ferrara e Pavia contro i milanesi, i piacentini e i marchesi Malaspina, questi ultimi distrussero castelli e luoghi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LOMELLINA'>Lomellina</a> e del Vogherese. Sconfitti dai pavesi l'anno successivo, ritornarono nel 1216 a danneggiare altre terre e castelli, tra i quali quello di Golferenzo. Nella prima metà del XV secolo esso fu annesso ai feudi di Volpara e Montecalvo Versìggia, finendo pertanto sotto la signoria dei Beccaria, che ne conservarono il possesso fino al 1612. A metà del XVII secolo divenne proprietà dei marchesi Dal Pozzo, cui subentrarono i Belcredi, che la acquistarono nel 1691 e la mantennero fino all'istituzione dei feudi decretata da Napoleone. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a San Nicola di Bari e risalente agli inizi del XVII secolo.

Economia

Oltre agli uffici destinati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri. Il sindaco svolge, all'occorrenza anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, mancando sul posto una stazione dei carabinieri. La principale, se non proprio esclusiva, fonte di reddito per la popolazione continua ad essere rappresentata dall'agricoltura, basata essenzialmente sulla coltivazione di vite e foraggi. L'industria è praticamente assente e irrilevante è anche l'attività del terziario, che si compone soltanto della rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei pochissimi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Non dispone di servizi pubblici particolari, come pure mancano strutture sociali, sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre la struttura ricettiva garantisce la sola ristorazione; chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Oltre agli uffici destinati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri. Il sindaco svolge, all'occorrenza anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, mancando sul posto una stazione dei carabinieri. La principale, se non proprio esclusiva, fonte di reddito per la popolazione continua ad essere rappresentata dall'agricoltura, basata essenzialmente sulla coltivazione di vite e foraggi. L'industria è praticamente assente e irrilevante è anche l'attività del terziario, che si compone soltanto della rete distributiva (appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei pochissimi servizi forniti dalla pubblica amministrazione. Non dispone di servizi pubblici particolari, come pure mancano strutture sociali, sanitarie, scolastiche, culturali, sportive e per il tempo libero, mentre la struttura ricettiva garantisce la sola ristorazione; chiaramente tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Relazioni

Alla scarsa affluenza di turisti, legata alla mancanza di attrattive di rilievo, fanno riscontro le poche presenze esterne in campo lavorativo: l'assenza di iniziative industriali e il modestissimo livello del terziario non consentono certamente di richiamare manodopera dai dintorni. Gli stessi rapporti con i comuni limitrofi sono molto limitati, a causa delle carenze nei servizi e dell'assenza di scuole di ogni ordine e grado. La prima domenica di ottobre si celebra la festa in onore della Madonna del Rosario. Il Patrono è San Nicola di Bari, che viene festeggiato la seconda domenica dopo Pasqua.

Alla scarsa affluenza di turisti, legata alla mancanza di attrattive di rilievo, fanno riscontro le poche presenze esterne in campo lavorativo: l'assenza di iniziative industriali e il modestissimo livello del terziario non consentono certamente di richiamare manodopera dai dintorni. Gli stessi rapporti con i comuni limitrofi sono molto limitati, a causa delle carenze nei servizi e dell'assenza di scuole di ogni ordine e grado. La prima domenica di ottobre si celebra la festa in onore della Madonna del Rosario. Il Patrono è San Nicola di Bari, che viene festeggiato la seconda domenica dopo Pasqua.

Località

Casa Pegorini, Casa Scagni, Chiappeto, Molinello

Casa Pegorini, Casa Scagni, Chiappeto, Molinello

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Golferenzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.