Descrizione

Centro collinare di origine probabilmente medievale, con un'economia di tipo rurale, basata sull'agricoltura, sulla zootecnia e sulla silvicoltura. I gioiesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono, oltre che nel capoluogo comunale, in alcune altre località e in un elevato numero di case sparse sui fondi. L'abitato, in fase di sensibile espansione edilizia, conserva abitazioni con logge architravate, che costituiscono un interessante esempio di architettura spontanea. Il territorio comunale, che presenta significative oscillazioni altimetriche, degrada da un lato verso la valle del fiume Volturno mentre dall'altro si inerpica in direzione della catena montuosa del Matese, raggiungendo la massima elevazione con la cima del monte Erbano. Il paesaggio, assai vario, è caratterizzato dal verde cupo dei boschi che ammantano le pendici dei rilievi e dai colori più brillanti dei seminativi e dei frutteti che prosperano nel fondovalle del torrente Advento, affluente del fiume Volturno. Quest'ultimo lambisce la parte meridionale del comprensorio comunale, segnandone il confine.

Centro collinare di origine probabilmente medievale, con un'economia di tipo rurale, basata sull'agricoltura, sulla zootecnia e sulla silvicoltura. I gioiesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono, oltre che nel capoluogo comunale, in alcune altre località e in un elevato numero di case sparse sui fondi. L'abitato, in fase di sensibile espansione edilizia, conserva abitazioni con logge architravate, che costituiscono un interessante esempio di architettura spontanea. Il territorio comunale, che presenta significative oscillazioni altimetriche, degrada da un lato verso la valle del fiume Volturno mentre dall'altro si inerpica in direzione della catena montuosa del Matese, raggiungendo la massima elevazione con la cima del monte Erbano. Il paesaggio, assai vario, è caratterizzato dal verde cupo dei boschi che ammantano le pendici dei rilievi e dai colori più brillanti dei seminativi e dei frutteti che prosperano nel fondovalle del torrente Advento, affluente del fiume Volturno. Quest'ultimo lambisce la parte meridionale del comprensorio comunale, segnandone il confine.

Storia

Diverse scoperte archeologiche attestano che fu abitata fin dalla remota antichità; l'origine dell'attuale abitato, tuttavia, risale probabilmente al Medioevo. Delle sue vicende storiche si conoscono pochi particolari: è certo che Trecento divenne feudo dei Gaetani d'Aragona e che nel XVI secolo entrò a far parte dei domini dei Gaetani di Laurenzana. Il toponimo, attestato nel Catalogus Baronum (1150-1168), potrebbe provenire da IOVIA, aggettivo derivato dal teonimo IOVIS, ‘Giove', oppure trarre origine dalla voce osca “Iovio”, con riferimento a una rocca consacrata a Giove; la specificazione è stata aggiunta nel 1862. Del castello medievale che si ergeva in località Caselle sono oggi visibili solo i ruderi, comprendenti un massiccio torrione. Il patrimonio storico-architettonico annovera numerosi edifici religiosi: risalgono al Cinquecento le chiese dedicate a San Felice, a Santa Maria del Carmine, situata in località Cunti, e a Santa Maria del Carmelo, in località Calvisi; sono invece del Seicento le chiese di Sant'Antonio, in località Auduni, di Santa Maria delle Grazie, in località Caselle, della Santissima Trinità (Criscia) e di San Pietro (Taverna). Una necropoli sannitica scoperta in località Carattano ha restituito preziose medaglie, fibule, armi e vasi a vernice nera.

Diverse scoperte archeologiche attestano che fu abitata fin dalla remota antichità; l'origine dell'attuale abitato, tuttavia, risale probabilmente al Medioevo. Delle sue vicende storiche si conoscono pochi particolari: è certo che Trecento divenne feudo dei Gaetani <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DARAGONA'>d'Aragona</a> e che nel XVI secolo entrò a far parte dei domini dei Gaetani di Laurenzana. Il toponimo, attestato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168), potrebbe provenire da IOVIA, aggettivo derivato dal teonimo IOVIS, ‘Giove', oppure trarre origine dalla voce osca “Iovio”, con riferimento a una rocca consacrata a Giove; la specificazione è stata aggiunta nel 1862. Del castello medievale che si ergeva in località Caselle sono oggi visibili solo i ruderi, comprendenti un massiccio torrione. Il patrimonio storico-architettonico annovera numerosi edifici religiosi: risalgono al Cinquecento le chiese dedicate a San Felice, a Santa Maria del Carmine, situata in località Cunti, e a Santa Maria del Carmelo, in località Calvisi; sono invece del Seicento le chiese di Sant'Antonio, in località Auduni, di Santa Maria delle Grazie, in località Caselle, della Santissima Trinità (Criscia) e di San Pietro (Taverna). Una necropoli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITICA'>sannitica</a> scoperta in località Carattano ha restituito preziose medaglie, fibule, armi e vasi a vernice nera.

Economia

Una buona fetta della popolazione locale si dedica all'agricoltura, specializzata nella produzione di frutta, olive e foraggio, alla silvicoltura e all'allevamento di ovini: a queste ultime attività è collegato il commercio del legname e delle carni. L'industria, rappresentata dai comparti alimentare, della lavorazione dei metalli e della gomma e della plastica, è poco rilevante; più sviluppato appare il terziario, che tuttavia non include servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone delle scuole dell'obbligo e di una biblioteca comunale e usufruisce dell'assistenza sanitaria fornita dalla farmacia; l'apparato ricettivo annovera diversi esercizi di ristoro ma è privo di strutture per il soggiorno.

Una buona fetta della popolazione locale si dedica all'agricoltura, specializzata nella produzione di frutta, olive e foraggio, alla silvicoltura e all'allevamento di ovini: a queste ultime attività è collegato il commercio del legname e delle carni. L'industria, rappresentata dai comparti alimentare, della lavorazione dei metalli e della gomma e della plastica, è poco rilevante; più sviluppato appare il terziario, che tuttavia non include servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone delle scuole dell'obbligo e di una biblioteca comunale e usufruisce dell'assistenza sanitaria fornita dalla farmacia; l'apparato ricettivo annovera diversi esercizi di ristoro ma è privo di strutture per il soggiorno.

Relazioni

Vanta notevoli attrattive paesaggistiche: meritano di essere ricordati i boschi di ceduo di località Piana delle Pesche, in cui vivono lepri e cinghiali, e la vasta pineta di pini d'Aleppo che si stende in località Valle Canale. Vale la pena di visitare la grotta dei Banditi, la più accessibile tra le varie cavità naturali che si aprono sui fianchi del monte Monaco, quella di Curti, esempio di santuario rupestre medievale dedicato a San Michele, e l'ampio pianoro carsico chiamato Campo del Monaco, in quanto, secondo la leggenda, vi dimorava un eremita. Contribuiscono a richiamare visitatori numerose fiere e alcune manifestazioni all'insegna delle tradizioni religiose, come la processione della seconda domenica di maggio in onore di San Liberato. La presenza, nella chiesa di Santa Maria del Bagno, di una statua della Madonna rinvenuta in fondo a un pozzo fa di questo santuario una frequentata meta di pellegrinaggi. Il Patrono, San Michele, si festeggia il 28 settembre.

Vanta notevoli attrattive paesaggistiche: meritano di essere ricordati i boschi di ceduo di località Piana delle Pesche, in cui vivono lepri e cinghiali, e la vasta pineta di pini d'Aleppo che si stende in località Valle Canale. Vale la pena di visitare la grotta dei Banditi, la più accessibile tra le varie cavità naturali che si aprono sui fianchi del monte Monaco, quella di Curti, esempio di santuario rupestre medievale dedicato a San Michele, e l'ampio pianoro carsico chiamato Campo del Monaco, in quanto, secondo la leggenda, vi dimorava un eremita. Contribuiscono a richiamare visitatori numerose fiere e alcune manifestazioni all'insegna delle tradizioni religiose, come la processione della seconda domenica di maggio in onore di San Liberato. La presenza, nella chiesa di Santa Maria del Bagno, di una statua della Madonna rinvenuta in fondo a un pozzo fa di questo santuario una frequentata meta di pellegrinaggi. Il Patrono, San Michele, si festeggia il 28 settembre.

Località

Auduni, Auteri, Cacciatori, Calvisi, Carattano, Case, Caselle, Casselli, Criscia, Curti, Fattori, Filette, Uzzi

Auduni, Auteri, Cacciatori, Calvisi, Carattano, Case, Caselle, Casselli, Criscia, Curti, Fattori, Filette, Uzzi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gioia Sannitica rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.