Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica; basa la sua economia sull’attività agricola e sulla produzione industriale. I giavesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 238 a un massimo di 717 metri sul livello del mare. L’abitato, posto sulla sommità di un piccolo altipiano basaltico, conserva, nel centro storico, i tratti tipici del borgo medievale.

Comune collinare, di origine preistorica; basa la sua economia sull’attività agricola e sulla produzione industriale. I giavesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 238 a un massimo di 717 metri sul livello del mare. L’abitato, posto sulla sommità di un piccolo altipiano basaltico, conserva, nel centro storico, i tratti tipici del borgo medievale.

Storia

La sua denominazione, che è attestata, a partire dal 1341, con le forme “Iaffes” e “Jafes”, è, a tutt’oggi, di oscura etimologia. Fu abitata in età nuragica e durante il periodo della dominazione romana. In epoca medievale appartenne alla curatoria di Cabu Abbas e, con la fine del relativo giudicato, venne inglobata nei possedimenti dei Doria, che la dotarono del castello di Roccaforte. Successivamente entrarono in scena gli Aragonesi, durante il cui dominio il castello venne abbattuto, dopo di che il borgo seguì le vicende storiche della vicina Cossoine. Di particolare interesse è il santuario dei Santi Cosma e Damiano, meta di pellegrinaggio, presso cui, anticamente, si svolgeva la pratica dei “bidalzosu”, una veglia in onore dei santi. Degni di nota sono anche: la chiesetta medievale dedicata a San Sisto, dalla caratteristica facciata ornata da una fascia di archetti di tipo lombardo; la chiesa di Santa Croce, del XVII secolo; i resti dell’imponente castello di Roccaforte, voluto dai Doria; la chiesa di Sant’Andrea, di origine cinquecentesca, sita nel cuore dell’abitato; lo splendido nuraghe di San Sisto, con piana quadrilobata e un’alta torre; i caratteristici murales della piazza del comune, realizzati dall’artista sassarese Franco Farina.

La sua denominazione, che è attestata, a partire dal 1341, con le forme “Iaffes” e “Jafes”, è, a tutt’oggi, di oscura etimologia. Fu abitata in età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a> e durante il periodo della dominazione romana. In epoca medievale appartenne alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Cabu Abbas e, con la fine del relativo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>giudicato</a>, venne inglobata nei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>, che la dotarono del castello di Roccaforte. Successivamente entrarono in scena gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>, durante il cui dominio il castello venne abbattuto, dopo di che il borgo seguì le vicende storiche della vicina Cossoine. Di particolare interesse è il santuario dei Santi Cosma e Damiano, meta di pellegrinaggio, presso cui, anticamente, si svolgeva la pratica dei “bidalzosu”, una veglia in onore dei santi. Degni di nota sono anche: la chiesetta medievale dedicata a San Sisto, dalla caratteristica facciata ornata da una fascia di archetti di tipo lombardo; la chiesa di Santa Croce, del XVII secolo; i resti dell’imponente castello di Roccaforte, voluto dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>; la chiesa di Sant’Andrea, di origine cinquecentesca, sita nel cuore dell’abitato; lo splendido <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> di San Sisto, con piana quadrilobata e un’alta torre; i caratteristici murales della piazza del comune, realizzati dall’artista sassarese Franco Farina.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura riveste un ruolo molto importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e ulivi e si pratica l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini. Il tessuto industriale è costituito da un discreto numero di aziende che operano nei comparti estrattivo, edile e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole disponibili assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Mancano strutture atte all’arricchimento culturale; quelle ricettive offrono solamente la possibilità di ristorazione. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura riveste un ruolo molto importante: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e ulivi e si pratica l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini. Il tessuto industriale è costituito da un discreto numero di aziende che operano nei comparti estrattivo, edile e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole disponibili assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. Mancano strutture atte all’arricchimento culturale; quelle ricettive offrono solamente la possibilità di ristorazione. A livello sanitario è garantito il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni, in particolar modo sul monte Planu Roccaforte. Di particolare interesse è anche la roccia di Pedra Mandalza, al cui interno, secondo la leggenda, sarebbero state rinchiuse le “sas panas”, le donne morte di parto, condannate a lavare i pannolini dei loro bambini per sette anni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le attività produttive non consentono di assorbire neppure la manodopera locale, costretta a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa dei Santi Cosma e Damiano, il 26 settembre. La festa patronale, in onore di Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni, in particolar modo sul monte Planu Roccaforte. Di particolare interesse è anche la roccia di Pedra Mandalza, al cui interno, secondo la leggenda, sarebbero state rinchiuse le “sas panas”, le donne morte di parto, condannate a lavare i pannolini dei loro bambini per sette anni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le attività produttive non consentono di assorbire neppure la manodopera locale, costretta a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa dei Santi Cosma e Damiano, il 26 settembre. La festa patronale, in onore di Sant’Andrea, si celebra il 30 novembre.

Località

Campu Giavesu, Stazione di Giave

Campu Giavesu, Stazione di Giave

Fondi europei 2021-2027

Comune di Giave in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.