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Descrizione

“Comune sparso”, con sede in località Pozzillo; di origine medievale, con un’economia di tipo rurale, basata sull’agricoltura, la pastorizia e la silvicoltura. La comunità dei gianesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vive per la maggior parte concentrata nel capoluogo comunale, situato in bella posizione panoramica, ma risiede anche nel piccolo aggregato urbano di Masseria Tabasso e in alcune case sparse sui fondi. Il territorio comunale, classificato collinare, che copre con la sua estensione i contrafforti di un massiccio montuoso, è ricco di boschi di querce, carpini, ornielli e lecci, in parte estirpati per far posto a verdeggianti pascoli –in alcuni punti del comprensorio gianese è stata comunque condotta un’opera di rimboschimento con pini e altre conifere (monte Frattiello)–. Ai piedi dei rilievi trovano posto appezzamenti coltivati dalla regolare forma geometrica e argentei oliveti. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la testa dorata di Giano bifronte.

Storia

La sua origine risale al Medioevo, quando si verificò un massiccio trasferimento di popolazione dalle pianure ai monti per motivi di sicurezza; tuttavia, diverse testimonianze archeologiche documentano la presenza dell’uomo in epoche più remote. Preda di invasioni saracene intorno all’XI secolo, fu presumibilmente possedimento della vicina Calvi finché, nel 1034, entrò nella sfera di dominio di Capua, seguendone le sorti: pertanto fu soggetta al potere dei longobardi, dei normanni, degli Angioini, degli Aragonesi, dei francesi e degli spagnoli. Subì il saccheggio da parte delle masnade di Cesare Borgia nel 1501 e successivamente, nel 1647, durante la rivolta di Masaniello, fu depredata da Diomede I Carafa. Nel 1861, dopo l’unità d’Italia, vi si insediò una compagnia di guardie nazionali per combattere il brigantaggio. Durante il fascismo fu accorpata a Pignataro Maggiore e ridivenne autonoma in seguito alla soppressione delle leggi fasciste. Il toponimo, che è stato semplicemente Giano fino al 1863, è un riflesso dell’antroponimo latino IANUS; la specificazione, che significa ‘antico’, ha la funzione di distinguerla da Giano nell’Umbria. Il suo patrimonio storico-architettonico non si presenta particolarmente ricco. Interessanti testimonianze del passato sono le rovine del tempio del dio Giano del II secolo a.C., in località Marotta, e la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, costruita nel Settecento e ristrutturata nel 1930; della chiesa di San Filippo, situata nella località omonima, sono visibili solo le mura perimetrali.

Economia

L’asse portante dell’economia locale è l’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, fagioli, olive e foraggio; sono largamente praticate anche la pastorizia e la silvicoltura. L’industria è quasi completamente assente e anche il terziario appare poco sviluppato: la rete commerciale, infatti, è appena in grado di soddisfare le esigenze basilari della comunità e il comparto dei servizi non include né sportelli bancari, né le assicurazioni. Dispone degli ordinari uffici municipali e postali e di scuole per l’istruzione primaria di primo grado; tuttavia, difetta di strutture culturali di rilievo, come biblioteche o musei, e per le esigenze di carattere sanitario è costretta a rivolgersi ai comuni limitrofi, dal momento che sul posto è presente soltanto la farmacia; la totale assenza di strutture per il soggiorno e di esercizi per la ristorazione costituisce un’altra grave lacuna.

Relazioni

La salutare presenza di boschi e la possibilità di effettuare battute di caccia al cinghiale, nei periodi segnalati dal calendario venatorio regionale, costituiscono il principale motivo di richiamo per i visitatori, che in estate possono anche partecipare alle manifestazioni che formano il programma dell’“Estate gianese” (1-31 agosto) e alla sagra dell’olio d’oliva e delle olive, che si svolge nella prima decade di settembre. La festa del Patrono, Sant’Antonio da Padova, si celebra la penultima domenica di agosto.

Località

Masseria Tabasso, Pozzillo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Giano Vetusto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 647
  • Lat 41° 12' 9,66'' 41.20268333
  • Long 14° 11' 44,33'' 14.19564722
  • CAP 81040
  • Prefisso 0823
  • Codice ISTAT 061040
  • Codice Catasto E011
  • Altitudine slm 225 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1497
  • Superficie 11.52 Km2
  • Densità 56,16 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 07:31
  • Tramonto 16:37
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