Descrizione

Cittadina collinare di fondazione medievale, la cui economia, pur conservando un’impronta rurale, è sempre più orientata verso le attività del terziario. La maggioranza dei genzanesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità è distribuito nelle località di Colle di Cicerone e Landi-Pedica, in minuscoli agglomerati urbani e in case sparse. L’abitato è caratterizzato da un nucleo di aspetto seicentesco, formatosi intorno a una piazza centrale da cui si diramano a ventaglio tre strade rettilinee ombreggiate da olmi altissimi. Il territorio comunale presenta un andamento altimetrico tipicamente collinare ed è dominato da seminativi, vigneti e oliveti; la sua porzione orientale si specchia nelle ferme acque del lago di Nemi, coronato da frondosi platani. Gli ultimi residui dell’antica selva aricina si concentrano nel parco di Ariccia, che si estende a nord dell’abitato e offre rifugio a numerosi esemplari di daino. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale campeggia una colonna, sormontata da una mezzaluna e attraversata da una banda, che a sua volta contiene le lettere S, P, Q e G puntate.

Cittadina collinare di fondazione medievale, la cui economia, pur conservando un’impronta rurale, è sempre più orientata verso le attività del terziario. La maggioranza dei genzanesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità è distribuito nelle località di Colle di Cicerone e Landi-Pedica, in minuscoli agglomerati urbani e in case sparse. L’abitato è caratterizzato da un nucleo di aspetto seicentesco, formatosi intorno a una piazza centrale da cui si diramano a ventaglio tre strade rettilinee ombreggiate da olmi altissimi. Il territorio comunale presenta un andamento altimetrico tipicamente collinare ed è dominato da seminativi, vigneti e oliveti; la sua porzione orientale si specchia nelle ferme acque del lago di Nemi, coronato da frondosi platani. Gli ultimi residui dell’antica selva aricina si concentrano nel parco di Ariccia, che si estende a nord dell’abitato e offre rifugio a numerosi esemplari di daino. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale campeggia una colonna, sormontata da una mezzaluna e attraversata da una banda, che a sua volta contiene le lettere S, P, Q e G puntate.

Storia

Per i romani fu un’importante stazione lungo la via Appia e un celebre luogo di culto per la presenza di un tempio dedicato a Diana. Il primo nucleo dell’abitato, formatosi poco dopo l’anno mille intorno a una torre appartenente alla famiglia Gandolfi, fu sotto l’egida dell’abbazia delle Tre Fontane di Roma. Il castello locale, edificato nel 1235, ebbe una storia turbolenta: passò dagli Orsini (1378) ai Colonna (1393) e al capitano Pietro Passarelli, poi ancora ai Colonna, ai Massimo e ai Cesarini. Durante la seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1873, è una formazione prediale dal personale latino GENICIUS o GENUCIUS, con l’aggiunta del suffisso -ANUS, che indica appartenenza. Nella piazza principale sorge la settecentesca fontana di San Sebastiano, che raffigura lo stemma comunale sormontato da una colonna dorica ricoperta da tralci di vite. Il centro storico racchiude inoltre la seicentesca chiesa di Santa Maria della Cima, a una sola navata, la coeva chiesa dei Cappuccini, con annesso convento e con rari monumenti sepolcrali, e la cattedrale neoclassica della Santissima Trinità, con facciata a due ordini di colonne, doriche in basso e ioniche nella parte superiore. Nei dintorni dell’abitato si conservano un tratto della via romana Virbia, che portava al santuario di Diana, e pochi resti dell’imponente villa degli Antonini.

Per i romani fu un’importante stazione lungo la via Appia e un celebre luogo di culto per la presenza di un tempio dedicato a Diana. Il primo nucleo dell’abitato, formatosi poco dopo l’anno mille intorno a una torre appartenente alla famiglia Gandolfi, fu sotto l’egida dell’abbazia delle Tre Fontane di Roma. Il castello locale, edificato nel 1235, ebbe una storia turbolenta: passò dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> (1378) ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a> (1393) e al capitano Pietro Passarelli, poi ancora ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, ai Massimo e ai Cesarini. Durante la seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiato dai bombardamenti. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1873, è una formazione prediale dal personale latino GENICIUS o GENUCIUS, con l’aggiunta del suffisso -ANUS, che indica appartenenza. Nella piazza principale sorge la settecentesca fontana di San Sebastiano, che raffigura lo stemma comunale sormontato da una colonna dorica ricoperta da tralci di vite. Il centro storico racchiude inoltre la seicentesca chiesa di Santa Maria della Cima, a una sola navata, la coeva chiesa dei Cappuccini, con annesso convento e con rari monumenti sepolcrali, e la cattedrale neoclassica della Santissima Trinità, con facciata a due ordini di colonne, doriche in basso e ioniche nella parte superiore. Nei dintorni dell’abitato si conservano un tratto della via romana Virbia, che portava al santuario di Diana, e pochi resti dell’imponente villa degli Antonini.

Economia

Il quadro dell’economia genzanese è contraddistinto dalla preminenza del settore terziario, che si è affiancato alla tradizionale produzione di uva, olive, frutta e ortaggi senza soffocarla; il settore secondario, per parte sua, annovera una serie di imprese attive nel comparto della trasformazione dei prodotti agricoli (l’ottimo pane prodotto nei forni locali viene esportato in tutto il centro Italia) e in quelli manifatturieri delle confezioni, del legno e dei metalli. Il comune, sede di una sezione di pretura, dispone di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (liceo scientifico e istituti tecnico commerciale e professionale per l’industria), di una biblioteca comunale e di una scuola per infermieri; un ospedale, due case di cura private accreditate, alcuni poliambulatori, un consultorio familiare, un Sert (Servizio Tossicodipendenze) e un centro di riabilitazione rappresentano le principali strutture sanitarie presenti sul posto; ristoranti e strutture per il soggiorno assicurano una buona capacità ricettiva.

Il quadro dell’economia genzanese è contraddistinto dalla preminenza del settore terziario, che si è affiancato alla tradizionale produzione di uva, olive, frutta e ortaggi senza soffocarla; il settore secondario, per parte sua, annovera una serie di imprese attive nel comparto della trasformazione dei prodotti agricoli (l’ottimo pane prodotto nei forni locali viene esportato in tutto il centro Italia) e in quelli manifatturieri delle confezioni, del legno e dei metalli. Il comune, sede di una sezione di pretura, dispone di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (liceo scientifico e istituti tecnico commerciale e professionale per l’industria), di una biblioteca comunale e di una scuola per infermieri; un ospedale, due case di cura private accreditate, alcuni poliambulatori, un consultorio familiare, un Sert (Servizio Tossicodipendenze) e un centro di riabilitazione rappresentano le principali strutture sanitarie presenti sul posto; ristoranti e strutture per il soggiorno assicurano una buona capacità ricettiva.

Relazioni

Come tutta la zona dei Castelli Romani rappresenta una ricercata meta di villeggiatura, sia per la bellezza dell’ambiente naturale in cui è immersa sia per l’antica e nobile tradizione delle feste e della gastronomia locali. La sua fama è legata in particolare all’Infiorata del Corpus Domini, una delle manifestazioni più suggestive della regione: per l’occasione il selciato della via principale viene coperto da splendide coreografie di fiori che fanno da tappeto alla rituale processione. Durante il carnevale, al rogo del pupazzo carnascialesco si accompagna la sagra della violetta mentre la domenica successiva al ferragosto si festeggia con una solenne processione il Santissimo Salvatore. La festa di San Tommaso da Villanova (domenica successiva al 18 settembre) dà inizio a una fiera che dura sette giorni. La Patrona Maria Santissima delle Grazie si festeggia la prima domenica di agosto. Dal 1990 è gemellata con Merseburg, in Germania, e Chatillon/Hauts-de-Seine, in Francia.

Come tutta la zona dei Castelli Romani rappresenta una ricercata meta di villeggiatura, sia per la bellezza dell’ambiente naturale in cui è immersa sia per l’antica e nobile tradizione delle feste e della gastronomia locali. La sua fama è legata in particolare all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=INFIORATA'>Infiorata</a> del Corpus Domini, una delle manifestazioni più suggestive della regione: per l’occasione il selciato della via principale viene coperto da splendide coreografie di fiori che fanno da tappeto alla rituale processione. Durante il carnevale, al rogo del pupazzo carnascialesco si accompagna la sagra della violetta mentre la domenica successiva al ferragosto si festeggia con una solenne processione il Santissimo Salvatore. La festa di San Tommaso da Villanova (domenica successiva al 18 settembre) dà inizio a una fiera che dura sette giorni. La Patrona Maria Santissima delle Grazie si festeggia la prima domenica di agosto. Dal 1990 è gemellata con Merseburg, in Germania, e Chatillon/Hauts-de-Seine, in Francia.

Località

Colle di Cicerone, Landi, Torretta

Colle di Cicerone, Landi, Torretta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Genzano di Roma rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.