Descrizione

Comune collinare, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I gemmanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Zollara, Cà la Selva, Cà Ferrarese, Cà Muratore, Iola, Monte Farneto, Schiarno, Tribio e Villa. Il territorio, attraversato da più corsi d’acqua, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare molto suggestivo, con la valle dei rio Ventena e le grotte di Onferno, scavate nel corso dei millenni da un piccolo torrente ai piedi di un grande masso gessoso.

Comune collinare, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I gemmanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località di Zollara, Cà la Selva, Cà Ferrarese, Cà Muratore, Iola, Monte Farneto, Schiarno, Tribio e Villa. Il territorio, attraversato da più corsi d’acqua, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare molto suggestivo, con la valle dei rio Ventena e le grotte di Onferno, scavate nel corso dei millenni da un piccolo torrente ai piedi di un grande masso gessoso.

Storia

Le sue origini vanno riportate al periodo successivo alla caduta dell’impero romano, quando, a causa delle devastanti invasioni barbariche, le popolazioni locali furono costrette ad abbandonare le vallate circostanti e a rifugiarsi nelle zone più elevate, dotandole di fortificazioni. Il toponimo, che la tradizione popolare riporta a una gemma donata alla sposa di uno dei Malatesta, signori riminesi che conservarono a lungo il possesso del territorio, viene da alcuni fatto derivare dal latino GEMMANUS, a sua volta derivante da GEMMULA, ‘virgulto’, in riferimento all’antica economia prettamente agricola del luogo, e da altri da FUNDUS GEMINIANUS, che si richiama all’esistenza di un terreno di proprietà della GENS GEMINIA. Possedimento della chiesa ravennate fino alla prima metà del XIII secolo, quando passò sotto la giurisdizione del comune di Rimini, intorno alla metà del Trecento tornò nelle mani della chiesa, venendo però poco dopo assoggettata alla signoria dei Malatesta, che vi governarono fino al declino della loro casata, fatta eccezione per una nuova ma breve parentesi pontificia. Dopo essere stata conquistata dai veneziani agli inizi del XVI secolo, nel 1518 tornò definitivamente a dipendere da Rimini. Grande è stato il coinvolgimento nei conflitti mondiali e soprattutto nel secondo: fu completamente distrutta nel settembre 1944 durante le battaglie che portarono allo sfondamento della cosiddetta Linea Gotica tedesca da parte degli alleati. Tra i monumenti, oltre ai resti della mura del castello fattovi costruire dai Malatesta, spiccano: la chiesa parrocchiale; la chiesa di Santa Maria di Carbognano; i ruderi dell’antica pieve e la nuova chiesa di Santa Colomba, a Onferno.

Le sue origini vanno riportate al periodo successivo alla caduta dell’impero romano, quando, a causa delle devastanti invasioni barbariche, le popolazioni locali furono costrette ad abbandonare le vallate circostanti e a rifugiarsi nelle zone più elevate, dotandole di fortificazioni. Il toponimo, che la tradizione popolare riporta a una gemma donata alla sposa di uno dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, signori riminesi che conservarono a lungo il possesso del territorio, viene da alcuni fatto derivare dal latino GEMMANUS, a sua volta derivante da GEMMULA, ‘virgulto’, in riferimento all’antica economia prettamente agricola del luogo, e da altri da FUNDUS GEMINIANUS, che si richiama all’esistenza di un terreno di proprietà della GENS GEMINIA. Possedimento della chiesa ravennate fino alla prima metà del XIII secolo, quando passò sotto la giurisdizione del comune di Rimini, intorno alla metà del Trecento tornò nelle mani della chiesa, venendo però poco dopo assoggettata alla signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, che vi governarono fino al declino della loro casata, fatta eccezione per una nuova ma breve parentesi pontificia. Dopo essere stata conquistata dai veneziani agli inizi del XVI secolo, nel 1518 tornò definitivamente a dipendere da Rimini. Grande è stato il coinvolgimento nei conflitti mondiali e soprattutto nel secondo: fu completamente distrutta nel settembre 1944 durante le battaglie che portarono allo sfondamento della cosiddetta Linea Gotica tedesca da parte degli alleati. Tra i monumenti, oltre ai resti della mura del castello fattovi costruire dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, spiccano: la chiesa parrocchiale; la chiesa di Santa Maria di Carbognano; i ruderi dell’antica pieve e la nuova chiesa di Santa Colomba, a Onferno.

Economia

Fatta eccezione per la Pro Loco e per gli uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché sul posto manca una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini ed avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti alimentare (compreso quello della lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi), edile e dei mobili, affiancate da fabbriche di calzature e articoli in plastica. Il terziario si compone della rete commerciale e dei servizi amministrativi e scolastici. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario, e strutture sociali, sportive e per il tempo libero. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da un centro congressi e dal museo della riserva naturale di Onferno. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per la Pro Loco e per gli uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché sul posto manca una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini ed avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti alimentare (compreso quello della lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi), edile e dei mobili, affiancate da fabbriche di calzature e articoli in plastica. Il terziario si compone della rete commerciale e dei servizi amministrativi e scolastici. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario, e strutture sociali, sportive e per il tempo libero. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate da un centro congressi e dal museo della riserva naturale di Onferno. Le strutture ricettive, che comprendono alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo per la sua suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei suoi prodotti, registra un significativo movimento turistico, offrendo a quanti vi si rechino anche la possibilità di visitare la riserva naturale orientata delle grotte di Onferno e il suo centro venatorio. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali, che consentono di assorbire manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Il Patrono, San Sebastiano, si festeggia il 20 gennaio.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo per la sua suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei suoi prodotti, registra un significativo movimento turistico, offrendo a quanti vi si rechino anche la possibilità di visitare la riserva naturale orientata delle grotte di Onferno e il suo centro venatorio. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza di più insediamenti industriali, che consentono di assorbire manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Il Patrono, San Sebastiano, si festeggia il 20 gennaio.

Località

Ca' Ferrarese, Ca' Manzo, Ca' Muratore, Iola, Pietra, Schiarno, Tribio, Villa, Zollara

Ca' Ferrarese, Ca' Manzo, Ca' Muratore, Iola, Pietra, Schiarno, Tribio, Villa, Zollara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gemmano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.