Descrizione

Centro collinare, di origini incerte, con un’economia agricola e industriale. I gasperinesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e le località Pilinga e Melitì. Il suo territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine anche accentuate: si raggiungono i 673 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia benché il numero di stanze non occupate sia esiguo, tanto in valore assoluto quanto in rapporto alla popolazione; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata, ferma su un monte dorato di foggia tedesca, una fanciulla vestita di bianco, nell’atto di impugnare con una mano una spada e con l’altra un libro.

Centro collinare, di origini incerte, con un’economia agricola e industriale. I gasperinesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e le località Pilinga e Melitì. Il suo territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine anche accentuate: si raggiungono i 673 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia benché il numero di stanze non occupate sia esiguo, tanto in valore assoluto quanto in rapporto alla popolazione; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata, ferma su un monte dorato di foggia tedesca, una fanciulla vestita di bianco, nell’atto di impugnare con una mano una spada e con l’altra un libro.

Storia

Le prime notizie che la riguardino risalgono al XVI secolo. Citata come Gasparrina e Gasparina in documenti dell’epoca, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dal nome proprio Gaspare. La sua storia, priva di avvenimenti di rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, costretti a subire, nei secoli, svariate dominazioni e diversi passaggi di proprietà. Insieme a Montauro e a Montepaone, fu compresa nel feudo posto sotto la giurisdizione del monastero di Santo Stefano del Bosco, di cui seguì tutte le vicende. Danneggiata dal terremoto della seconda metà del Settecento, ai tempi della Repubblica partenopea venne inclusa nel cantone di Catanzaro, parte del dipartimento del fiume Sagra. Con le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu eretta a capoluogo di governo e poi di circondario, restando tale anche durante il restaurato governo borbonico. Tra le testimonianze storico-architettoniche spicca la chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, d’impianto antico ma rimaneggiata nel XVII secolo; all’interno, diviso in più navate separate da colonne in granito, si possono ammirare pregevoli opere d’arte, tra cui un altare marmoreo cinque-seicentesco, un pulpito e un coro, del Settecento. Interessanti sono anche: i resti del monastero di Sant’Anna, nell’omonima località, e la chiesetta del Santuario di Madonna dei Termini.

Le prime notizie che la riguardino risalgono al XVI secolo. Citata come Gasparrina e Gasparina in documenti dell’epoca, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dal nome proprio Gaspare. La sua storia, priva di avvenimenti di rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti, costretti a subire, nei secoli, svariate dominazioni e diversi passaggi di proprietà. Insieme a Montauro e a Montepaone, fu compresa nel feudo posto sotto la giurisdizione del monastero di Santo Stefano del Bosco, di cui seguì tutte le vicende. Danneggiata dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> della seconda metà del Settecento, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica partenopea</a> venne inclusa nel cantone di Catanzaro, parte del dipartimento del fiume Sagra. Con le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu eretta a capoluogo di governo e poi di circondario, restando tale anche durante il restaurato governo borbonico. Tra le testimonianze storico-architettoniche spicca la chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, d’impianto antico ma rimaneggiata nel XVII secolo; all’interno, diviso in più navate separate da colonne in granito, si possono ammirare pregevoli opere d’arte, tra cui un altare marmoreo cinque-seicentesco, un pulpito e un coro, del Settecento. Interessanti sono anche: i resti del monastero di Sant’Anna, nell’omonima località, e la chiesetta del Santuario di Madonna dei Termini.

Economia

Oltre che della stazione dei carabinieri, è sede di Pro Loco e di diverse associazioni, tra cui un gruppo di volontari protezione civile e una sezione dell’Avis. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo fondamentale; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia. L’industria è costituita da piccole aziende che operano in vari comparti. La rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; c’è, tra l’altro, uno sportello bancomat. Si registra l’esistenza di un polo sportivo con stadio comunale e campi da tennis. Vi sono anche un teatro, una sala conferenze e la biblioteca comunale. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono pure le emittenti radiotelevisive del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico e c’è una postazione di guardia medica.

Oltre che della stazione dei carabinieri, è sede di Pro Loco e di diverse associazioni, tra cui un gruppo di volontari protezione civile e una sezione dell’Avis. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo fondamentale; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia. L’industria è costituita da piccole aziende che operano in vari comparti. La rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità; c’è, tra l’altro, uno sportello bancomat. Si registra l’esistenza di un polo sportivo con stadio comunale e campi da tennis. Vi sono anche un teatro, una sala conferenze e la biblioteca comunale. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono pure le emittenti radiotelevisive del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico e c’è una postazione di guardia medica.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, raggiungere agevolmente la vicina costa ionica e gustare i genuini prodotti locali, tra cui il vino, di qualità pregiata, che viene anche esportato. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, a sua volta si rivolge ai comuni del circondario, per accedere all’istruzione secondaria di secondo grado e ai servizi non disponibili sul posto. Molti i momenti di folclore che richiamano numerosi visitatori, specie nel periodo estivo. Si segnala, in particolare, l’estate gasperinese, con la festa del Patrono nonché con quella della Madonna dei Termini, il 14 agosto, con una suggestiva processione notturna dal Santuario alla chiesa matrice. Il Patrono, Sant’Innocenzo, si festeggia il 6 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, raggiungere agevolmente la vicina costa ionica e gustare i genuini prodotti locali, tra cui il vino, di qualità pregiata, che viene anche esportato. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, a sua volta si rivolge ai comuni del circondario, per accedere all’istruzione secondaria di secondo grado e ai servizi non disponibili sul posto. Molti i momenti di folclore che richiamano numerosi visitatori, specie nel periodo estivo. Si segnala, in particolare, l’estate gasperinese, con la festa del Patrono nonché con quella della Madonna dei Termini, il 14 agosto, con una suggestiva processione notturna dal Santuario alla chiesa matrice. Il Patrono, Sant’Innocenzo, si festeggia il 6 agosto.

Località

Pilinga

Pilinga

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gasperina rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.