Descrizione
“Comune sparso”, con sede in località San Clemente; di origine molto antica, la sua economia si basa sulle attività rurali e sul terziario. La comunità dei gallucciani, che fa registrare un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiede, oltre che nel capoluogo comunale, situato in parte sul crinale di un dosso, nelle località Calabritto, Campo, Galluccio, Sipicciano e Vaglie, in numerosi agglomerati urbani minori e in svariate case sparse sui fondi. Il territorio comunale, classificato collinare, che si distende sulle pendici di un antico vulcano, presenta un profilo geometrico piuttosto irregolare e un aspetto vario: i declivi dei rilievi collinari sono segnati a tratti dalla trama dei vigneti e dei seminativi, a tratti sono rivestiti da un folto mantello di castagneti, cerrete e querceti; pioppi e salici ombreggiano invece le rive dei corsi d’acqua. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un gallo con la zampa destra alzata e con cresta e bargigli rossi.
Storia
La sua origine risale verosimilmente al IV secolo a.C. quando i romani, sconfitti gli ausoni, antichi abitanti di questi luoghi, vi fondarono una colonia. In epoca medievale subì la dominazione dei saraceni e, dopo la sconfitta ad essi inflitta da papa Giovanni X nel 915, passò sotto il potere dei principi longobardi di Capua. Nel 1137 subì l’assedio delle truppe di papa Innocenzo II in lotta con Ruggero II e, secondo alcuni studiosi, fu teatro della cattura del pontefice da parte del re normanno; in seguito vide succedersi al suo governo diverse illustri famiglie, come i Fieramosca (XV secolo) e i Velluti di Firenze. Il fenomeno dei capipopolo prima e il brigantaggio poi interessarono spesso queste contrade, che più tardi vissero con particolare intensità la durezza del secondo conflitto mondiale. Il toponimo, citato in Catalogus Baronum (1150-1168), deriva da GALLUS, antroponimo latino o medievale. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico locale, in parte distrutto durante la seconda guerra mondiale, figurano la chiesa di San Nicola, edificata su una cisterna romana e contenente affreschi del XII secolo, e la collegiata di Santo Stefano, ornata da uno splendido soffitto in legno e oro del XVII secolo, con al centro una tela raffigurante la lapidazione di Santo Stefano, opera di Jacopo Cestaro, allievo di Luca Giordano; reperti archeologici databili al IV secolo a.C. sono inoltre affiorati in località Santa Reparata.
Economia
La comunità gallucciana trae buona parte del proprio reddito dall’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, frutta, uva e olive, dall’allevamento e dalla silvicoltura, che produce abbondante legname e pregiati frutti spontanei (castagne). Un buon sostegno all’economia locale è fornito dal vivace terziario, comprendente un’articolata rete commerciale e servizi più qualificati, come quello bancario e la consulenza informatica. Meno rilevante è il ruolo dell’industria, rappresentata da imprese a carattere artigianale, attive nei comparti alimentare, dei materiali da costruzione, metallurgico ed edile. È provvista delle scuole dell’obbligo, di una biblioteca comunale e della farmacia; il suo apparato ricettivo, tuttavia, non include strutture per il soggiorno.
Relazioni
Possiede notevoli attrattive naturalistiche, come i lussureggianti boschi, i laghetti artificiali nelle località di Risiera e Starza e le cascate che si trovano lungo il fiume Peccia e il fosso Cocuruzzo, affluenti del fiume Garigliano, alte dai dieci ai venti metri. È inserita in una vasta zona di ripopolamento e cattura, ricca di flora variopinta (bucaneve, primule e orchidee spontanee) e frequentata da cinghiali, volpi, lepri, fagiani, beccacce, starne e quaglie. Rinomata è la produzione artigianale di maioliche, alla quale è dedicata la mostra dell’artigianato locale (metà luglio in località San Clemente); tra le altre manifestazioni: la sagra dell’uva (seconda domenica di ottobre). La festa del Patrono, Sant’Antonio Abate, si celebra il 17 gennaio con riti sacri e non, che attraggono fedeli e visitatori dai paesi vicini.
Località
Bisanti, Calabritto, Campanili, Campo, Cavelle, Ceci, Cisterni, Collinverno, Folchi Inferiore, Folchi Superiore, Fortinelli, Gaudi, Mieli, Pecorari, San Clemente, Saraceni, Sipicciano, Tirelli, Vaglie, Vandresi
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Galluccio rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 2.154
- Lat 41° 20' 24,70'' 41.34019444
- Long 13° 57' 24,46'' 13.95679444
- CAP 81045
- Prefisso 0823
- Codice ISTAT 061039
- Codice Catasto D886
- Altitudine slm 368 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1787 - Superficie 31.95 Km2
- Densità 67,42 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:32
- Tramonto 16:38
- FRANCESCO LEPORE
- Pza Municipio 1
- 81044 (CE) Campania
- amministrativo@pec.comune.galluccio.ce.it
- sindaco@comune.galluccio.ce.it
- ragioneria@comune.galluccio.ce.it
- tecnico@comune.galluccio.ce.it
- www.comune.galluccio.ce.it
- 83000690616