Descrizione

Centro costiero, che affonda le radici in epoca romana; culla di un fiorente artigianato delle ceramiche, rappresenta una rinomata stazione balneare. La maggioranza dei gabiccesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si concentra nel capoluogo comunale, che si è fuso urbanisticamente con la contigua Cattolica (RN), in Emilia-Romagna; il resto della comunità si distribuisce invece nelle località di Case Badioli e Gabicce Monte e nelle case sparse che costellano il territorio comunale, classificato collinare. Gabicce Monte rappresenta il cuore antico del comune ed è arroccata su un promontorio, dal quale la vista spazia su una splendida insenatura del litorale e sul blu cobalto del mare. Il tessuto abitativo è andato sviluppandosi, dagli anni Cinquanta in poi, lungo la linea costiera e il porto canale, dove si sono concentrate le strutture turistico-ricettive e i condomini più moderni. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura una paranza, con uno scafo rosso dalla prua alta e arcuata, una vela verde, un pennello rosso nonché albero, pennone e sartiame neri; l’imbarcazione naviga sul mare azzurro, percorso da onde d’argento.

Centro costiero, che affonda le radici in epoca romana; culla di un fiorente artigianato delle ceramiche, rappresenta una rinomata stazione balneare. La maggioranza dei gabiccesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si concentra nel capoluogo comunale, che si è fuso urbanisticamente con la contigua Cattolica (RN), in Emilia-Romagna; il resto della comunità si distribuisce invece nelle località di Case Badioli e Gabicce Monte e nelle case sparse che costellano il territorio comunale, classificato collinare. Gabicce Monte rappresenta il cuore antico del comune ed è arroccata su un promontorio, dal quale la vista spazia su una splendida insenatura del litorale e sul blu cobalto del mare. Il tessuto abitativo è andato sviluppandosi, dagli anni Cinquanta in poi, lungo la linea costiera e il porto canale, dove si sono concentrate le strutture turistico-ricettive e i condomini più moderni. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura una paranza, con uno scafo rosso dalla prua alta e arcuata, una vela verde, un pennello rosso nonché albero, pennone e sartiame neri; l’imbarcazione naviga sul mare azzurro, percorso da onde d’argento.

Storia

Già sede di un insediamento romano, nel Medioevo seguì le vicende storiche di Pesaro e nel Cinquecento fu concessa in feudo a Orazio Floridi di Fano; dopo la morte di quest’ultimo, Francesco Maria I della Rovere la infeudò al conte Ottavio Mamiani; passata successivamente alla Santa Sede, rimase tra i domini pontifici fino al 1860. Il toponimo, citato in fonti medievali del 938, 1271 e 1356, deriva dalla locuzione dialettale “liga (i) bicci”, ovvero ‘lega-biscie’, probabile nomignolo e poi cognome di famiglia. Tra le vestigia del passato merita una menzione particolare la chiesa di Sant’Ermete, risalente all’VIII secolo ma ampiamente rimaneggiata in seguito; all’interno di questo antico edificio di culto si conservano pregevoli reliquiari e candelieri, un prezioso affresco intitolato “La Madonna del Latte” e un crocifisso ligneo del XIV secolo, che presenta chiari influssi dell’arte trecentesca riminese. A partire dagli anni Cinquanta del XX secolo l’economia locale ha conosciuto un cambiamento radicale: dedita fino ad allora alla pesca e all’agricoltura, praticata su piccoli appezzamenti, la comunità gabiccese si è rivolta con grande spirito di intraprendenza alle attività turistiche.

Già sede di un insediamento romano, nel Medioevo seguì le vicende storiche di Pesaro e nel Cinquecento fu concessa in feudo a Orazio Floridi di Fano; dopo la morte di quest’ultimo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCESCOMARIAIDELLAROVERE'>Francesco Maria I della Rovere</a> la infeudò al conte Ottavio Mamiani; passata successivamente alla Santa Sede, rimase tra i domini pontifici fino al 1860. Il toponimo, citato in fonti medievali del 938, 1271 e 1356, deriva dalla locuzione dialettale “liga (i) bicci”, ovvero ‘lega-biscie’, probabile nomignolo e poi cognome di famiglia. Tra le vestigia del passato merita una menzione particolare la chiesa di Sant’Ermete, risalente all’VIII secolo ma ampiamente rimaneggiata in seguito; all’interno di questo antico edificio di culto si conservano pregevoli reliquiari e candelieri, un prezioso affresco intitolato “La Madonna del Latte” e un crocifisso ligneo del XIV secolo, che presenta chiari influssi dell’arte trecentesca riminese. A partire dagli anni Cinquanta del XX secolo l’economia locale ha conosciuto un cambiamento radicale: dedita fino ad allora alla pesca e all’agricoltura, praticata su piccoli appezzamenti, la comunità gabiccese si è rivolta con grande spirito di intraprendenza alle attività turistiche.

Economia

Accanto alle residue attività rurali, che consistono principalmente nella coltivazione di cereali e foraggi, si registra la presenza di un vivace settore industriale, attivo nei comparti dell’edilizia, dei giocattoli, della meccanica, della metallurgia, dei tessuti, del legno, del mobile e dell’elettronica. Il pilastro dell’economia locale è però rappresentato dal terziario, che annovera un’articolata rete di distribuzione, un ricco ventaglio di servizi e un qualificato apparato ricettivo e ricreativo –molteplici sono le attività sportive che è possibile praticare nei moderni impianti locali (golf, tennis, pallanuoto, pattinaggio, equitazione e altro ancora)–. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede le scuole dell’obbligo ma difetta di strutture culturali di rilievo, indispensabili alla formazione delle nuove leve; l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla sede del distretto sanitario, da un presidio di guardia medica e da un consultorio materno-infantile.

Accanto alle residue attività rurali, che consistono principalmente nella coltivazione di cereali e foraggi, si registra la presenza di un vivace settore industriale, attivo nei comparti dell’edilizia, dei giocattoli, della meccanica, della metallurgia, dei tessuti, del legno, del mobile e dell’elettronica. Il pilastro dell’economia locale è però rappresentato dal terziario, che annovera un’articolata rete di distribuzione, un ricco ventaglio di servizi e un qualificato apparato ricettivo e ricreativo –molteplici sono le attività sportive che è possibile praticare nei moderni impianti locali (golf, tennis, pallanuoto, pattinaggio, equitazione e altro ancora)–. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede le scuole dell’obbligo ma difetta di strutture culturali di rilievo, indispensabili alla formazione delle nuove leve; l’assistenza sanitaria è garantita localmente dalla sede del distretto sanitario, da un presidio di guardia medica e da un consultorio materno-infantile.

Relazioni

Si tratta di una delle più rinomate stazioni balneari dell’alto Adriatico: grazie alle sue strutture ricettive di prim’ordine, alle acque pulite e alle spiagge di sabbia finissima, richiama ogni anno migliaia di affezionati turisti; alle attrattive prettamente balneari si sommano quelle naturalistiche presenti nella zona protetta del comprensorio comunale, dove s’innalza una spettacolare scogliera di arenaria e di gesso, incisa da valloni e calanchi. Fungono inoltre da elemento di richiamo le manifestazioni che si succedono nell’arco dell’anno: la “Settimana cicloturistica internazionale” (aprile), “I martedì dell’arte” (da giugno a settembre), che si tengono nella splendida cornice di Gabicce Monte, la “Conchiglia d’oro” (luglio), riconoscimento assegnato ai personaggi dello sport che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno, e il “Concorso pianistico nazionale” (settembre). Il Patrono Sant’Ermete si festeggia il 28 agosto. Annovera tra i suoi cittadini illustri i ceramisti Girolamo e Giacomo Lanfranco, padre e figlio, vissuti nel Cinquecento, che furono, probabilmente, i primi ad adottare la tecnica delle decorazioni con l’oro zecchino.

Si tratta di una delle più rinomate stazioni balneari dell’alto Adriatico: grazie alle sue strutture ricettive di prim’ordine, alle acque pulite e alle spiagge di sabbia finissima, richiama ogni anno migliaia di affezionati turisti; alle attrattive prettamente balneari si sommano quelle naturalistiche presenti nella zona protetta del comprensorio comunale, dove s’innalza una spettacolare scogliera di arenaria e di gesso, incisa da valloni e calanchi. Fungono inoltre da elemento di richiamo le manifestazioni che si succedono nell’arco dell’anno: la “Settimana cicloturistica internazionale” (aprile), “I martedì dell’arte” (da giugno a settembre), che si tengono nella splendida cornice di Gabicce Monte, la “Conchiglia d’oro” (luglio), riconoscimento assegnato ai personaggi dello sport che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno, e il “Concorso pianistico nazionale” (settembre). Il Patrono Sant’Ermete si festeggia il 28 agosto. Annovera tra i suoi cittadini illustri i ceramisti Girolamo e Giacomo Lanfranco, padre e figlio, vissuti nel Cinquecento, che furono, probabilmente, i primi ad adottare la tecnica delle decorazioni con l’oro zecchino.

Località

Case Badioli, Gabicce Monte

Case Badioli, Gabicce Monte