Descrizione

“Comune sparso” con sede in Africo Nuovo. Di origini medievali, ha un’economia di tipo prevalentemente agricolo. Gli africesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, Il territorio, classificato montano e comprendente anche l’omonima isola amministrativa, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate; l’area Cagnuso-Boschetto è in contestazione con Bova. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; situato sul pendio di una collina, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo azzurro, un monte d’oro a tre colli, sormontato da tre api dello stesso colore.

“Comune sparso” con sede in Africo Nuovo. Di origini medievali, ha un’economia di tipo prevalentemente agricolo. Gli africesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, Il territorio, classificato montano e comprendente anche l’omonima isola amministrativa, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate; l’area Cagnuso-Boschetto è in contestazione con Bova. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; situato sul pendio di una collina, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo azzurro, un monte d’oro a tre colli, sormontato da tre api dello stesso colore.

Storia

Pare sia stata fondata, nel IX secolo, dagli abitanti della scomparsa Delia o Deri. Il toponimo, attestato nel Cinquecento come Africum e successivamente come Aprico e Aphrico, viene riportato da alcuni studiosi al greco “àprikos” (dal latino APRICUS), ‘esposto al sole’, e da altri al latino AFRICUS, ‘vento d’Africa, libeccio’. Casale di Bova, sul finire del XII secolo fu assegnata da Arrigo VI all’arcivescovo reggino, che ne conservò il possesso fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Il sisma della seconda metà del Settecento vi causò gravi danni. Riconosciuta autonoma e inclusa nel cantone di Bova, ai tempi della Repubblica Partenopea, rimase sotto la giurisdizione di questo borgo anche dopo le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del XIX secolo, e dai Borboni. La storia post-unitaria non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo e si confonde con quella del resto della regione. Colpita pure dai terremoti del principio del Novecento, fu devastata dalle alluvioni degli anni Cinquanta, a seguito delle quali parte della popolazione si trasferì ad Africo Nuovo, appositamente costruita lungo la statale Ionica, nel territorio di Bianco, mentre il resto andò ad abitare a Bova Marina e a Reggio di Calabria. Tra i monumenti figurano: la settecentesca parrocchiale di San Salvatore, opera di maestranze locali, e la chiesetta bizantina di San Leo.

Pare sia stata fondata, nel IX secolo, dagli abitanti della scomparsa Delia o Deri. Il toponimo, attestato nel Cinquecento come Africum e successivamente come Aprico e Aphrico, viene riportato da alcuni studiosi al greco “àprikos” (dal latino APRICUS), ‘esposto al sole’, e da altri al latino AFRICUS, ‘vento d’Africa, libeccio’. Casale di Bova, sul finire del XII secolo fu assegnata da Arrigo VI all’arcivescovo reggino, che ne conservò il possesso fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Il sisma della seconda metà del Settecento vi causò gravi danni. Riconosciuta autonoma e inclusa nel cantone di Bova, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, rimase sotto la giurisdizione di questo borgo anche dopo le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del XIX secolo, e dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a>. La storia post-unitaria non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo e si confonde con quella del resto della regione. Colpita pure dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTI'>terremoti</a> del principio del Novecento, fu devastata dalle alluvioni degli anni Cinquanta, a seguito delle quali parte della popolazione si trasferì ad Africo Nuovo, appositamente costruita lungo la statale Ionica, nel territorio di Bianco, mentre il resto andò ad abitare a Bova Marina e a Reggio di Calabria. Tra i monumenti figurano: la settecentesca parrocchiale di San Salvatore, opera di maestranze locali, e la chiesetta <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BIZANTINA'>bizantina</a> di San Leo.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è pressoché assente. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un liceo linguistico e un istituto magistrale; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e caprini. L’industria è pressoché assente. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un liceo linguistico e un istituto magistrale; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

La riscoperta di questi luoghi ameni e ricchi di attrattive naturalistiche è all’origine dell’incremento del settore turistico anche se al momento non può ancora essere considerata una delle mete turistiche più frequentate della zona. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. Tra il censimento del 1981 e quello del 1991 si registra un saldo migratorio con un trend di crescita negativo. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra le manifestazioni tradizionali merita di essere citata la festa di San Salvatore, il 6 agosto. Il mercato settimanale si svolge il sabato. Il Patrono, San Leo, viene festeggiato il 12 maggio; nei due giorni precedenti si tiene una fiera.

La riscoperta di questi luoghi ameni e ricchi di attrattive naturalistiche è all’origine dell’incremento del settore turistico anche se al momento non può ancora essere considerata una delle mete turistiche più frequentate della zona. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. Tra il censimento del 1981 e quello del 1991 si registra un saldo migratorio con un trend di crescita negativo. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono per usufruire dei servizi non forniti localmente. Tra le manifestazioni tradizionali merita di essere citata la festa di San Salvatore, il 6 agosto. Il mercato settimanale si svolge il sabato. Il Patrono, San Leo, viene festeggiato il 12 maggio; nei due giorni precedenti si tiene una fiera.

Località

Africo Nuovo, Gagnuso-Boschetto

Africo Nuovo, Gagnuso-Boschetto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Africo rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.