Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine moderna, la cui economia si basa principalmente sull’attività agricola e vitivinicola. La maggior parte dei francavillesi, aventi un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce in un piccolo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su un pendio che digrada dolcemente sulla riva destra del torrente.

Piccola comunità collinare, di origine moderna, la cui economia si basa principalmente sull’attività agricola e vitivinicola. La maggior parte dei francavillesi, aventi un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si distribuisce in un piccolo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, sorge su un pendio che digrada dolcemente sulla riva destra del torrente.

Storia

Il toponimo risulta anch’esso composto da due distinte denominazioni: il determinato fa riferimento all’aggettivo “franco”, inteso come ‘esente da pesi fiscali’ e al sostantivo “villa”; il determinante risulta attestato nelle forme di “Bise”, “Biso” e “Bixe”, risalenti al latino BYSIUS e BISIUS il cui significato è ‘grigio cenere’. Si è costituita in periodo risorgimentale, precisamente nel 1873, dall’unione due centri distinti ed esistenti già da tempo: Bisio (fondato nel Trecento) e Francavilla (di origine medievale). In particolar modo Bisio sorse attorno ad un’antica torre di segnalazione e fu feudo dei marchesi Guasco, illustre famiglia alessandrina. Passata sotto la giurisdizione del marchesato degli Spinola, venne ampliata e fortificata intorno al Cinquecento. Francavilla, invece, appartenne, durante il periodo medievale, ai marchesi di Gavi che la cedettero all’abbazia di Rivalta nel XII secolo. Dal 1312 al 1618 fu infeudata agli Spinola e, più tardi, ai Grillo di Giuliano. Durante il periodo di regno sabaudo fu ceduta ai Guasco nel 1774. Tra le vestigia del suo passato figurano: l’antico castello, visitabile solo all’esterno, previa autorizzazione dei principi Guasco Gallarati di Bisio, suoi proprietari, e la parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita dal 1702 su un precedente edificio romanico di cui rimane una parte del campanile.

Il toponimo risulta anch’esso composto da due distinte denominazioni: il determinato fa riferimento all’aggettivo “franco”, inteso come ‘esente da pesi fiscali’ e al sostantivo “villa”; il determinante risulta attestato nelle forme di “Bise”, “Biso” e “Bixe”, risalenti al latino BYSIUS e BISIUS il cui significato è ‘grigio cenere’. Si è costituita in periodo risorgimentale, precisamente nel 1873, dall’unione due centri distinti ed esistenti già da tempo: Bisio (fondato nel Trecento) e Francavilla (di origine medievale). In particolar modo Bisio sorse attorno ad un’antica torre di segnalazione e fu feudo dei marchesi Guasco, illustre famiglia alessandrina. Passata sotto la giurisdizione del marchesato degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a>, venne ampliata e fortificata intorno al Cinquecento. Francavilla, invece, appartenne, durante il periodo medievale, ai marchesi di Gavi che la cedettero all’abbazia di Rivalta nel XII secolo. Dal 1312 al 1618 fu infeudata agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a> e, più tardi, ai Grillo di Giuliano. Durante il periodo di regno sabaudo fu ceduta ai Guasco nel 1774. Tra le vestigia del suo passato figurano: l’antico castello, visitabile solo all’esterno, previa autorizzazione dei principi Guasco Gallarati di Bisio, suoi proprietari, e la parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita dal 1702 su un precedente edificio romanico di cui rimane una parte del campanile.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario, la principale fonte dell’economia locale, è presente soprattutto con la coltivazione della vite, dalla cui lavorazione, effettuata sia localmente sia dalle cantine sociali, nascono i pregiati vini Dolcetto, Barbera e Moscato; sono presenti anche colture di foraggio, frumento, cereali, ortaggi e frutta, nonché allevamenti di avicoli e caprini. L’industria è scarsamente sviluppata: le uniche attività del genere riguardano i comparti edile, alimentare e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono solamente la frequenza delle classi materne ed elementari. L’apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario, la principale fonte dell’economia locale, è presente soprattutto con la coltivazione della vite, dalla cui lavorazione, effettuata sia localmente sia dalle cantine sociali, nascono i pregiati vini <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTO'>Dolcetto</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a> e Moscato; sono presenti anche colture di foraggio, frumento, cereali, ortaggi e frutta, nonché allevamenti di avicoli e caprini. L’industria è scarsamente sviluppata: le uniche attività del genere riguardano i comparti edile, alimentare e metallurgico. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono solamente la frequenza delle classi materne ed elementari. L’apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di Santa Maria delle Grazie, si celebra la terza domenica di maggio con una fiera.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, in onore di Santa Maria delle Grazie, si celebra la terza domenica di maggio con una fiera.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Francavilla Bisio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.