Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, con un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I fornovesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e le località Piantonia, Respiccio, Riccò, Sivizzano, Banzola, Cafragna, Camporosso, Case Borgheggiani, Caselle, Case Rosa, Case Stefanini, Citerna, Citerna Vecchia, Faseto, Fornace, La Costa di Piantonia, La Costia, La Magnana, Le Capanne, Neviano dè Rossi, Osteriazza, Piazza, Provinciali, Roncolongo, Salita-Riola, Spagnano, Triano, Villanova e Vizzola. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 736 metri di quota. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Centro collinare, di antiche origini, con un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. I fornovesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e le località Piantonia, Respiccio, Riccò, Sivizzano, Banzola, Cafragna, Camporosso, Case Borgheggiani, Caselle, Case Rosa, Case Stefanini, Citerna, Citerna Vecchia, Faseto, Fornace, La Costa di Piantonia, La Costia, La Magnana, Le Capanne, Neviano dè Rossi, Osteriazza, Piazza, Provinciali, Roncolongo, Salita-Riola, Spagnano, Triano, Villanova e Vizzola. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 736 metri di quota. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Abitata già da popolazioni liguri, sarebbe stata fondata dai romani in una zona di grande traffico, posta alla confluenza delle maggiori strade dell’Appennino. Lo stesso toponimo, derivante probabilmente dal latino FORUM NOVUM, ‘mercato nuovo’, ne rivela le antiche origini; non manca però chi lo intende nel senso di ‘forno nuovo’. Chiamata Fornovo fino al 1862, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, riferita al vicino fiume, continuò a essere un importante nodo stradale anche nell’alto Medioevo e nel periodo successivo, registrando, per molto tempo, una florida situazione economica. Luogo di sosta dei pellegrini, che dal nord Europa raggiungevano Roma attraverso la via Francigena, fu sede della prestigiosa pieve di Santa Maria, la cui giurisdizione, ancora nel XIII secolo, si estendeva su un vasto territorio. Assoggettata al dominio parmense e assegnata a vari feudatari, sul finire del Quattrocento fu teatro di una battaglia tra il re di Francia, Carlo VIII, e la lega italiana, al termine della quale entrò a far parte del ducato di Parma e Piacenza, di cui condivise le sorti fino all’ingresso nel regno d’Italia. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: i resti di un antico ponte sul Taro, distrutto da una piena alla fine del Duecento; la pieve di Santa Maria, del secolo XI, sulla cui facciata si possono ammirare alcune lastre scolpite, raffiguranti i lottatori e le pene dell’inferno; il settecentesco palazzo della località Poggio Carona, abbellito da pregevoli affreschi e stucchi dello stesso periodo.

Abitata già da popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LIGURI'>liguri</a>, sarebbe stata fondata dai romani in una zona di grande traffico, posta alla confluenza delle maggiori strade dell’Appennino. Lo stesso toponimo, derivante probabilmente dal latino FORUM NOVUM, ‘mercato nuovo’, ne rivela le antiche origini; non manca però chi lo intende nel senso di ‘forno nuovo’. Chiamata Fornovo fino al 1862, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, riferita al vicino fiume, continuò a essere un importante nodo stradale anche nell’alto Medioevo e nel periodo successivo, registrando, per molto tempo, una florida situazione economica. Luogo di sosta dei pellegrini, che dal nord Europa raggiungevano Roma attraverso la via Francigena, fu sede della prestigiosa pieve di Santa Maria, la cui giurisdizione, ancora nel XIII secolo, si estendeva su un vasto territorio. Assoggettata al dominio parmense e assegnata a vari feudatari, sul finire del Quattrocento fu teatro di una battaglia tra il re di Francia, Carlo VIII, e la lega italiana, al termine della quale entrò a far parte del ducato di Parma e Piacenza, di cui condivise le sorti fino all’ingresso nel regno d’Italia. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: i resti di un antico ponte sul Taro, distrutto da una piena alla fine del Duecento; la pieve di Santa Maria, del secolo XI, sulla cui facciata si possono ammirare alcune lastre scolpite, raffiguranti i lottatori e le pene dell’inferno; il settecentesco palazzo della località Poggio Carona, abbellito da pregevoli affreschi e stucchi dello stesso periodo.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede del distretto scolastico n. 5, della Pro Loco, dello IAT (ufficio per l’informazione a l’assistenza per il turismo), dei carabinieri e della guardia di finanza. L’economia locale è rimasta solo in parte legata all’agricoltura: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi e uve; si allevano bovini, suini e ovini. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, meccanico, metallurgico, dell’abbigliamento, della fabbricazione di mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche assicurazioni e fondi pensione. Tra le strutture sociali si registrano un asilo nido e una casa protetta. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico industriale; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede del distretto scolastico n. 5, della Pro Loco, dello IAT (ufficio per l’informazione a l’assistenza per il turismo), dei carabinieri e della guardia di finanza. L’economia locale è rimasta solo in parte legata all’agricoltura: si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi e uve; si allevano bovini, suini e ovini. L’industria è presente con i comparti alimentare, edile, meccanico, metallurgico, dell’abbigliamento, della fabbricazione di mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche assicurazioni e fondi pensione. Tra le strutture sociali si registrano un asilo nido e una casa protetta. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico industriale; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, attratti soprattutto dalla via Francigena, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni ed effettuare interessanti escursioni alla volta della Riserva naturale del monte Prinzera e del Parco fluviale regionale del Taro. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citati: il “mercato caldo” e “Fornovo fiera”, ad agosto; la scacchiera vivente, a settembre. La Patrona, Santa Maria Assunta, si festeggia il 15 agosto.

Meta di un significativo movimento di turisti, attratti soprattutto dalla via Francigena, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni ed effettuare interessanti escursioni alla volta della Riserva naturale del monte Prinzera e del Parco fluviale regionale del Taro. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che richiamano visitatori dai dintorni, meritano di essere citati: il “mercato caldo” e “Fornovo fiera”, ad agosto; la scacchiera vivente, a settembre. La Patrona, Santa Maria Assunta, si festeggia il 15 agosto.

Località

Cafragna, Case Stefanini, Caselle, Citerna, Fornace, La Costa, Le Capanne, Neviano de' Rossi, Osteriazza, Piantonia, Piazza, Provinciali, Respiccio, Riccò, Roncolongo, Salita-Riola, Sivizzano, Spagnano, Triano, Vizzola

Cafragna, Case Stefanini, Caselle, Citerna, Fornace, La Costa, Le Capanne, Neviano de' Rossi, Osteriazza, Piantonia, Piazza, Provinciali, Respiccio, Riccò, Roncolongo, Salita-Riola, Sivizzano, Spagnano, Triano, Vizzola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fornovo di Taro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.