Descrizione
Comune collinare di origine medievale, sostenuto dalle attività rurali e dal terziario. La maggior parte dei formicolani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, è distribuita tra il capoluogo comunale e alcune altre località (Cavallari, Fondola e Lautoni); il resto della comunità risiede nel piccolo aggregato urbano di Medici e in alcune case sparse sui fondi. Il capoluogo comunale, interessato da una discreta espansione edilizia, sorge in posizione amena in una piccola vallata e presenta un pittoresco centro storico, costituito da un insieme di case addossate le une alle altre. Il territorio comunale, che presenta significative oscillazioni altimetriche, è in buona parte occupato da rilievi montuosi e raggiunge la massima elevazione con il Monte Maggiore. Tali caratteristiche geomorfologiche hanno favorito la conservazione di un folto mantello boschivo di cerri, ornielli, carpini e castagni, che in diversi punti è stato estirpato per far posto ai pascoli –negli ultimi tempi comunque si è proceduto a interventi di rimboschimento–; alle quote inferiori il paesaggio è invece contraddistinto dai colori dei seminativi semplici e arborati.
Storia
Si sviluppò nell’XI secolo, in seguito all’ampliamento di un insediamento denominato Maiorano, e in seguito si ingrandì grazie all’affluenza di abitanti dalla vicina Pontelatone. Feudo in epoca angioina di Emanuele Frangipani, appartenne successivamente ai Marzano, duchi di Sessa, e nel 1465 pervenne all’illustre famiglia Carafa, che ne fece la capitale dei propri domini e la tenne fino al 1806, anno della devoluzione dei diritti feudali. Il toponimo deriva da FORMA, ‘canale artificiale per la conduzione dell’acqua’, con l’aggiunta di un suffisso diminutivo. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera il quattrocentesco palazzo Carafa e diversi edifici religiosi di pregio: la chiesa di Santa Maria della Pietà o di Santa Maria del Ponte, caratterizzata da una pianta a croce greca, la parrocchiale di Santa Cristina, ricostruita nel Settecento in stile neoclassico al posto di un’altra cappella risalente all’XI secolo, e la chiesa dello Spirito Santo; quest’ultima, fatta edificare dalla duchessa Roberta Carafa nel 1571 e ricostruita e ampliata nel 1760, custodisce un bell’altare maggiore in marmi pregiati, la tomba di Giuseppe Carafa, ucciso durante la rivolta di Masaniello, e interessanti dipinti, tra cui una grande tela, opera di Antonio Vecchioni e Girolamo Starace, raffigurante San Guglielmo che riceve la regola dell’ordine da San Benedetto. Fuori dell’abitato, su un colle, si trova il santuario di Santa Maria a Castello, eretto, secondo la tradizione, nel XII secolo dai monaci verginiani e in seguito largamente rimaneggiato; nell’annessa cappella di San Nicola sono conservati interessanti affreschi del XIV secolo.
Economia
Più che l’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, ortaggi, foraggi e frutta (uva e ciliegie), la conformazione del territorio comunale favorisce l’allevamento di bovini e ovini nonché le attività silvicole –queste ultime alimentano un fiorente commercio del legname–; è largamente praticata anche la floricoltura (narcisi e orchidee). L’industria è pressoché assente mentre un certo dinamismo caratterizza il terziario, che vede la presenza di servizi più qualificati, come le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, della Comunità montana e di una stazione dei carabinieri, dispone delle scuole dell’obbligo; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può contare su un presidio di guardia medica, su un consultorio familiare e sulla farmacia; il suo apparato ricettivo non include strutture per il soggiorno.
Relazioni
L’ambiente naturale che la circonda rappresenta la principale attrattiva locale: i visitatori possono compiere salutari escursioni sul vicino Monte Maggiore mentre gli amanti dell’arte venatoria hanno la possibilità di effettuare battute di caccia al cinghiale; il santuario di Santa Maria a Castello rappresenta inoltre una frequentata meta di pellegrinaggi. Un buon richiamo sul movimento turistico è esercitato anche dalle sagre dedicate ad alcuni prodotti tipici del territorio comunale, come le ciliegie (dal 16 al 18 giugno e a fine agosto) e le pesche (2 luglio). Il Patrono, San Biagio, si festeggia il 3 febbraio.
Località
Cavallari, Fondola, Lautoni, Medici, Serra Campole
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Formicola rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 1.488
- Lat 41° 12' 38,87'' 41.21079722
- Long 14° 13' 56,62'' 14.23239444
- CAP 81040
- Prefisso 0823
- Codice ISTAT 061035
- Codice Catasto D709
- Altitudine slm 196 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1438 - Superficie 17.39 Km2
- Densità 85,57 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:31
- Tramonto 16:37
- Michele Scirocco
- Via O. Morisani N. 37
- 81040 (CE) Campania
- protocollo.formicola@asmepec.it
- www.comune.formicola.ce.it/
- 80011610617