Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia è caratterizzata dalla coesistenza di attività agricole e industriali. I fombiesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti per i due terzi nel capoluogo comunale e per la restante parte nella località di Retegno. Il territorio, in cui si riscontrano i caratteri dell'espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, senza variazioni altimetriche di rilievo. Il centro abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia è caratterizzata dalla coesistenza di attività agricole e industriali. I fombiesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti per i due terzi nel capoluogo comunale e per la restante parte nella località di Retegno. Il territorio, in cui si riscontrano i caratteri dell'espansione edilizia, è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, senza variazioni altimetriche di rilievo. Il centro abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Dall'antico nome di "Amfenengo", di derivazione longobarda, sarebbe passata a "Flumpum", risultato dell'evoluzione fonetica della locuzione latina "ad flumen Padum", 'presso il fiume Po', che ne bagnava con un'ansa il territorio. Per la località di Retegno, l'origine del nome deriverebbe dall'uso della popolazione di stendere le reti ad asciugare al sole. Donata nell'VIII secolo al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro (Pavia) da Liutprando, re longobardo, gli apparteneva ancora nell'undicesimo secolo. Nel XIII secolo il vescovo di Piacenza la vendette al podestà locale, separandola così dalla diocesi di Lodi. Alla fine dello stesso secolo divenne feudo della famiglia Scotti di Piacenza, che la arricchì di un castello, teatro delle lotte tra guelfi e ghibellini. Nel secolo XVIII si ebbero i primi scontri fra le truppe repubblicane francesi e quelle austriache; con la proclamazione della Repubblica Cisalpina, entrò a far parte del territorio lodigiano, unitamente agli altri comuni posti alla sinistra del Po; dal punto di vista ecclesiastico, invece, la parrocchia rimase unita alla diocesi di Piacenza fino agli inizi del XIX secolo, quando divenne della diocesi lodigiana. La località di Retegno, invece, si trovava sulla riva del Lago Barilli (poi prosciugato), ai tempi della dominazione spagnola rifugio sicuro per i fuorilegge, che si unirono alla popolazione autoctona, costituita da pescatori. Dalla metà del XVI secolo fu dominio dei Trivulzio, dalla cui casata discende Gian Giacomo Teodoro, capitano della cavalleria della corona spagnola nel '600, poi cardinale. Verso la metà del XVII secolo, la famiglia ottenne dall'imperatore Ferdinando III d'Austria il diritto di battere moneta, che ebbe corso fino all'epoca della dominazione austriaca. Il trecentesco castello della casata Scotti è fra le opere architettoniche di maggior rilievo, insieme alla chiesa parrocchiale (intitolata ai Santi Pietro e Paolo) e al palazzo Douglas Scotti; in località Retegno si trova il portale della zecca (della famiglia Trivulzio), ormai distrutta.

Dall'antico nome di "Amfenengo", di derivazione longobarda, sarebbe passata a "Flumpum", risultato dell'evoluzione fonetica della locuzione latina "ad flumen Padum", 'presso il fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po'</a>, che ne bagnava con un'ansa il territorio. Per la località di Retegno, l'origine del nome deriverebbe dall'uso della popolazione di stendere le reti ad asciugare al sole. Donata nell'VIII secolo al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro (Pavia) da Liutprando, re longobardo, gli apparteneva ancora nell'undicesimo secolo. Nel XIII secolo il vescovo di Piacenza la vendette al podestà locale, separandola così dalla diocesi di Lodi. Alla fine dello stesso secolo divenne feudo della famiglia Scotti di Piacenza, che la arricchì di un castello, teatro delle lotte tra guelfi e ghibellini. Nel secolo XVIII si ebbero i primi scontri fra le truppe repubblicane francesi e quelle austriache; con la proclamazione della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=REPUBBLICACISALPINA'>Repubblica Cisalpina</a>, entrò a far parte del territorio lodigiano, unitamente agli altri comuni posti alla sinistra del Po; dal punto di vista ecclesiastico, invece, la parrocchia rimase unita alla diocesi di Piacenza fino agli inizi del XIX secolo, quando divenne della diocesi lodigiana. La località di Retegno, invece, si trovava sulla riva del Lago Barilli (poi prosciugato), ai tempi della dominazione spagnola rifugio sicuro per i fuorilegge, che si unirono alla popolazione autoctona, costituita da pescatori. Dalla metà del XVI secolo fu dominio dei Trivulzio, dalla cui casata discende Gian Giacomo Teodoro, capitano della cavalleria della corona spagnola nel '600, poi cardinale. Verso la metà del XVII secolo, la famiglia ottenne dall'imperatore Ferdinando III d'Austria il diritto di battere moneta, che ebbe corso fino all'epoca della dominazione austriaca. Il trecentesco castello della casata Scotti è fra le opere architettoniche di maggior rilievo, insieme alla chiesa parrocchiale (intitolata ai Santi Pietro e Paolo) e al palazzo Douglas Scotti; in località Retegno si trova il portale della zecca (della famiglia Trivulzio), ormai distrutta.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali; manca invece la stazione dei carabinieri. La comunità vive dei prodotti dell'agricoltura, quali foraggi e cereali, e di quelli derivanti dall'allevamento bovino. L'industria è rappresentata dai comparti alimentare, chimico, edile, di fabbricazione di articoli in plastica e di accessori per autovetture. La popolazione può gestire i propri risparmi sul posto, grazie alla presenza del servizio di credito ed intermediazione monetaria. Il terziario conta, inoltre, su una rete distributiva sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione; non sono offerti, invece, servizi di consulenza informatica e scientifica, né sono presenti organi di diffusione della cultura e dell'informazione. Mancano del tutto le strutture sociali, quali asili nido e case di riposo. Nelle scuole locali è impartita la sola istruzione primaria; per completare gli studi fino a conseguire il titolo di studio obbligatorio, è necessario rivolgersi altrove. Assenti sono le strutture culturali, quali biblioteche ed emeroteche; quelle ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non garantiscono il soggiorno. Sono del tutto assenti le strutture sanitarie.

Ospita i consueti uffici municipali e postali; manca invece la stazione dei carabinieri. La comunità vive dei prodotti dell'agricoltura, quali foraggi e cereali, e di quelli derivanti dall'allevamento bovino. L'industria è rappresentata dai comparti alimentare, chimico, edile, di fabbricazione di articoli in plastica e di accessori per autovetture. La popolazione può gestire i propri risparmi sul posto, grazie alla presenza del servizio di credito ed intermediazione monetaria. Il terziario conta, inoltre, su una rete distributiva sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione; non sono offerti, invece, servizi di consulenza informatica e scientifica, né sono presenti organi di diffusione della cultura e dell'informazione. Mancano del tutto le strutture sociali, quali asili nido e case di riposo. Nelle scuole locali è impartita la sola istruzione primaria; per completare gli studi fino a conseguire il titolo di studio obbligatorio, è necessario rivolgersi altrove. Assenti sono le strutture culturali, quali biblioteche ed emeroteche; quelle ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non garantiscono il soggiorno. Sono del tutto assenti le strutture sanitarie.

Relazioni

Se non si propone come meta turistica per la mancanza di attrattive di rilievo, riveste tuttavia una certa importanza fra i comuni del circondario e con essi intrattiene rapporti particolarmente intensi, per la presenza di insediamenti industriali, che assorbono manodopera non solo locale. La mancanza di alcune strutture fondamentali, però, costringe anche i suoi abitanti al pendolarismo; il movimento quotidiano che si genera è tuttavia agevolato dalle caratteristiche orografiche di questa parte della regione. La Patrona, la Madonna del Carmelo, si festeggia la terza domenica di luglio (ai fini civili, il lunedì seguente).

Se non si propone come meta turistica per la mancanza di attrattive di rilievo, riveste tuttavia una certa importanza fra i comuni del circondario e con essi intrattiene rapporti particolarmente intensi, per la presenza di insediamenti industriali, che assorbono manodopera non solo locale. La mancanza di alcune strutture fondamentali, però, costringe anche i suoi abitanti al pendolarismo; il movimento quotidiano che si genera è tuttavia agevolato dalle caratteristiche orografiche di questa parte della regione. La Patrona, la Madonna del Carmelo, si festeggia la terza domenica di luglio (ai fini civili, il lunedì seguente).

Località

Girola, Retegno

Girola, Retegno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fombio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.