Descrizione

Centro collinare, di origini incerte, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I filadelfiesi o filadelfini, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale; tra le altre località le più popolose sono: Maiodi, Montesoro, Scarro, Baccolopane, Caria-Piano Bosco, Castelmonardo, Chiusi, Dirupi, Donnacà, Favello, Prato, Rozzo, Salinella-Aloisi, Schiocca e Tre Carlini. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate; l’area Cerasara è in contestazione con la catanzarese Jacurso. L’abitato, a pianta quadrata, è articolato attorto a una piazza centrale, da cui si diramano le strade che immettono nei quattro rioni in cui è suddiviso; interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Centro collinare, di origini incerte, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I filadelfiesi o filadelfini, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale; tra le altre località le più popolose sono: Maiodi, Montesoro, Scarro, Baccolopane, Caria-Piano Bosco, Castelmonardo, Chiusi, Dirupi, Donnacà, Favello, Prato, Rozzo, Salinella-Aloisi, Schiocca e Tre Carlini. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate; l’area Cerasara è in contestazione con la catanzarese Jacurso. L’abitato, a pianta quadrata, è articolato attorto a una piazza centrale, da cui si diramano le strade che immettono nei quattro rioni in cui è suddiviso; interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

In origine si chiamava Castelmonardo. Dopo la sua distruzione, avvenuta a seguito del terremoto della seconda metà del XVIII secolo, fu riedificata a breve distanza. La denominazione attuale, che ricalca l’omonimo termine greco, avente il significato di ‘amore fraterno’, fu assunta in omaggio agli aiuti ricevuti per la ricostruzione. Il nome precedente, invece, è un composto di “castello” e del nome medievale di persona MAINARDUS. Compresa nel feudo di Briatico, fece parte dei possedimenti della nobile famiglia delle Trezze di Milano, passando, nel corso del Cinquecento, ai Pignatelli, sotto la cui signoria rimase fino all’eversione della feudalità. Inclusa nel cantone di Monteleone, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, a principio del XIX secolo, fu dapprima elevata a sede di un governo comprendente diverse università e poi inserita nella circoscrizione di Monterosso Calabro. I Borboni ne fecero il capoluogo di un circondario, con giurisdizione estesa anche a Polia e a Francavilla Angitola. Prescelta quale campo di azione dei liberali nei moti insurrezionali del 1848, grazie alla sua posizione strategica, nel 1870 fu teatro dell’avventura repubblicana di Ricciotti Garibaldi. Altri danni subì dal sisma dell’inizio del Novecento. Tra i monumenti spicca la chiesa della congrega del Carmine, contenente una quattrocentesca statua marmorea, proveniente dal diruto convento degli agostiniani di Francavilla Angitola.

In origine si chiamava Castelmonardo. Dopo la sua distruzione, avvenuta a seguito del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> della seconda metà del XVIII secolo, fu riedificata a breve distanza. La denominazione attuale, che ricalca l’omonimo termine greco, avente il significato di ‘amore fraterno’, fu assunta in omaggio agli aiuti ricevuti per la ricostruzione. Il nome precedente, invece, è un composto di “castello” e del nome medievale di persona MAINARDUS. Compresa nel feudo di Briatico, fece parte dei possedimenti della nobile famiglia delle Trezze di Milano, passando, nel corso del Cinquecento, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PIGNATELLI'>Pignatelli</a>, sotto la cui signoria rimase fino all’eversione della feudalità. Inclusa nel cantone di Monteleone, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, a principio del XIX secolo, fu dapprima elevata a sede di un governo comprendente diverse università e poi inserita nella circoscrizione di Monterosso Calabro. I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a> ne fecero il capoluogo di un circondario, con giurisdizione estesa anche a Polia e a Francavilla Angitola. Prescelta quale campo di azione dei liberali nei moti insurrezionali del 1848, grazie alla sua posizione strategica, nel 1870 fu teatro dell’avventura repubblicana di Ricciotti Garibaldi. Altri danni subì dal sisma dell’inizio del Novecento. Tra i monumenti spicca la chiesa della congrega del Carmine, contenente una quattrocentesca statua marmorea, proveniente dal diruto convento degli agostiniani di Francavilla Angitola.

Economia

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, dei materiali da costruzione, della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Artigiani locali si dedicano alla lavorazione dei tessuti, con vecchi telai a mano. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, assicurazioni e fondi pensione arricchiscono il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un liceo scientifico e gli istituti professionali industriale e commerciale; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo civico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, dei materiali da costruzione, della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di energia elettrica. Artigiani locali si dedicano alla lavorazione dei tessuti, con vecchi telai a mano. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, assicurazioni e fondi pensione arricchiscono il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un liceo scientifico e gli istituti professionali industriale e commerciale; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca e di un museo civico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, offre, tra l’altro, a quanti vi si rechino la possibilità di visitare la locale zona archeologica e compiere escursioni sulla stupenda montagna circostante, ricca di acque e boschi. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citate le fiere di San Francesco, di Sant’Antonio da Padova e della Madonna del Carmine, rispettivamente ad aprile, a giugno e ad agosto; la fiera di luglio; la sagra della terza domenica di settembre, e la festa di Santa Barbara, ugualmente a settembre. Il mercato si svolge la domenica. Il Patrono, San Teodoro, si festeggia il 9 novembre.

Meta di un significativo movimento di turisti, offre, tra l’altro, a quanti vi si rechino la possibilità di visitare la locale zona archeologica e compiere escursioni sulla stupenda montagna circostante, ricca di acque e boschi. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citate le fiere di San Francesco, di Sant’Antonio da Padova e della Madonna del Carmine, rispettivamente ad aprile, a giugno e ad agosto; la fiera di luglio; la sagra della terza domenica di settembre, e la festa di Santa Barbara, ugualmente a settembre. Il mercato si svolge la domenica. Il Patrono, San Teodoro, si festeggia il 9 novembre.

Località

Agazzi Polioti, Aloisi, Baccolopane, Bretti, Castelmonardo, Cerasara, Chiusi, Croce, Cuturi, Dirupi, Donnacà, Dorinchi, Farni, Favello, Friechi, Giuli, Guanci, Lucente, Maiodi, Mellace, Molinello, Montesoro, Nucarelle, Palermi, Pantani-Piano Bosco, Peppazzi, Pietracola, Pietrasanta, Pilucchi, Pontenisi, Prato, Rozzo, Salinella, Sambrase, Scarro, Scendamo, Schiavelli, Schiocca, Targani, Tre Carlini

Agazzi Polioti, Aloisi, Baccolopane, Bretti, Castelmonardo, Cerasara, Chiusi, Croce, Cuturi, Dirupi, Donnacà, Dorinchi, Farni, Favello, Friechi, Giuli, Guanci, Lucente, Maiodi, Mellace, Molinello, Montesoro, Nucarelle, Palermi, Pantani-Piano Bosco, Peppazzi, Pietracola, Pietrasanta, Pilucchi, Pontenisi, Prato, Rozzo, Salinella, Sambrase, Scarro, Scendamo, Schiavelli, Schiocca, Targani, Tre Carlini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Filadelfia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.