Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I felinesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Casale, Poggio, San Michele dè Gatti e San Michele Tiorre, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio è attraversato da più corsi d’acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; disegna inoltre un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. L’abitato, sovrastato dal castello medievale, che ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Centro collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e commerciale. I felinesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Casale, Poggio, San Michele dè Gatti e San Michele Tiorre, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio è attraversato da più corsi d’acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; disegna inoltre un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. L’abitato, sovrastato dal castello medievale, che ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Abitata fin da epoca romana, come testimoniato dalle tracce ancora visibili della centuriazione dei terreni, deriva il toponimo dal latino FIGULINUS, diminutivo di FIGULUS, che significa ‘vasaio, fabbricante di laterizi’; non manca però chi fa riferimento all’espressione “terra ficulina”, ossia ‘terra ricca di piante di fico’, o all’aggettivo latino FELINUS, riferito alle bestie feroci. Dotata di un castello già nel XII secolo, sul finire del 1100 fu infeudata da Federico Barbarossa alla famiglia Ruggeri, che ne conservò il possesso fino alla metà del XIV secolo, quando pervenne ai Rossi. Dopo essere stata conquistata da Ludovico il Moro nella seconda metà del XV secolo, passò al re di Francia. All’inizio del Cinquecento fu venduta ai Pallavicino, cui subentrarono gli Sforza di Santafiora. Acquistata dai Masi nel 1600, fu più tardi inglobata dalla camera ducale farnesiana, entrando a far parte nel corso del XVII e XVIII secolo dei possedimenti dei Rho, dei Gaufridi, dei marchesi Lampugnani, di Guglielmo du Tillot (ministro del governo borbonico) e della mensa vescovile. Le vicende successive all’unità d’Italia hanno seguito quelle del resto della regione. Tra i monumenti figurano: il castello; la parrocchiale della Purificazione, rinnovata nel XVII e XVIII secolo, ricca di pregevoli opere d’arte; una casa-torre degli inizi del Trecento; la villa Cajmi-Caumont, ricostruita nella seconda metà del XIX secolo; la pieve di Barbiano, intitolata a Sant’Antonino e risalente nella struttura attuale alla seconda metà del XVIII secolo; l’antica chiesa di Sant’Ilario, a Sant’Ilario Baganza.

Abitata fin da epoca romana, come testimoniato dalle tracce ancora visibili della centuriazione dei terreni, deriva il toponimo dal latino FIGULINUS, diminutivo di FIGULUS, che significa ‘vasaio, fabbricante di laterizi’; non manca però chi fa riferimento all’espressione “terra ficulina”, ossia ‘terra ricca di piante di fico’, o all’aggettivo latino FELINUS, riferito alle bestie feroci. Dotata di un castello già nel XII secolo, sul finire del 1100 fu infeudata da Federico Barbarossa alla famiglia Ruggeri, che ne conservò il possesso fino alla metà del XIV secolo, quando pervenne ai Rossi. Dopo essere stata conquistata da Ludovico il Moro nella seconda metà del XV secolo, passò al re di Francia. All’inizio del Cinquecento fu venduta ai Pallavicino, cui subentrarono gli Sforza di Santafiora. Acquistata dai Masi nel 1600, fu più tardi inglobata dalla camera ducale farnesiana, entrando a far parte nel corso del XVII e XVIII secolo dei possedimenti dei Rho, dei Gaufridi, dei marchesi Lampugnani, di Guglielmo du Tillot (ministro del governo borbonico) e della mensa vescovile. Le vicende successive all’unità d’Italia hanno seguito quelle del resto della regione. Tra i monumenti figurano: il castello; la parrocchiale della Purificazione, rinnovata nel XVII e XVIII secolo, ricca di pregevoli opere d’arte; una casa-torre degli inizi del Trecento; la villa Cajmi-Caumont, ricostruita nella seconda metà del XIX secolo; la pieve di Barbiano, intitolata a Sant’Antonino e risalente nella struttura attuale alla seconda metà del XVIII secolo; l’antica chiesa di Sant’Ilario, a Sant’Ilario Baganza.

Economia

Fatta eccezione per i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, uva e frutta; diffuso è l’allevamento di suini e avicoli, seguito da quello di ovini, caprini ed equini. Sviluppata è l’industria alimentare (tra cui la lattiero-casearia e per la conservazione della carne); a questa si affiancano aziende che operano nei comparti edile, meccanico, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento, della produzione di articoli in pelle e della fabbricazione di apparecchi medicali e chirurgici. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto s’impartisce l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive, che annoverano anche aziende agrituristiche, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Fatta eccezione per i consueti uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota e, poiché manca sul posto anche una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si producono cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, uva e frutta; diffuso è l’allevamento di suini e avicoli, seguito da quello di ovini, caprini ed equini. Sviluppata è l’industria alimentare (tra cui la lattiero-casearia e per la conservazione della carne); a questa si affiancano aziende che operano nei comparti edile, meccanico, metallurgico, tessile, dell’abbigliamento, della produzione di articoli in pelle e della fabbricazione di apparecchi medicali e chirurgici. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto s’impartisce l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive, che annoverano anche aziende agrituristiche, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo, per la suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei prodotti locali (tra cui il salame), è molto frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di notevoli flussi di manodopera. I suoi rapporti, non rilevanti, con i comuni vicini (ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto), si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui le manifestazioni che si svolgono durante la cosiddetta “Settimana felinese” di agosto. La festa patronale si celebra in occasione della Candelora, il 2 febbraio.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo, per la suggestiva cornice paesaggistica e la genuinità dei prodotti locali (tra cui il salame), è molto frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, in particolare alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di notevoli flussi di manodopera. I suoi rapporti, non rilevanti, con i comuni vicini (ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto), si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, tra cui le manifestazioni che si svolgono durante la cosiddetta “Settimana felinese” di agosto. La festa patronale si celebra in occasione della Candelora, il 2 febbraio.

Località

Barbiano, Ca' Cotti, Ca' Gialla, Casale, Gazzi, Parigi, Poggio, San Michele de' Gatti, San Michele Tiorre, Sant'Ilario Baganza, Soragnola

Barbiano, Ca' Cotti, Ca' Gialla, Casale, Gazzi, Parigi, Poggio, San Michele de' Gatti, San Michele Tiorre, Sant'Ilario Baganza, Soragnola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Felino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.