Descrizione

Cittadina rivierasca (con titolo di città concesso con Decreto del Presidente della Repubblica), ubicata in collina e di origini medievali, che accanto all’agricoltura e all’industria ha sviluppato il terziario e soprattutto il turismo. I fasanesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche nell’interno. L’abitato, col suggestivo centro storico dalle case bianche, addossate l’una all’altra, è interessato da una forte crescita edilizia; immerso nel verde degli ulivi, ha un andamento plano-altimetrico vario. L’insegna municipale, concessa con Decreto del Capo del Governo, raffigura, in campo azzurro, un falcone incatenato a un arbusto che si origina dalla punta dello scudo. Lo stemma utilizzato dal comune, che campeggia nel gonfalone, è quello riprodotto in alto. In esso si rappresenta, su fondo azzurro, un colombaccio (o faso) con una stella d’oro sul capo, sovrastante tre colli; lo scudo, di foggia sannitica, si sovrappone a una Croce di Malta bianca.

Cittadina rivierasca (con titolo di città concesso con Decreto del Presidente della Repubblica), ubicata in collina e di origini medievali, che accanto all’agricoltura e all’industria ha sviluppato il terziario e soprattutto il turismo. I fasanesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche nell’interno. L’abitato, col suggestivo centro storico dalle case bianche, addossate l’una all’altra, è interessato da una forte crescita edilizia; immerso nel verde degli ulivi, ha un andamento plano-altimetrico vario. L’insegna municipale, concessa con Decreto del Capo del Governo, raffigura, in campo azzurro, un falcone incatenato a un arbusto che si origina dalla punta dello scudo. Lo stemma utilizzato dal comune, che campeggia nel gonfalone, è quello riprodotto in alto. In esso si rappresenta, su fondo azzurro, un colombaccio (o faso) con una stella d’oro sul capo, sovrastante tre colli; lo scudo, di foggia sannitica, si sovrappone a una Croce di Malta bianca.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono all’età del bronzo, come testimoniano i resti di un muraglione e altri reperti rinvenuti nel territorio. La storia antica del luogo ruota intorno alla città messapica, poi greca e romana di Egnazia, sorta lungo la costa e distrutta da Totila, a metà del 500 d.C. Ai profughi di Egnazia, che avevano trovato rifugio nelle grotte circostanti, viene riportata la fondazione, verso il X secolo, del nucleo originario dell’attuale abitato. Il toponimo deriva probabilmente da un personale latino, forse FADIUS, con l’aggiunta del suffisso -anus. Feudo dei cavalieri di Malta, nella seconda metà del Seicento respinse un attacco di pirati turchi, che in quel periodo razziavano le coste pugliesi. Del pregevole patrimonio storico-architettonico fanno parte: la zona archeologica di Egnazia; la seicentesca parrocchiale di S. Giovanni; la chiesa di S. Francesco da Paola; il tempietto bizantino di Seppannibale; il palazzo dei cavalieri di Malta; quello dell’università, del XVI secolo; il cosiddetto Dolmen, monumento megalitico, in località Piscomarano; gli insediamenti rupestri, veri e propri villaggi scavati nella rocca, con cripte decorate con affreschi bizantini (tra i più importanti: Lama d’Antico, Santa Virgilia, S. Lorenzo e S. Francesco); le masserie, nuclei vitali e fortificati dell’antica civiltà contadina, oggi trasformate, in parte, in strutture agrituristiche.

I primi insediamenti nella zona risalgono all’età del bronzo, come testimoniano i resti di un muraglione e altri reperti rinvenuti nel territorio. La storia antica del luogo ruota intorno alla città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=MESSAPICA'>messapica</a>, poi greca e romana di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=EGNAZIA'>Egnazia</a>, sorta lungo la costa e distrutta da Totila, a metà del 500 d.C. Ai profughi di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=EGNAZIA'>Egnazia</a>, che avevano trovato rifugio nelle grotte circostanti, viene riportata la fondazione, verso il X secolo, del nucleo originario dell’attuale abitato. Il toponimo deriva probabilmente da un personale latino, forse FADIUS, con l’aggiunta del suffisso -anus. Feudo dei cavalieri di Malta, nella seconda metà del Seicento respinse un attacco di pirati <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=TURCHI'>turchi</a>, che in quel periodo razziavano le coste pugliesi. Del pregevole patrimonio storico-architettonico fanno parte: la zona archeologica di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=EGNAZIA'>Egnazia</a>; la seicentesca parrocchiale di S. Giovanni; la chiesa di S. Francesco da Paola; il tempietto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINO'>bizantino</a> di Seppannibale; il palazzo dei cavalieri di Malta; quello dell’università, del XVI secolo; il cosiddetto Dolmen, monumento megalitico, in località Piscomarano; gli insediamenti rupestri, veri e propri villaggi scavati nella rocca, con cripte decorate con affreschi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> (tra i più importanti: Lama d’Antico, Santa Virgilia, S. Lorenzo e S. Francesco); le masserie, nuclei vitali e fortificati dell’antica civiltà contadina, oggi trasformate, in parte, in strutture agrituristiche.

Economia

È sede dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo nonché del distretto scolastico n. 19. L’agricoltura, basata su tutti i tipi di colture, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, dell’abbigliamento, del legno, dei materiali da costruzione, della stampa, della fabbricazione di mobili, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica. Degne di nota sono le lavorazioni artigianali in ferro battuto e in rame. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale e attività radiotelevisive arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali figura un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; altre strutture culturali sono rappresentate dal museo archeologico nazionale di Egnazia, dal museo dell’olio di oliva (nella masseria Sant’Angelo De Graecis) e dalla biblioteca comunale “I. Ciala”. Rilevante è la capacità ricettiva. Sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale. Completano il quadro delle strutture gli impianti sportivi, che comprendono alcuni centri ippici.

È sede dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo nonché del distretto scolastico n. 19. L’agricoltura, basata su tutti i tipi di colture, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, edile, metalmeccanico, dell’abbigliamento, del legno, dei materiali da costruzione, della stampa, della fabbricazione di mobili, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica. Degne di nota sono le lavorazioni artigianali in ferro battuto e in rame. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale e attività radiotelevisive arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali figura un asilo nido. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; altre strutture culturali sono rappresentate dal museo archeologico nazionale di Egnazia, dal museo dell’olio di oliva (nella masseria Sant’Angelo De Graecis) e dalla biblioteca comunale “I. Ciala”. Rilevante è la capacità ricettiva. Sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale. Completano il quadro delle strutture gli impianti sportivi, che comprendono alcuni centri ippici.

Relazioni

Meta turistica tra le più celebrate dell’intera regione, ha tra le sue attrattive: la zona dei trulli (da Laureto a Selva), singolari costruzioni coniche in pietra; le terme di Torre Canne, che offrono possibilità di cure idroterapiche e applicazioni fangoterapiche, e soprattutto lo zoosafari, il primo parco del genere nato in Italia. Tipici piatti della cucina locale sono: le “pociacche” alla fasanese (grosse orecchiette con broccoli di cavolfiore e rapa), la zuppa alla marinara e i tordi al solcio. Vino del posto è il Rosatello della Selva. Numerosi sono i visitatori che vi giungono anche in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: la fiera del lunedì Santo; quella della Madonna, a maggio; la mostra dell’artigianato, ad agosto, e la fiera dell’Immacolata, a dicembre. I Patroni, Santa Maria del Pozzo e S. Giovanni Battista, si festeggiano la domenica più vicina al 24 giugno, con la cosiddetta “scamiciata”, corteo storico, con costumi seicenteschi, che sfila per le vie della cittadina.

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Località

Cocolicchio, Lamie di Olimpie, Laureto, Madonna Pozzo Guacito, Montalbano, Occhio Piccolo, Pezze di Greco, Pezze di Monsignore, Sacro Cuore, Savelletri, Selva, Speziale, Stazione di Fasano, Terme Torre Canne, Torre Canne, Torre Spaccata

Cocolicchio, Lamie di Olimpie, Laureto, Madonna Pozzo Guacito, Montalbano, Occhio Piccolo, Pezze di Greco, Pezze di Monsignore, Sacro Cuore, Savelletri, Selva, Speziale, Stazione di Fasano, Terme Torre Canne, Torre Canne, Torre Spaccata

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fasano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.