Descrizione

Piccola comunità di montagna risalente al Medioevo, in cui si praticano quasi esclusivamente le attività rurali. La comunità dei fallesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, risiede per intero nel capoluogo comunale, che conserva buona parte del patrimonio abitativo originario e si è ampliato in misura davvero modesta. Il territorio comunale ha una caratteristica forma a triangolo, di cui il monte Pizzuto è il vertice, il fondovalle del medio Sangro la base; fra questi due estremi si dispiega un paesaggio mutevole e suggestivo, caratterizzato dal peculiare intarsio della vegetazione, varia quanto il profilo geometrico del comprensorio fallese, che registra l'andamento oscillante dei valori altimetrici. Dalla sommità dell'abitato i colori della vallata sottostante investono l'osservatore, che può scorgere ad est la distesa del lago del Sangro, offuscato dalla distanza. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un leone rampante che sorregge con le zampe anteriori un ramoscello ed è appoggiato con la zampa posteriore destra ad una montagna.

Piccola comunità di montagna risalente al Medioevo, in cui si praticano quasi esclusivamente le attività rurali. La comunità dei fallesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, risiede per intero nel capoluogo comunale, che conserva buona parte del patrimonio abitativo originario e si è ampliato in misura davvero modesta. Il territorio comunale ha una caratteristica forma a triangolo, di cui il monte Pizzuto è il vertice, il fondovalle del medio Sangro la base; fra questi due estremi si dispiega un paesaggio mutevole e suggestivo, caratterizzato dal peculiare intarsio della vegetazione, varia quanto il profilo geometrico del comprensorio fallese, che registra l'andamento oscillante dei valori altimetrici. Dalla sommità dell'abitato i colori della vallata sottostante investono l'osservatore, che può scorgere ad est la distesa del lago del Sangro, offuscato dalla distanza. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un leone rampante che sorregge con le zampe anteriori un ramoscello ed è appoggiato con la zampa posteriore destra ad una montagna.

Storia

Il borgo è di fondazione medievale e viene menzionato per la prima volta nelle fonti documentarie del XII secolo con il nome di FALDUM -voce di origine germanica che significa 'piega', passata poi a designare la 'falda' nel senso geografico di 'pendice' o 'fianco'- e in qualità di possesso di un vassallo del conte Simone di Sangro. Nessuna delle tappe successive della sua storia feudale è adeguatamente suffragata da testimonianze scritte: pare tuttavia che sia stato soggetto al dominio dei Caldora, dei Colonna, dei Carafa, dei De Segura e dei Tocco-Castiglione. Il comune conseguì l'attuale assetto territoriale nel 1964, quando riconquistò l'autonomia amministrativa da Civitaluparella, a cui era stato aggregato nel 1928. La parte antica del centro storico conserva l'impianto urbanistico originario, di matrice tardo-medievale. Da visitare la parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista, che custodisce una pregevole tela sull'altare maggiore e una croce processionale in argento del XVIII secolo.

Il borgo è di fondazione medievale e viene menzionato per la prima volta nelle fonti documentarie del XII secolo con il nome di FALDUM -voce di origine germanica che significa 'piega', passata poi a designare la 'falda' nel senso geografico di 'pendice' o 'fianco'- e in qualità di possesso di un vassallo del conte Simone <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DISANGRO'>di Sangro</a>. Nessuna delle tappe successive della sua storia feudale è adeguatamente suffragata da testimonianze scritte: pare tuttavia che sia stato soggetto al dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CALDORA'>Caldora</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARAFA'>Carafa</a>, dei De Segura e dei Tocco-Castiglione. Il comune conseguì l'attuale assetto territoriale nel 1964, quando riconquistò l'autonomia amministrativa da Civitaluparella, a cui era stato aggregato nel 1928. La parte antica del centro storico conserva l'impianto urbanistico originario, di matrice tardo-medievale. Da visitare la parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista, che custodisce una pregevole tela sull'altare maggiore e una croce processionale in argento del XVIII secolo.

Economia

Poco sensibile ai miti del progresso, dell'efficienza e della produttività, la popolazione di questo comune conduce un'esistenza tranquilla e appartata, nutrendo un tenace attaccamento alle tradizioni; appare anzi piuttosto restia ad affrontare le incognite di qualsiasi iniziativa imprenditoriale e preferisce dedicarsi alla coltivazione di cereali, ortaggi e vite. Questa rimane pertanto la principale se non unica risorsa locale, mentre si continua a trascurare lo sviluppo dell'industria nonchè il potenziamento dell'apparato commerciale e dei servizi con l'introduzione dei settori più qualificati, come il credito e le assicurazioni. Al servizio di questa comunità, consumata da un rapido processo di spopolamento, c'è inoltre un lacunoso sistema di infrastrutture. Nel comune non sono presenti importanti sedi burocratico-amministrative; mancano alcune strutture qualificanti e di grande utilità nella formazione delle coscienze, come musei e biblioteche, cinema e teatri, oltre a strumenti di prima necessità, come scuole e strutture sanitarie; l'assenza di un apparato ricettivo pone una seria ipoteca sullo sviluppo futuro del turismo, a cui gioverebbe anche un'offerta più varia di impianti sportivi.

Poco sensibile ai miti del progresso, dell'efficienza e della produttività, la popolazione di questo comune conduce un'esistenza tranquilla e appartata, nutrendo un tenace attaccamento alle tradizioni; appare anzi piuttosto restia ad affrontare le incognite di qualsiasi iniziativa imprenditoriale e preferisce dedicarsi alla coltivazione di cereali, ortaggi e vite. Questa rimane pertanto la principale se non unica risorsa locale, mentre si continua a trascurare lo sviluppo dell'industria nonchè il potenziamento dell'apparato commerciale e dei servizi con l'introduzione dei settori più qualificati, come il credito e le assicurazioni. Al servizio di questa comunità, consumata da un rapido processo di spopolamento, c'è inoltre un lacunoso sistema di infrastrutture. Nel comune non sono presenti importanti sedi burocratico-amministrative; mancano alcune strutture qualificanti e di grande utilità nella formazione delle coscienze, come musei e biblioteche, cinema e teatri, oltre a strumenti di prima necessità, come scuole e strutture sanitarie; l'assenza di un apparato ricettivo pone una seria ipoteca sullo sviluppo futuro del turismo, a cui gioverebbe anche un'offerta più varia di impianti sportivi.

Relazioni

Ostacolata dalle molte lacune del sistema delle infrastrutture, la comunità fallese non può far a meno di ricorrere ai comuni limitrofi ed è quindi caratterizzata da una spiccata mobilità. Il miglioramento della qualità della vita avrebbe di certo immediate ripercussioni sul movimento turistico, che attualmente diserta quest'amena stazione climatica per le scarse garanzie di comfort che essa è in grado di offrire. La festa del Patrono, San Vincenzo Ferrieri, si celebra il 5 aprile; la prima domenica di agosto, in onore del Santo, ha luogo una solenne processione accompagnata dalla banda e seguita da batterie di fuochi artificiali. Il giorno successivo, con le stesse modalità, si svolgono i festeggiamenti in onore della Madonna del Perpetuo Soccorso.

Ostacolata dalle molte lacune del sistema delle infrastrutture, la comunità fallese non può far a meno di ricorrere ai comuni limitrofi ed è quindi caratterizzata da una spiccata mobilità. Il miglioramento della qualità della vita avrebbe di certo immediate ripercussioni sul movimento turistico, che attualmente diserta quest'amena stazione climatica per le scarse garanzie di comfort che essa è in grado di offrire. La festa del Patrono, San Vincenzo Ferrieri, si celebra il 5 aprile; la prima domenica di agosto, in onore del Santo, ha luogo una solenne processione accompagnata dalla banda e seguita da batterie di fuochi artificiali. Il giorno successivo, con le stesse modalità, si svolgono i festeggiamenti in onore della Madonna del Perpetuo Soccorso.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fallo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.