Descrizione

Comune collinare di origine medievale, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dal terziario, trainato dal turismo. La comunità dei fabresi, il cui indice di vecchiaia è superiore ai valori medi, risiede per lo più nel capoluogo comunale, posto su un'altura, e nella moderna località di Fabro Scalo, cui fanno corona numerose case sparse nello spazio rurale del comprensorio e qualche nucleo abitativo minore (Bandita, Podere Begnami e Poggio della Fame). Il territorio comunale, il cui profilo geometrico non registra evidenti oscillazioni altimetriche, possiede un'isola amministrativa nel comune di Poggiovalle (PG). Chi si soffermi ad osservarne il paesaggio sarà colpito dalla grande varietà, ma anche dalla composta armonia, di forme e colori: i colli fabresi, dalle cime arrotondate, alternano estese formazioni calanchive e altrettanto vaste aree coltivate a viti e olivi, che testimoniano l'alto grado di ruralità del territorio e il sapiente intervento esercitato dall'uomo nel corso dei secoli.

Comune collinare di origine medievale, la cui popolazione trae sostentamento soprattutto dal terziario, trainato dal turismo. La comunità dei fabresi, il cui indice di vecchiaia è superiore ai valori medi, risiede per lo più nel capoluogo comunale, posto su un'altura, e nella moderna località di Fabro Scalo, cui fanno corona numerose case sparse nello spazio rurale del comprensorio e qualche nucleo abitativo minore (Bandita, Podere Begnami e Poggio della Fame). Il territorio comunale, il cui profilo geometrico non registra evidenti oscillazioni altimetriche, possiede un'isola amministrativa nel comune di Poggiovalle (PG). Chi si soffermi ad osservarne il paesaggio sarà colpito dalla grande varietà, ma anche dalla composta armonia, di forme e colori: i colli fabresi, dalle cime arrotondate, alternano estese formazioni calanchive e altrettanto vaste aree coltivate a viti e olivi, che testimoniano l'alto grado di ruralità del territorio e il sapiente intervento esercitato dall'uomo nel corso dei secoli.

Storia

Di origine medievale, menzionata nel catasto del 1292, dovette seguire le vicende storiche di Orvieto. La maggior parte delle notizie antecedenti al 1810, tuttavia, sono andate perdute in seguito all'assalto delle truppe napoleoniche, che distrussero gli archivi ecclesiastici e comunali; fra i pochi documenti superstiti figura lo "Statuto del castello di Fabro" del 1548, redatto dal feudatario Filippo Pepoli, signore anche di Città della Pieve. Gli attuali confini comunali vennero definiti nel 1938, quando ci fu uno scambio di territori tra Fabro e Allerona. Il toponimo, per cui si è ipotizzato un riferimento al nome di mestiere, più verosimilmente deriva dal personale latino FABER. Il capoluogo comunale conserva tracce delle antiche mura e un bastione di forma rotonda, mentre in località Carnaiola sopravvive un castello medievale ulteriormente fortificato nei secoli XVI e XVII ad opera delle nobili famiglie dei Filippeschi e dei Marsciano. Tra le chiese spicca la parrocchiale, di stile neoclassico.

Di origine medievale, menzionata nel catasto del 1292, dovette seguire le vicende storiche di Orvieto. La maggior parte delle notizie antecedenti al 1810, tuttavia, sono andate perdute in seguito all'assalto delle truppe napoleoniche, che distrussero gli archivi ecclesiastici e comunali; fra i pochi documenti superstiti figura lo "Statuto del castello di Fabro" del 1548, redatto dal feudatario Filippo Pepoli, signore anche di Città della Pieve. Gli attuali confini comunali vennero definiti nel 1938, quando ci fu uno scambio di territori tra Fabro e Allerona. Il toponimo, per cui si è ipotizzato un riferimento al nome di mestiere, più verosimilmente deriva dal personale latino FABER. Il capoluogo comunale conserva tracce delle antiche mura e un bastione di forma rotonda, mentre in località Carnaiola sopravvive un castello medievale ulteriormente fortificato nei secoli XVI e XVII ad opera delle nobili famiglie dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=FILIPPESCHI'>Filippeschi</a> e dei Marsciano. Tra le chiese spicca la parrocchiale, di stile neoclassico.

Economia

Aperta agli stimoli del progresso e interessata da un vivace movimento turistico, portatore di stimoli e di agiatezza economica, la comunità ha tuttavia mantenuto un forte legame con la tradizione. Le attività rurali sono ancora vitali e la fama dei luoghi continua ad essere legata alla lavorazione e alla commercializzazione del tartufo bianco; l'industria fa mostra di un certo dinamismo soprattutto nei comparti agro-alimentare, del legno, metallurgico ed edile; vivace è il commercio e nell'ambito dei servizi sono compresi anche il credito e le assicurazioni. Il comune può contare unicamente su scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma possiede una biblioteca comunale e vanta un complesso apparato ricettivo; le strutture sanitarie e i relativi servizi includono la sede del distretto sanitario, un poliambulatorio, un consultorio e la farmacia.

Aperta agli stimoli del progresso e interessata da un vivace movimento turistico, portatore di stimoli e di agiatezza economica, la comunità ha tuttavia mantenuto un forte legame con la tradizione. Le attività rurali sono ancora vitali e la fama dei luoghi continua ad essere legata alla lavorazione e alla commercializzazione del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=TARTUFO'>tartufo</a> bianco; l'industria fa mostra di un certo dinamismo soprattutto nei comparti agro-alimentare, del legno, metallurgico ed edile; vivace è il commercio e nell'ambito dei servizi sono compresi anche il credito e le assicurazioni. Il comune può contare unicamente su scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma possiede una biblioteca comunale e vanta un complesso apparato ricettivo; le strutture sanitarie e i relativi servizi includono la sede del distretto sanitario, un poliambulatorio, un consultorio e la farmacia.

Relazioni

La facilità dei collegamenti, le attrattive paesistiche e il patrimonio storico-architettonico sono all'origine della vocazione turistica di questo comune, ricco oltretutto d'iniziative legate al folclore: la mostra-mercato "Primavera in fiera" (aprile), che richiama sul posto schiere di antiquari e rigattieri, il "Cantamaggio fabrese" (1 maggio), con la tradizionale merenda a base di porchetta e vino, e un'importante mostra-mercato del tartufo e dei prodotti dell'agricoltura, a metà novembre, costituiscono gli appuntamenti principali del calendario delle manifestazioni fabresi. Molto animato anche il periodo estivo: luglio è il mese della musica e delle serate rock, folk, funky e jazz; agosto è dedicato invece a mostre, cinema, spettacoli e manifestazioni sportive, oltre che alla tradizionale festa della trebbiatura. Il Patrono San Martino si festeggia l'11 novembre; nello stesso giorno si svolge anche la sagra di una specialità gastronomica locale, la "torta sotto il fuoco", con salsicce, rape, castagne e vino.

La facilità dei collegamenti, le attrattive paesistiche e il patrimonio storico-architettonico sono all'origine della vocazione turistica di questo comune, ricco oltretutto d'iniziative legate al folclore: la mostra-mercato "Primavera in fiera" (aprile), che richiama sul posto schiere di antiquari e rigattieri, il "Cantamaggio fabrese" (1 maggio), con la tradizionale merenda a base di porchetta e vino, e un'importante mostra-mercato del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=UMB_VDO&parola=TARTUFO'>tartufo</a> e dei prodotti dell'agricoltura, a metà novembre, costituiscono gli appuntamenti principali del calendario delle manifestazioni fabresi. Molto animato anche il periodo estivo: luglio è il mese della musica e delle serate rock, folk, funky e jazz; agosto è dedicato invece a mostre, cinema, spettacoli e manifestazioni sportive, oltre che alla tradizionale festa della trebbiatura. Il Patrono San Martino si festeggia l'11 novembre; nello stesso giorno si svolge anche la sagra di una specialità gastronomica locale, la "torta sotto il fuoco", con salsicce, rape, castagne e vino.

Località

Bandita, Belvedere, Fabro Scalo, Podere Begnami, Poggio della Fame, Poggiovalle, Spacconi

Bandita, Belvedere, Fabro Scalo, Podere Begnami, Poggio della Fame, Poggiovalle, Spacconi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fabro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.