Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine preistorica; basa la sua economia sull’agricoltura e la zootecnia. Gli esporlatesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungo i 961 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, dal lato occidentale del Goceano si affaccia sulla piana del Tirso.

Piccola comunità collinare, di origine preistorica; basa la sua economia sull’agricoltura e la zootecnia. Gli esporlatesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungo i 961 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, dal lato occidentale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a> si affaccia sulla piana del Tirso.

Storia

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Esprollàtu” e “Isporlàtu”, si riferisce, secondo alcuni studiosi, alla sua posizione sporgente dal lato del monte. Secondo altri, invece, esso è da ricondurre alla voce sarda “Ispòrula”, “Spurra”, ‘lambrusca, vite selvatica’, accompagnata dal suffisso –ATUS dal valore di collettivo. Pertanto il suo significato sarebbe quello di ‘luogo caratterizzato dalla presenza della vite selvatica’. Le sue origini risalgono all’età preistorica. Sorta nelle vicinanze di uno dei più antichi e importanti centri del Goceano, il villaggio di Bortiocoro, entrò a far parte della curatoria della contea del Goceano, sotto gli Arborea. Nel 1339 divenne feudo regio con gli Aragonesi e tale rimase sotto gli spagnoli e i piemontesi. Cinquant’anni più tardi venne sancita l’abolizione del feudalesimo. Particolare interesse, tra le sue vestigia del passato, rivestono i numerosi resti dei nuraghi Erimanzanus, Su Tione, Fuschiosa, Orrios, Sos Canales e Acchilezzi. Di epoca più recente sono la chiesa dedicata a San Gavino e le due chiesette rurali di origine medievale.

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Esprollàtu” e “Isporlàtu”, si riferisce, secondo alcuni studiosi, alla sua posizione sporgente dal lato del monte. Secondo altri, invece, esso è da ricondurre alla voce sarda “Ispòrula”, “Spurra”, ‘lambrusca, vite selvatica’, accompagnata dal suffisso –ATUS dal valore di collettivo. Pertanto il suo significato sarebbe quello di ‘luogo caratterizzato dalla presenza della vite selvatica’. Le sue origini risalgono all’età preistorica. Sorta nelle vicinanze di uno dei più antichi e importanti centri del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>, il villaggio di Bortiocoro, entrò a far parte della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> della contea del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>, sotto gli Arborea. Nel 1339 divenne feudo regio con gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> e tale rimase sotto gli spagnoli e i piemontesi. Cinquant’anni più tardi venne sancita l’abolizione del feudalesimo. Particolare interesse, tra le sue vestigia del passato, rivestono i numerosi resti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> Erimanzanus, Su Tione, Fuschiosa, Orrios, Sos Canales e Acchilezzi. Di epoca più recente sono la chiesa dedicata a San Gavino e le due chiesette rurali di origine medievale.

Economia

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. L’agricoltura riveste un ruolo rilevante nell’economia locale e si basa sulla produzione di cereali, ortaggi, foraggi, viti e ulivi; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli, favorito dalla presenza di estesi pascoli. La gastronomia locale vanta squisiti piatti quali “sa piscadura” (fave e lardo), lesso di pecora, “zizzones” (gnocchetti fatti in casa), “culurzones” (ravioli di ricotta), finocchietti selvatici in soffritto di lardo, favette in casseruola; tra i dolci caratteristici figurano i “sos papassinos” (biscotti secchi ricoperti di glassa). L’industria, scarsamente sviluppata, è composta da aziende che operano nel solo comparto edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole materna ed elementare; è presente la biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Mancano del tutto i servizi sanitari.

Ospita unicamente i consueti uffici municipali e postali. L’agricoltura riveste un ruolo rilevante nell’economia locale e si basa sulla produzione di cereali, ortaggi, foraggi, viti e ulivi; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli, favorito dalla presenza di estesi pascoli. La gastronomia locale vanta squisiti piatti quali “sa piscadura” (fave e lardo), lesso di pecora, “zizzones” (gnocchetti fatti in casa), “culurzones” (ravioli di ricotta), finocchietti selvatici in soffritto di lardo, favette in casseruola; tra i dolci caratteristici figurano i “sos papassinos” (biscotti secchi ricoperti di glassa). L’industria, scarsamente sviluppata, è composta da aziende che operano nel solo comparto edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole materna ed elementare; è presente la biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Mancano del tutto i servizi sanitari.

Relazioni

Non è meta di rilevante afflusso turistico sebbene offra, a quanti vogliano recarvisi, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni lungo il rio Molinu, sul monti Rasu e sulla vicina Punta Fra Zughe, alta 1015 metri. Interessante da visitare è anche la foresta di Runculumu, ricco di flora tipicamente mediterranea, che comprende il parco naturale di Sa Figu Niedda (“Il fico nero”). Poco frequentata per lavoro, essendo l’economia locale incapace di assorbire la sua stessa manodopera, intrattiene dei rapporti poco intensi con i centri limitrofi: ad essi si rivolge per le esigenze che non possono essere soddisfatte sul posto e per motivi di studio. Tra i tradizionali appuntamenti si segnalano le celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio; di Sant’Isidoro, la seconda domenica di maggio, di Santa Lucia, il 13 dicembre, e di Sant’Antoni ‘e su fogu, il 16 gennaio, accompagnata dall’accensione di un falò. La festa del Patrono, San Gavino, si celebra il 25 ottobre.

Non è meta di rilevante afflusso turistico sebbene offra, a quanti vogliano recarvisi, la possibilità di effettuare delle piacevoli escursioni lungo il rio Molinu, sul monti Rasu e sulla vicina Punta Fra Zughe, alta 1015 metri. Interessante da visitare è anche la foresta di Runculumu, ricco di flora tipicamente mediterranea, che comprende il parco naturale di Sa Figu Niedda (“Il fico nero”). Poco frequentata per lavoro, essendo l’economia locale incapace di assorbire la sua stessa manodopera, intrattiene dei rapporti poco intensi con i centri limitrofi: ad essi si rivolge per le esigenze che non possono essere soddisfatte sul posto e per motivi di studio. Tra i tradizionali appuntamenti si segnalano le celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio; di Sant’Isidoro, la seconda domenica di maggio, di Santa Lucia, il 13 dicembre, e di Sant’Antoni ‘e su fogu, il 16 gennaio, accompagnata dall’accensione di un falò. La festa del Patrono, San Gavino, si celebra il 25 ottobre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Esporlatu in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.