Descrizione

Centro montano, di origini medievali, con un’economia basata sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I droneresi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non mostra segni di espansione edilizia; situato su un ripiano alluvionale, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Centro montano, di origini medievali, con un’economia basata sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I droneresi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non mostra segni di espansione edilizia; situato su un ripiano alluvionale, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Sorta nel XII secolo, in un documento della prima metà del 1200 è citata col nome “Dragonerius”. In seguito è attestata come “Draconerius”, “Dragonarius”, “Draonerius” e “Dronerius”. Il toponimo deriva probabilmente dal latino DRACO-ONIS, riferito, secondo alcuni, a un mostro ucciso nella zona e, secondo altri, a un signore chiamato Dragone, che dominava la valle e al quale andrebbe il merito di aver dato vita al borgo. Il termine DRACO può però avere anche altri significati, tra cui quelli di ‘frana, scoscendimento’ e ‘nome fluviale di carattere divino’. Non manca neppure chi riporta la denominazione del centro alla guerra goto-bizantina, connettendola al latino DRACONERIUS, ‘vessillero, la cui insegna porta un dragone’. In questo caso il luogo, durante il conflitto, sarebbe stato un presidio militare bizantino, comandato da un DRACONARIUS, che avrebbe poi lasciato il nome all’abitato. Nel Medioevo appartenne ai marchesi di Susa, Busca e Saluzzo. Passata poi alla Francia, venne annessa ai suoi possedimenti da Carlo Emanuele I di Savoia, all’inizio del 1600. A metà del XVIII secolo, acquistò il titolo di città, svincolandosi così dalla famiglia Birago, che l’aveva in feudo. Più volte bombardata durante la seconda guerra mondiale, prese parte attiva alla lotta partigiana. Tra i monumenti spiccano: la chiesa dei Santi Andrea e Ponzio, del XV secolo, costruita sui ruderi di un precedente edificio; quella dei cappuccini, resto di un convento fondato dai Savoia, nel 1600, per contrastare il dilagare dell’eresia protestante nella zona; la casa-torre dei Berardi; la quattrocentesca loggia del grano, trasformata in una cappella dedicata a San Sebastiano, nel 1500; “la torrazza”, una torre di avvistamento, del XI secolo; il cosiddetto “ponte del diavolo”, sul Maira. È ancora individuabile il percorso delle antiche mura di cinta, inglobate in vari palazzi. Buona parte della popolazione, proveniente dalla valle, fa uso quotidiano della lingua d’òc.

Sorta nel XII secolo, in un documento della prima metà del 1200 è citata col nome “Dragonerius”. In seguito è attestata come “Draconerius”, “Dragonarius”, “Draonerius” e “Dronerius”. Il toponimo deriva probabilmente dal latino DRACO-ONIS, riferito, secondo alcuni, a un mostro ucciso nella zona e, secondo altri, a un signore chiamato Dragone, che dominava la valle e al quale andrebbe il merito di aver dato vita al borgo. Il termine DRACO può però avere anche altri significati, tra cui quelli di ‘frana, scoscendimento’ e ‘nome fluviale di carattere divino’. Non manca neppure chi riporta la denominazione del centro alla guerra goto-bizantina, connettendola al latino DRACONERIUS, ‘vessillero, la cui insegna porta un dragone’. In questo caso il luogo, durante il conflitto, sarebbe stato un presidio militare bizantino, comandato da un DRACONARIUS, che avrebbe poi lasciato il nome all’abitato. Nel Medioevo appartenne ai marchesi di Susa, Busca e Saluzzo. Passata poi alla Francia, venne annessa ai suoi possedimenti da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOEMANUELEIDISAVOIA'>Carlo Emanuele I di Savoia</a>, all’inizio del 1600. A metà del XVIII secolo, acquistò il titolo di città, svincolandosi così dalla famiglia Birago, che l’aveva in feudo. Più volte bombardata durante la seconda guerra mondiale, prese parte attiva alla lotta partigiana. Tra i monumenti spiccano: la chiesa dei Santi Andrea e Ponzio, del XV secolo, costruita sui ruderi di un precedente edificio; quella dei cappuccini, resto di un convento fondato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>, nel 1600, per contrastare il dilagare dell’eresia protestante nella zona; la casa-torre dei Berardi; la quattrocentesca loggia del grano, trasformata in una cappella dedicata a San Sebastiano, nel 1500; “la torrazza”, una torre di avvistamento, del XI secolo; il cosiddetto “ponte del diavolo”, sul Maira. È ancora individuabile il percorso delle antiche mura di cinta, inglobate in vari palazzi. Buona parte della popolazione, proveniente dalla valle, fa uso quotidiano della lingua d’òc.

Economia

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 59, di Pro Loco, di stazione dei carabinieri e dell’ufficio informazioni e accoglienza turistica nonché del corpo forestale. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta, castagne e uva e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli, alimenta il comparto industriale lattiero-caseario. È praticata anche la silvicoltura. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare, edile, elettronico, meccanico, metallurgico, tessile, delle confezioni, della gomma, della plastica, della lavorazione del legno e della pietra, del vetro e dei suoi prodotti; a queste si affiancano fabbriche di mobili, strumenti di precisione, motocicli e biciclette, oltre che di carrozzeria, parti e accessori per autoveicoli. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, attività assicurative e di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si annoverano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca civica e del museo “Mallè”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto sono assicurate le prestazioni fornite da un poliambulatorio. Per lo sport e il tempo libero non mancano un campo da tennis e uno di minigolf da 18 buche.

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 59, di Pro Loco, di stazione dei carabinieri e dell’ufficio informazioni e accoglienza turistica nonché del corpo forestale. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutta, castagne e uva e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli, alimenta il comparto industriale lattiero-caseario. È praticata anche la silvicoltura. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare, edile, elettronico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della gomma, della plastica, della lavorazione del legno e della pietra, del vetro e dei suoi prodotti; a queste si affiancano fabbriche di mobili, strumenti di precisione, motocicli e biciclette, oltre che di carrozzeria, parti e accessori per autoveicoli. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva, attività assicurative e di consulenza informatica arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si annoverano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca civica e del museo “Mallè”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario sul posto sono assicurate le prestazioni fornite da un poliambulatorio. Per lo sport e il tempo libero non mancano un campo da tennis e uno di minigolf da 18 buche.

Relazioni

Meta abbastanza ricercata dal turismo sia residenziale che stagionale, offre a quanti vi si rechino la possibilità di entrare in contatto con la natura incontaminata che circonda l’abitato attraverso piacevoli escursioni e tranquille passeggiate seguendo suggestivi sentieri naturalistici che attraversano la valle occitana. Tra gli eventi periodici si segnala: la “Carlevè Busca, Carai, Drunè”, una sfilata di carri allegorici; la fiera degli acciugai, a maggio; la mostra collettiva d’arte, a ottobre. La Patrona, la Madonna di Ripoli e Foglienzane, viene festeggiata la seconda domenica di settembre.

Meta abbastanza ricercata dal turismo sia residenziale che stagionale, offre a quanti vi si rechino la possibilità di entrare in contatto con la natura incontaminata che circonda l’abitato attraverso piacevoli escursioni e tranquille passeggiate seguendo suggestivi sentieri naturalistici che attraversano la valle occitana. Tra gli eventi periodici si segnala: la “Carlevè Busca, Carai, Drunè”, una sfilata di carri allegorici; la fiera degli acciugai, a maggio; la mostra collettiva d’arte, a ottobre. La Patrona, la Madonna di Ripoli e Foglienzane, viene festeggiata la seconda domenica di settembre.

Località

Archero, Borgata Lerda, Borgata Nuova, Borgetto, Casermette, Castelletto Busca, Fornace, Gangotta Sottana, Lerda, Madonna Addolorata, Monastero, Moschieres, Murassone, Perotti, Ponte di Bedale, Pratavecchia, Ripoli, Ruà del Prato, San Maurizio, Sant'Anna di Piossasco, Santa Lucia, Tetti

Archero, Borgata Lerda, Borgata Nuova, Borgetto, Casermette, Castelletto Busca, Fornace, Gangotta Sottana, Lerda, Madonna Addolorata, Monastero, Moschieres, Murassone, Perotti, Ponte di Bedale, Pratavecchia, Ripoli, Ruà del Prato, San Maurizio, Sant'Anna di Piossasco, Santa Lucia, Tetti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dronero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.