Descrizione

Comune montano, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole sta registrando un certo sviluppo turistico. La comunità dei dossenesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive prevalentemente nel capoluogo comunale e in misura minore nelle località di Molini, Breta, Ca' Astori, Ca' Cadene, Ca' Paoli, Gromasera, Lago, Tribulini e Valborgo. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con forti variazioni altimetriche: si raggiungono i 1818 metri della montagna della Val Parina. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non fa registrare particolari segni di sviluppo edilizio: rimasto pressoché intatto rispetto al passato, conserva l'aspetto dell'antico borgo rurale e pastorale; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica: nella prima parte, a sfondo azzurro, è raffigurata un'aquila dorata posta sulla vetta di un monte verde sul quale spicca una caverna nera; nella seconda parte, a sfondo argentato, è rappresentato un castagno munito di sei frutti dorati, su una pianura verde, sormontato dalla croce del Calvario di colore rosso.

Comune montano, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole sta registrando un certo sviluppo turistico. La comunità dei dossenesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive prevalentemente nel capoluogo comunale e in misura minore nelle località di Molini, Breta, Ca' Astori, Ca' Cadene, Ca' Paoli, Gromasera, Lago, Tribulini e Valborgo. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con forti variazioni altimetriche: si raggiungono i 1818 metri della montagna della Val Parina. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non fa registrare particolari segni di sviluppo edilizio: rimasto pressoché intatto rispetto al passato, conserva l'aspetto dell'antico borgo rurale e pastorale; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica: nella prima parte, a sfondo azzurro, è raffigurata un'aquila dorata posta sulla vetta di un monte verde sul quale spicca una caverna nera; nella seconda parte, a sfondo argentato, è rappresentato un castagno munito di sei frutti dorati, su una pianura verde, sormontato dalla croce del Calvario di colore rosso.

Storia

Le sue origini, al pari di tutta la sua storia, sono legate alla presenza di importanti giacimenti minerari sul monte Vaccareggio, che vennero sfruttati fin dall'età del bronzo (1500-1000 a.C.). Il primo nucleo abitato, sorto in prossimità delle miniere, si formò in epoca etrusca :già allora l'attività estrattiva costituiva la principale risorsa economica della zona; in seguito però l'insediamento si spostò in un'area più esposta al sole e maggiormente adatta alle coltivazioni agricole. Citata come Dosena in un documento della prima metà del X secolo, secondo alcuni studiosi deriverebbe il toponimo dal nome URSENA, di origini etrusche, o dal termine latino DORSUM, che significa 'dosso', con l'aggiunta del suffisso -ena. L'importanza delle risorse minerarie dossenesi fu tale che lo stesso Leonardo da Vinci se ne interessò, mettendo a punto un particolare sistema per migliorarne lo sfruttamento. Le vicende successive alla caduta della Repubblica di Venezia, sotto il cui dominio restò dalla prima metà del Quattrocento alla fine del Settecento, non fanno registrare eventi di particolare rilievo. Dal punto di vista architettonico l'edificio più interessante è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, del XVI secolo, in cui è possibile ammirare pregevoli dipinti in stile rinascimentale.

Le sue origini, al pari di tutta la sua storia, sono legate alla presenza di importanti giacimenti minerari sul monte Vaccareggio, che vennero sfruttati fin dall'età del bronzo (1500-1000 a.C.). Il primo nucleo abitato, sorto in prossimità delle miniere, si formò in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCA'>etrusca</a> :già allora l'attività estrattiva costituiva la principale risorsa economica della zona; in seguito però l'insediamento si spostò in un'area più esposta al sole e maggiormente adatta alle coltivazioni agricole. Citata come Dosena in un documento della prima metà del X secolo, secondo alcuni studiosi deriverebbe il toponimo dal nome URSENA, di origini <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCHE'>etrusche</a>, o dal termine latino DORSUM, che significa 'dosso', con l'aggiunta del suffisso -ena. L'importanza delle risorse minerarie dossenesi fu tale che lo stesso <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LEONARDODAVINCI'>Leonardo da Vinci</a> se ne interessò, mettendo a punto un particolare sistema per migliorarne lo sfruttamento. Le vicende successive alla caduta della Repubblica di Venezia, sotto il cui dominio restò dalla prima metà del Quattrocento alla fine del Settecento, non fanno registrare eventi di particolare rilievo. Dal punto di vista architettonico l'edificio più interessante è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, del XVI secolo, in cui è possibile ammirare pregevoli dipinti in stile rinascimentale.

Economia

Il quadro economico non risulta particolarmente fiorente: esso risente dell'impronta tipicamente rurale della zona, con un'agricoltura basata sulle coltivazioni montane e integrata dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, non hanno avuto un adeguato sviluppo, probabilmente a causa delle caratteristiche del territorio, che non è molto adatto a ospitare grandi insediamenti produttivi. Priva di servizi pubblici particolari, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: manca il servizio bancario e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Il quadro economico non risulta particolarmente fiorente: esso risente dell'impronta tipicamente rurale della zona, con un'agricoltura basata sulle coltivazioni montane e integrata dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, non hanno avuto un adeguato sviluppo, probabilmente a causa delle caratteristiche del territorio, che non è molto adatto a ospitare grandi insediamenti produttivi. Priva di servizi pubblici particolari, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: manca il servizio bancario e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive, che offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, gustando i genuini piatti della sua cucina e godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla presenza del Parco naturale regionale delle Orobie. Di grande attrattiva è anche la grotta dell'abisso di Val Cadur, che richiama molti appassionati di speleologia. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citati: il carnevale, con maschere e carri allegorici; lo spettacolo serale, che viene organizzato a luglio; la festa alpina degli inizi di agosto, seguita da quella del villeggiante; la fiera, con mostra zootecnica, e il mercato del bestiame bovino, a ottobre. Tra le manifestazioni che hanno riscosso molto successo negli anni passati va ricordata quella dei "murales" che, ripresa anche dalla televisione di stato, vide la partecipazione di noti pittori bergamaschi. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.

Località di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, gustando i genuini piatti della sua cucina e godendo delle bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla presenza del Parco naturale regionale delle Orobie. Di grande attrattiva è anche la grotta dell'abisso di Val Cadur, che richiama molti appassionati di speleologia. Tra gli eventi ricorrenti meritano di essere citati: il carnevale, con maschere e carri allegorici; lo spettacolo serale, che viene organizzato a luglio; la festa alpina degli inizi di agosto, seguita da quella del villeggiante; la fiera, con mostra zootecnica, e il mercato del bestiame bovino, a ottobre. Tra le manifestazioni che hanno riscosso molto successo negli anni passati va ricordata quella dei "murales" che, ripresa anche dalla televisione di stato, vide la partecipazione di noti pittori bergamaschi. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.

Località

Ca Cadene, Ca' Astori, Gromasera, Molini, Val Parina, Valborgo, Via Fratelli Gamba

Ca Cadene, Ca' Astori, Gromasera, Molini, Val Parina, Valborgo, Via Fratelli Gamba

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dossena rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.