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Descrizione

Comune di montagna, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I dolceacquini, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.086 metri di quota. L’abitato, che non fa registrare segni di espansione edilizia, si sviluppa lungo le sponde del torrente Nervia, conservando un suggestivo nucleo storico, sovrastato dalle rovine del castello dei Doria e unito alla parte più recente da un pittoresco ponte; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un castello d’argento fondato su una verde terrazza; sullo sfondo rosso del capo spicca un’aquila in volo spiegato.

Storia

Il toponimo, che nella dizione locale è “Dusaiga”, viene fatto risalire a un nome prediale romano in -atica, derivante a sua volta dal personale latino DULCIUS; non manca però chi si richiama al dio celtico Dus Agua e chi, rifacendosi alle forme Dulciaga e Douzaga, che compaiono in documenti del XII e XIII secolo, riporta la denominazione del borgo a un termine prediale col suffisso gallo-latino -aco. Possedimento dei conti di Ventimiglia, fu da questi venduta ai Doria, nella seconda metà del Duecento, venendo così coinvolta nelle rivalità tra il potente casato genovese e la nobile famiglia dei Grimaldi di Monaco. A lungo travagliata anche dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini, nel XVI secolo si sottomise ai Savoia che, verso la metà del Seicento, ne fecero un marchesato. Annessa al regno di Sardegna, all’indomani del congresso di Vienna, partecipò alle successive vicende del resto della regione. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: il turrito castello dei Doria, del Quattrocento, che purtroppo versa in stato di rovina; il ponte sul Nervia, risalente al tardo Medioevo; la seicentesca parrocchiale di Sant’Antonio, nella quale si può ammirare un pregevole polittico, del XVI secolo, e la chiesetta cimiteriale di San Giorgio, di origini medievali ma più volte rimaneggiata, nella cui cripta si trovano le tombe dei Doria.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Comunità montana, della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, che nell’economia locale conserva un ruolo importante, si basa sulla produzione di ortaggi, uve, olive e frutta; è praticata anche la floricoltura. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, edile, metallurgico e del legno; a queste si affiancano fabbriche di mobili, oltre che di apparecchi medicali e chirurgici. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una pinacoteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini prodotti locali e godendo di una suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali, che allietano il borgo, meritano di essere citate: la mostra mercato, a cadenza mensile; le fiere di marzo, del 15 aprile, dell’8 maggio e del 20 novembre. Il mercato settimanale si svolge il giovedì. La festa del Patrono, Sant’Antonio, viene celebrata il 17 gennaio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dolceacqua rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.074
  • Lat 43° 51' 2,87'' 43.85079722
  • Long 7° 37' 21,73'' 7.62270278
  • CAP 18035
  • Prefisso 0184
  • Codice ISTAT 008029
  • Codice Catasto D318
  • Altitudine slm 51 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1365
  • Superficie 20.23 Km2
  • Densità 102,52 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3s
  • Alba 08:06
  • Tramonto 16:55
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FONDAZIONE MONSIGNOR BARTOLOMEO TORNATORE E PADRE GIOVANNI MAUROVIA ROMA 28
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