Descrizione

Piccola comunità di montagna, la cui esistenza è documentata già dall'epoca medioevale e la cui economia trova nel settore primario la principale attività. I dizzaschesi presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media e sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, in diverse località, fra le quali quella di Muronico (contigua ad Argegno) è la più consistente dal punto di vista demografico. Poggiato su un terrazzo circondato da boschi, la cui origine è dovuta all'accumulo di materiale roccioso trascinato a valle, il territorio, lambito dal torrente Telo, si affaccia su un avvallamento (denominato valle dei Mulini) che prosegue fino a Cerano d'Intelvi; disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Il clima è condizionato dalla vicinanza del lago di Como (come accade per il resto della valle d'Intelvi): piuttosto mite e abbastanza piovoso così da rendere abbondante e verdeggiante la vegetazione.

Piccola comunità di montagna, la cui esistenza è documentata già dall'epoca medioevale e la cui economia trova nel settore primario la principale attività. I dizzaschesi presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media e sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, in diverse località, fra le quali quella di Muronico (contigua ad Argegno) è la più consistente dal punto di vista demografico. Poggiato su un terrazzo circondato da boschi, la cui origine è dovuta all'accumulo di materiale roccioso trascinato a valle, il territorio, lambito dal torrente Telo, si affaccia su un avvallamento (denominato valle dei Mulini) che prosegue fino a Cerano d'Intelvi; disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, che fa registrare una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Il clima è condizionato dalla vicinanza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a> (come accade per il resto della valle d'Intelvi): piuttosto mite e abbastanza piovoso così da rendere abbondante e verdeggiante la vegetazione.

Storia

La sua posizione in luogo sovrastante la conca, che risultò comoda arteria di collegamento fra i due versanti della cosiddetta valle dei Mulini, dovette favorirne lo sviluppo economico. Il toponimo potrebbe essere derivazione dal personale "Odizzo", cui va aggiunto il suffisso -asco. L'appartenenza alla valle d'Intelvi ne condizionò la vita sin dal Medioevo: con Como fu avversa a Milano agli inizi del XII secolo, nel corso della guerra decennale che oppose le due città. Intorno alla metà del XVI secolo fu possedimento feudale di nobili famiglie, quali quelle dei Rusconi e dei Marliani. Nel 1848 si distinse nell'opposizione all'avanzata delle truppe austriache, in quelle che sarebbero state definite le "Termopili vallintelevesi", e nell'organizzazione di un "comitato insurrezionale": in entrambi i casi rivestì un ruolo decisivo il patriota Andrea Brenta. Del suo patrimonio storico-artistico fanno parte: la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Pietro e Paolo (di origine romanica, presenta elementi dei secoli XVII e XIX); gli oratori di San Carlo, dei Confratelli e della Beata Vergine e la chiesa parrocchiale di Muronico, intitolata a San Sisinnio e attribuibile al periodo longobardo (ma ristrutturata in stile barocco). Molti degli edifici conservano le opere di quei maestri intelvesi che, a partire dall'età longobarda, operarono in età barocca in tanta parte della valle ma anche nel resto d'Italia e d'Europa, raggiungendo una specializzazione particolare nell'arte del costruire e del decorare.

La sua posizione in luogo sovrastante la conca, che risultò comoda arteria di collegamento fra i due versanti della cosiddetta valle dei Mulini, dovette favorirne lo sviluppo economico. Il toponimo potrebbe essere derivazione dal personale "Odizzo", cui va aggiunto il suffisso -asco. L'appartenenza alla valle d'Intelvi ne condizionò la vita sin dal Medioevo: con Como fu avversa a Milano agli inizi del XII secolo, nel corso della guerra decennale che oppose le due città. Intorno alla metà del XVI secolo fu possedimento feudale di nobili famiglie, quali quelle dei Rusconi e dei Marliani. Nel 1848 si distinse nell'opposizione all'avanzata delle truppe austriache, in quelle che sarebbero state definite le "Termopili vallintelevesi", e nell'organizzazione di un "comitato insurrezionale": in entrambi i casi rivestì un ruolo decisivo il patriota Andrea Brenta. Del suo patrimonio storico-artistico fanno parte: la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Pietro e Paolo (di origine romanica, presenta elementi dei secoli XVII e XIX); gli oratori di San Carlo, dei Confratelli e della Beata Vergine e la chiesa parrocchiale di Muronico, intitolata a San Sisinnio e attribuibile al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> (ma ristrutturata in stile barocco). Molti degli edifici conservano le opere di quei maestri intelvesi che, a partire dall'età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, operarono in età barocca in tanta parte della valle ma anche nel resto d'Italia e d'Europa, raggiungendo una specializzazione particolare nell'arte del costruire e del decorare.

Economia

L'agricoltura assicura i prodotti derivanti dalle coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi e foraggi, mentre dalla zootecnia sono garantiti i prodotti degli allevamenti bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore secondario è rappresentato nei comparti edile e di produzione dell'energia elettrica, mentre il terziario si compone essenzialmente di una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Mancano, quindi, i servizi che caratterizzano realtà economiche più composite, come quelli bancari e di consulenza informatica. Se assenti risultano mezzi di diffusione della cultura e dell'informazione, come emittenti radio-televisive e testate giornalistiche, non mancano, invece, strutture sociali, come la casa di riposo. Sono presenti le sole scuole materne; anche per completare il ciclo di scuole primarie è necessario spostarsi altrove né è possibile approfondire sul posto la cultura personale: mancano, infatti, strutture culturali quali biblioteche e simili. Sufficiente è la ricettività, che offre possibilità di soggiorno e di ristorazione. Le strutture sanitarie non garantiscono neppure il servizio farmaceutico.

L'agricoltura assicura i prodotti derivanti dalle coltivazioni di cereali, frumento, ortaggi e foraggi, mentre dalla zootecnia sono garantiti i prodotti degli allevamenti bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore secondario è rappresentato nei comparti edile e di produzione dell'energia elettrica, mentre il terziario si compone essenzialmente di una rete commerciale sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Mancano, quindi, i servizi che caratterizzano realtà economiche più composite, come quelli bancari e di consulenza informatica. Se assenti risultano mezzi di diffusione della cultura e dell'informazione, come emittenti radio-televisive e testate giornalistiche, non mancano, invece, strutture sociali, come la casa di riposo. Sono presenti le sole scuole materne; anche per completare il ciclo di scuole primarie è necessario spostarsi altrove né è possibile approfondire sul posto la cultura personale: mancano, infatti, strutture culturali quali biblioteche e simili. Sufficiente è la ricettività, che offre possibilità di soggiorno e di ristorazione. Le strutture sanitarie non garantiscono neppure il servizio farmaceutico.

Relazioni

Abbastanza frequentata per turismo, gode di un patrimonio artistico-paesaggistico in grado di costituire motivo di richiamo dall'esterno: suggestiva risulta anche l'agevole mulattiera, che la congiunge a Cerano d'Intelvi e che s'insinua nella "Valle dei mulini", dove numerosi sono gli opifici a forza idraulica, non più in uso. È invece poco frequentata per lavoro: non sono molte le opportunità di occupazione che offre e i suoi rapporti con il circondario non sono rilevanti; fanno eccezione quelli dettati dalla necessità di accedere a infrastrutture e uffici non disponibili sul posto. Non si segnalano neppure speciali eventi ricorrenti né manifestazioni o sagre in grado di attirare visitatori o di promuoverne il patrimonio delle tradizioni. Unica festa religiosa di rilievo è quella in onore dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, che si celebra il 29 giugno.

Abbastanza frequentata per turismo, gode di un patrimonio artistico-paesaggistico in grado di costituire motivo di richiamo dall'esterno: suggestiva risulta anche l'agevole mulattiera, che la congiunge a Cerano d'Intelvi e che s'insinua nella "Valle dei mulini", dove numerosi sono gli opifici a forza idraulica, non più in uso. È invece poco frequentata per lavoro: non sono molte le opportunità di occupazione che offre e i suoi rapporti con il circondario non sono rilevanti; fanno eccezione quelli dettati dalla necessità di accedere a infrastrutture e uffici non disponibili sul posto. Non si segnalano neppure speciali eventi ricorrenti né manifestazioni o sagre in grado di attirare visitatori o di promuoverne il patrimonio delle tradizioni. Unica festa religiosa di rilievo è quella in onore dei Patroni, i Santi Pietro e Paolo, che si celebra il 29 giugno.

Località

Muronico, Rovasco

Muronico, Rovasco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dizzasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.