Descrizione
Comune collinare, di origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura, sul turismo e su una modesta presenza industriale. I castellotti, con un indice di vecchiaia piuttosto elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e la località Monade Santa Lucia. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 327 metri di quota. L’abitato, che, con i resti delle fortificazioni medievali, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; raggruppato su un colle, ha un andamento plano-altimetrico vario. Nello stemma comunale attualmente in uso si raffigura un leone rampante; il motto è COMMUNITAS DIANI.
Storia
La prima parte del toponimo ha un’etimologia non chiara: considerata da alcuni studiosi la forma latina del nome di una divinità ligure, viene da altri fatta derivare dall’aggettivo latino DIANUS, che significa ‘volto a mezzogiorno’; meno fondate, per la mancanza di conferme documentali, appaiono le ipotesi di una sua derivazione dal latino DIANIUM, indicante ‘un bosco consacrato alla dea Diana’, o dai personali ugualmente latini ATILIUS, HEDIUS o DIDIUS, col suffisso -anus. La specificazione “Castello” si riferisce alla residenza dei marchesi di Clavesana, signori del borgo. Inclusa nella comunità del Diano, con Diano Arentino, Diano San Pietro e Diano Marina, nella seconda metà del XII secolo si riscattò dai vincoli feudali, assurgendo a libero comune. Sul finire del 1100 si sottomise a Genova, che le concesse di continuare a governarsi con propri statuti. Come segno di ringraziamento per il valido aiuto dato nella battaglia della Meloria che, sul finire del XIII secolo, vide la sconfitta della flotta pisana da parte della repubblica marinara di Genova, ottenne da questa il titolo di “magnifica città”. Inserita, verso la fine del 1700, nella giurisdizione del Capo delle Mele, all’indomani del congresso di Vienna venne annessa al regno sabaudo. Nel 1923 fu unita a Diano Marina, riacquistando l’autonomia amministrativa nel 1925. Tra i monumenti figurano: i resti delle mura e delle porte medievali; il palazzo municipale, sulla cui facciata si trova un affresco, del XVII secolo, che ricorda la partecipazione dei castellotti alla battaglia della Meloria; la parrocchiale di S. Nicolò, costruita a partire dalla fine del 1600; gli oratori di S. Giovanni Battista (XII secolo), S. Sebastiano, Santa Croce e S. Bernardino; la chiesa di Santa Maria degli Angeli, dell’inizio del XVII secolo, e quella dell’Assunta, di origini medievali.
Economia
L’agricoltura, basata sulla produzione di ortaggi, uve, olive, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento avicolo. L’industria, di dimensioni ridottissime, è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico e del legno. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si registra la presenza di una casa di riposo. È possibile frequentare soltanto le scuole materne ed elementari; si può usufruire di un museo per l’arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono un’ampia possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.
Relazioni
Meta di un significativo movimento di turisti, è poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per motivi di studio e per usufruire dei servizi non forniti sul posto, oltre che per trovare un’occupazione. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: la fiera patronale per Varcavello, a gennaio; la fiera di maggio; il “Premio vermentino” (simposio sui vini Doc liguri), a giugno; il corteo storico “Castrum diani”, il 5 settembre, e la mostra internazionale dei presepi. Il Patrono, S. Nicola di Bari, viene festeggiato il 6 dicembre.
Località
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Diano Castello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 2.214
- Lat 43° 55' 27,59'' 43.92433056
- Long 8° 3' 54,11'' 8.06503056
- CAP 18010
- Prefisso 0183
- Codice ISTAT 008026
- Codice Catasto D296
- Altitudine slm 135 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1501 - Superficie 5.99 Km2
- Densità 369,62 ab/Km2
- Sismicità Zona 3s
- Alba 08:05
- Tramonto 16:53
- Romano Damonte
- Via Meloria, 2
- 18013 (IM) Liguria
- dianocastello@legalmail.it
- protocollo@comunedianocastello.it
- www.comunedianocastello.it
- 00098480080