Descrizione

Comune collinare, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il turismo. I civitesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e la località Contrada Conicelle. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.423 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; situato su un ripiano, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argentato, un cervo fermo su una verde campagna.

Comune collinare, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il turismo. I civitesi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e la località Contrada Conicelle. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.423 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; situato su un ripiano, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argentato, un cervo fermo su una verde campagna.

Storia

Pare che il suo nucleo originario sia sorto intorno al secolo XI, in località Sanctus Salvatoris, per opera di un gruppo di cassanesi sfuggiti alle invasioni saracene. Il territorio tuttavia risulta abitato già in tempi preistorici, come testimoniano i reperti rinvenuti in alcune grotte della zona e databili all’età della pietra e del bronzo. Casale di Cassano all’Ionio nella seconda metà del Quattrocento fu popolata da una colonia di profughi albanesi, di cui ancora si conservano la lingua e le tradizioni. Il toponimo, che in albanese è “Cifti”, avente il significato di ‘nido d’aquila’, deriva dal latino CIVITAS, ‘città’, e allude alla presenza nei pressi della località delle rovine di un agglomerato urbano, identificato da alcuni con l’antica Cossa. Sul finire del XV secolo, fu concessa agli Asan Paleologo, cui subentrarono i d’Urso, nel Seicento. Compresa nel ducato di casa Serra, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio del XIX secolo, fu inserita dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Cassano all’Ionio e poi tra i comuni del circondario facente capo a questa cittadina, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai Borboni. Annessa al Regno d’Italia, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte alcuni edifici di culto, tra cui spiccano: la chiesa parrocchiale e il santuario di Santa Maria della Catena, di epoca medievale.

Pare che il suo nucleo originario sia sorto intorno al secolo XI, in località Sanctus Salvatoris, per opera di un gruppo di cassanesi sfuggiti alle invasioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SARACENE'>saracene</a>. Il territorio tuttavia risulta abitato già in tempi preistorici, come testimoniano i reperti rinvenuti in alcune grotte della zona e databili all’età della pietra e del bronzo. Casale di Cassano all’Ionio nella seconda metà del Quattrocento fu popolata da una colonia di profughi albanesi, di cui ancora si conservano la lingua e le tradizioni. Il toponimo, che in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESE'>albanese</a> è “Cifti”, avente il significato di ‘nido d’aquila’, deriva dal latino CIVITAS, ‘città’, e allude alla presenza nei pressi della località delle rovine di un agglomerato urbano, identificato da alcuni con l’antica Cossa. Sul finire del XV secolo, fu concessa agli Asan Paleologo, cui subentrarono i d’Urso, nel Seicento. Compresa nel ducato di casa Serra, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio del XIX secolo, fu inserita dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Cassano all’Ionio e poi tra i comuni del circondario facente capo a questa cittadina, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a>. Annessa al Regno d’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a>, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte alcuni edifici di culto, tra cui spiccano: la chiesa parrocchiale e il santuario di Santa Maria della Catena, di epoca medievale.

Economia

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è limitata a qualche piccola impresa edile. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo etnico “arbëresch”. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale rivista italo-albanese “Katundi yne” (Paese nostro). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è limitata a qualche piccola impresa edile. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire del museo etnico “arbëresch”. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche la locale rivista italo-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESE'>albanese</a> “Katundi yne” (Paese nostro). Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un consistente movimento di visitatori, cui offre la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza del bosco di Santa Venere, della Riserva Statale "Gole del Raganello", in cui nidificano gli ultimi esemplari di aquila reale, e il Parco Nazionale del Pollino. Intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: il mercato, che si svolge l’ultimo venerdì di ogni mese; il “Carnevale e le Ceneri”, a febbraio; le “vallje”, balli nazionali arberesche (per commemorare una vittoria di Skanderbeg contro i turchi nella difesa della libertà della Patria), in costume tradizionale, il martedì dopo Pasqua; le fiere di marzo e ottobre; la festa della Madonna della Pietà, il 15 agosto, e quella della Madonna del Rosario, la seconda domenica di ottobre. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un consistente movimento di visitatori, cui offre la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, arricchito dalla presenza del bosco di Santa Venere, della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=RISERVASTATALEGOLEDELRAGANELLO'>Riserva Statale "Gole del Raganello",</a> in cui nidificano gli ultimi esemplari di aquila reale, e il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PARCONAZIONALEDELPOLLINO'>Parco Nazionale del Pollino</a>. Intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni meritano di essere citate: il mercato, che si svolge l’ultimo venerdì di ogni mese; il “Carnevale e le Ceneri”, a febbraio; le “vallje”, balli nazionali arberesche (per commemorare una vittoria di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SKANDERBEG'>Skanderbeg</a> contro i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TURCHI'>turchi</a> nella difesa della libertà della Patria), in costume tradizionale, il martedì dopo Pasqua; le fiere di marzo e ottobre; la festa della Madonna della Pietà, il 15 agosto, e quella della Madonna del Rosario, la seconda domenica di ottobre. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Civita rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.