Descrizione

Cittadina collinare di origine molto antica; nella sua economia occupano un posto assai rilevante le attività industriali, che ne fanno uno dei principali poli produttivi dell’intera provincia, e il terziario. I civitonici, il cui indice di vecchiaia è nella media, vivono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, che si allunga con pianta irregolare su uno stretto ripiano delimitato dai rii Filetto e Maggiore, affluenti del torrente Treja; solo una piccola parte della comunità risiede nella località di Borghetto, in alcuni aggregati urbani minori e nell’elevato numero di case sparse che costella il territorio comunale. Forre incise nel tufo dall’erosione delle acque, fitte macchie boschive, ampie estensioni coltivate o adibite al pascolo conferiscono al comprensorio civitonico un aspetto assai vario, reso ancora più suggestivo dalla presenza qua e là di tracce di antiche civiltà. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un cavaliere con un’armatura d’argento, posto su un cavallo baio al galoppo, con un vessillo rosso dalle estremità bifide nella mano destra; sullo sfondo è raffigurata una porta d’oro vista in prospettiva, merlata “alla guelfa” e fondata su un prato erboso.

Cittadina collinare di origine molto antica; nella sua economia occupano un posto assai rilevante le attività industriali, che ne fanno uno dei principali poli produttivi dell’intera provincia, e il terziario. I civitonici, il cui indice di vecchiaia è nella media, vivono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale, che si allunga con pianta irregolare su uno stretto ripiano delimitato dai rii Filetto e Maggiore, affluenti del torrente Treja; solo una piccola parte della comunità risiede nella località di Borghetto, in alcuni aggregati urbani minori e nell’elevato numero di case sparse che costella il territorio comunale. Forre incise nel tufo dall’erosione delle acque, fitte macchie boschive, ampie estensioni coltivate o adibite al pascolo conferiscono al comprensorio civitonico un aspetto assai vario, reso ancora più suggestivo dalla presenza qua e là di tracce di antiche civiltà. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un cavaliere con un’armatura d’argento, posto su un cavallo baio al galoppo, con un vessillo rosso dalle estremità bifide nella mano destra; sullo sfondo è raffigurata una porta d’oro vista in prospettiva, merlata “alla guelfa” e fondata su un prato erboso.

Storia

I ritrovamenti archeologici attestano che il sito dell’attuale abitato ospitò in età arcaica FALERII, il più importante insediamento falisco, distrutto dai romani nel 241 a.C.; i suoi abitanti edificarono poco lontano un altro insediamento, FALERII NOVI, mentre il primo, mai completamente abbandonato, prese il nome di FALERII VETERES. In seguito alle invasioni barbariche, la popolazione si insediò nuovamente in FALERII VETERES, che venne dotata di robuste fortificazioni; le opere di difesa vennero ulteriormente potenziate nel Quattrocento da Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI, il quale fece edificare anche un nuovo quartiere, il borgo alessandrino, distrutto in seguito dai lanzichenecchi. La costruzione nel 1606 di una nuova strada d’accesso alla via Flaminia e la realizzazione, all’inizio del Settecento, di un ponte sul fiume Tevere favorirono durante il XVIII secolo lo sviluppo dell’economia locale. Il toponimo è un composto del latino CIVITAS e di “castello”. Tra le testimonianze storico-architettoniche locali spiccano il duomo e la rocca: il primo, costruito nel XII secolo e modificato nel Settecento, possiede un bellissimo portico decorato da preziosi mosaici; la rocca, progettata da Antonio da Sangallo il Vecchio su richiesta di Rodrigo Borgia, venne completata da Antonio da Sangallo il Giovane, che aggiunse la torre ottagonale, e contiene all’interno affreschi degli Zuccari. Degni di nota sono anche il palazzo comunale e le chiese di San Francesco e della Madonna del Carmine. Poco distante dall’abitato si può ammirare porta Borgiana, costruita con materiali provenienti da una tomba romana; nel territorio comunale, inoltre, si trovano i resti dell’antica FALERII NOVI e i ruderi dell’abbazia cistercense di Santa Maria di Falleri.

I ritrovamenti archeologici attestano che il sito dell’attuale abitato ospitò in età arcaica FALERII, il più importante insediamento falisco, distrutto dai romani nel 241 a.C.; i suoi abitanti edificarono poco lontano un altro insediamento, FALERII NOVI, mentre il primo, mai completamente abbandonato, prese il nome di FALERII VETERES. In seguito alle invasioni barbariche, la popolazione si insediò nuovamente in FALERII VETERES, che venne dotata di robuste fortificazioni; le opere di difesa vennero ulteriormente potenziate nel Quattrocento da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=RODRIGOBORGIA'>Rodrigo Borgia</a>, futuro papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROVI'>Alessandro VI</a>, il quale fece edificare anche un nuovo quartiere, il borgo alessandrino, distrutto in seguito dai lanzichenecchi. La costruzione nel 1606 di una nuova strada d’accesso alla via Flaminia e la realizzazione, all’inizio del Settecento, di un ponte sul fiume Tevere favorirono durante il XVIII secolo lo sviluppo dell’economia locale. Il toponimo è un composto del latino CIVITAS e di “castello”. Tra le testimonianze storico-architettoniche locali spiccano il duomo e la rocca: il primo, costruito nel XII secolo e modificato nel Settecento, possiede un bellissimo portico decorato da preziosi mosaici; la rocca, progettata da Antonio da Sangallo il Vecchio su richiesta di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=RODRIGOBORGIA'>Rodrigo Borgia</a>, venne completata da Antonio da Sangallo il Giovane, che aggiunse la torre ottagonale, e contiene all’interno affreschi degli Zuccari. Degni di nota sono anche il palazzo comunale e le chiese di San Francesco e della Madonna del Carmine. Poco distante dall’abitato si può ammirare porta Borgiana, costruita con materiali provenienti da una tomba romana; nel territorio comunale, inoltre, si trovano i resti dell’antica FALERII NOVI e i ruderi dell’abbazia cistercense di Santa Maria di Falleri.

Economia

Vivace e dinamica, la comunità dei civitonici ha maturato interessi economici in tutti i campi di attività: anche se in flessione, l’agricoltura, affiancata dalla pesca di acqua dolce e dall’allevamento di bovini e ovini, raggiunge ancora rilevanti livelli qualitativi e quantitativi nella produzione di frumento e tabacco; l’industria comprendente svariati comparti, appare particolarmente vivace in quello dei manufatti in ceramica; un’articolata rete commerciale e la presenza di servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni, completano il quadro economico. Sede di una sezione di pretura e degli uffici della guardia di finanza, il comune dispone di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (liceo classico, istituto d’arte e istituti professionale per il commercio, tecnico industriale e tecnico commerciale), di una biblioteca comunale e di un museo archeologico, che espone reperti databili dall’VIII secolo a.C. all’epoca romana; vanta un apparato ricettivo piuttosto sviluppato e si avvale dell’assistenza sanitaria garantita dall’ospedale, un presidio di guardia medica, diversi poliambulatori, un Sert (Servizio Tossicodipendenze), un centro di salute mentale, un centro di assistenza domiciliare e un consultorio.

Vivace e dinamica, la comunità dei civitonici ha maturato interessi economici in tutti i campi di attività: anche se in flessione, l’agricoltura, affiancata dalla pesca di acqua dolce e dall’allevamento di bovini e ovini, raggiunge ancora rilevanti livelli qualitativi e quantitativi nella produzione di frumento e tabacco; l’industria comprendente svariati comparti, appare particolarmente vivace in quello dei manufatti in ceramica; un’articolata rete commerciale e la presenza di servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni, completano il quadro economico. Sede di una sezione di pretura e degli uffici della guardia di finanza, il comune dispone di istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (liceo classico, istituto d’arte e istituti professionale per il commercio, tecnico industriale e tecnico commerciale), di una biblioteca comunale e di un museo archeologico, che espone reperti databili dall’VIII secolo a.C. all’epoca romana; vanta un apparato ricettivo piuttosto sviluppato e si avvale dell’assistenza sanitaria garantita dall’ospedale, un presidio di guardia medica, diversi poliambulatori, un Sert (Servizio Tossicodipendenze), un centro di salute mentale, un centro di assistenza domiciliare e un consultorio.

Relazioni

Oltre all’interessante patrimonio archeologico, fungono da elemento di richiamo alcune manifestazioni tradizionali: tra le più caratteristiche figurano il carnevale, con sfilate di carri allegorici, e il cosiddetto “Pellegrinaggio delle zitelle” (Pasquetta), che le ragazze nubili compiono al santuario di Santa Susanna, poco lontano dall’abitato; sono assai frequentate, inoltre, le fiere di merci e bestiame che si tengono il 17 settembre e il primo novembre nonché la fiera dell’antiquariato e dell’artigianato che si svolge l’ultima domenica di ogni mese nella splendida cornice del centro storico. La festa dei Santi Patroni Marciano e Giovanni si celebra il 16 settembre.

Oltre all’interessante patrimonio archeologico, fungono da elemento di richiamo alcune manifestazioni tradizionali: tra le più caratteristiche figurano il carnevale, con sfilate di carri allegorici, e il cosiddetto “Pellegrinaggio delle zitelle” (Pasquetta), che le ragazze nubili compiono al santuario di Santa Susanna, poco lontano dall’abitato; sono assai frequentate, inoltre, le fiere di merci e bestiame che si tengono il 17 settembre e il primo novembre nonché la fiera dell’antiquariato e dell’artigianato che si svolge l’ultima domenica di ogni mese nella splendida cornice del centro storico. La festa dei Santi Patroni Marciano e Giovanni si celebra il 16 settembre.

Località

Borghetto, Casa Piccoli Operai, Cenciani, Fabbrece

Borghetto, Casa Piccoli Operai, Cenciani, Fabbrece

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Civita Castellana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.