Descrizione

Comune collinare, di origine antica, probabilmente romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto turistico. I cureggesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo al comune di Borgomanero; la restante parte si distribuisce nelle località di Cascine Enea e Marzalesco, oltre che in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate, che partono da un minimo di 278 e arrivano a un massimo di 356 metri sul livello del mare. Esso, per la sua conformazione geologica, occupa la piana e la spalla destra della fossa subcusiana; la periferia è dominata da prati, boschi, vigneti e campi coltivati. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, sorge nella pianura alluvionale del torrente. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta un cavallo inalberato, allegro, d’argento, accompagnato, in capo, da un’aquila nera in volo spiegato.

Comune collinare, di origine antica, probabilmente romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto turistico. I cureggesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo al comune di Borgomanero; la restante parte si distribuisce nelle località di Cascine Enea e Marzalesco, oltre che in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate, che partono da un minimo di 278 e arrivano a un massimo di 356 metri sul livello del mare. Esso, per la sua conformazione geologica, occupa la piana e la spalla destra della fossa subcusiana; la periferia è dominata da prati, boschi, vigneti e campi coltivati. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, sorge nella pianura alluvionale del torrente. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, si rappresenta un cavallo inalberato, allegro, d’argento, accompagnato, in capo, da un’aquila nera in volo spiegato.

Storia

Il toponimo compare nella documentazione medievale con “Quiregius”: l’etimo deriva dal gentilizio latino QUIRICIUS, che a sua volta proviene da Quiricus, nome personale assai diffuso nell’alto Medioevo. Le sue origini sono molto antiche: primi insediamenti si ebbero, infatti, a partire dall’età romana. Già nel 1013 era indicata come sede di pieve; allo stesso periodo risale anche l’esistenza di un castello, posseduto dai conti di Pombia e ceduto, nel 1025, al vescovo di Novara. Ma, in realtà, la fortezza non fu mai nelle mani dei signori novaresi: essa, insieme all’intero territorio, rimase fra i possessi dei conti di Biandrate. Tuttavia, dopo il trattato del 1202 tra questi ultimi e il comune di Novara, passò sotto la giurisdizione dei novaresi. Nel Trecento fu conquistata e distrutta da Galeazzo I Visconti entrando a far parte dei domini viscontei. Per lungo tempo seguì le vicende della vicina Borgomanero. Interessante da vedere è la parrocchiale di Santa Maria Assunta, risalente alla seconda metà dell’XI secolo, a tre navate absidate. Antistante è il battistero, del XII secolo, a pianta ottagonale con quattro grandi nicchie. Degna di nota è, infine, anche la chiesa di Santa Maria in Castellazzo, situata all’interno di un’ampia area circondata da muraglie.

Il toponimo compare nella documentazione medievale con “Quiregius”: l’etimo deriva dal gentilizio latino QUIRICIUS, che a sua volta proviene da Quiricus, nome personale assai diffuso nell’alto Medioevo. Le sue origini sono molto antiche: primi insediamenti si ebbero, infatti, a partire dall’età romana. Già nel 1013 era indicata come sede di pieve; allo stesso periodo risale anche l’esistenza di un castello, posseduto dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIPOMBIA'>conti di Pombia</a> e ceduto, nel 1025, al vescovo di Novara. Ma, in realtà, la fortezza non fu mai nelle mani dei signori novaresi: essa, insieme all’intero territorio, rimase fra i possessi dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a>. Tuttavia, dopo il trattato del 1202 tra questi ultimi e il comune di Novara, passò sotto la giurisdizione dei novaresi. Nel Trecento fu conquistata e distrutta da Galeazzo I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> entrando a far parte dei domini viscontei. Per lungo tempo seguì le vicende della vicina Borgomanero. Interessante da vedere è la parrocchiale di Santa Maria Assunta, risalente alla seconda metà dell’XI secolo, a tre navate absidate. Antistante è il battistero, del XII secolo, a pianta ottagonale con quattro grandi nicchie. Degna di nota è, infine, anche la chiesa di Santa Maria in Castellazzo, situata all’interno di un’ampia area circondata da muraglie.

Economia

È sede di Pro Loco. Mancando sul posto la stazione di carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto frumento, patate, mais, uva e ortaggi; si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini e avicoli. L’industria è costituita da imprese operanti nei comparti tessile, chimico, delle confezioni, della lavorazione del legno, del vetro e degli oggetti in vetro, della lavorazione della pietra, della fabbricazione di motocicli, biciclette e di altri mezzi di trasporto, della produzione di mobili, metallurgico, meccanico ed edile. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Mancando sul posto la stazione di carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto frumento, patate, mais, uva e ortaggi; si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini e avicoli. L’industria è costituita da imprese operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, chimico, delle confezioni, della lavorazione del legno, del vetro e degli oggetti in vetro, della lavorazione della pietra, della fabbricazione di motocicli, biciclette e di altri mezzi di trasporto, della produzione di mobili, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a> ed edile. Modesta è anche l’attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Ben servita dalle vie di comunicazione, costituisce una meta turistica molto frequentata per la sua bella posizione, a ridosso della catena del Monte Rosa, tra i laghi Maggiore e Orta. Offre, pertanto, spunti per belle passeggiate a piedi o in bicicletta, con la possibilità di raggiungere la collina del Castellazzo, dalla quale si può osservare un panorama completo del medio novarese, nonché, percorrendo sentieri in mezzo ai boschi, di arrivare fino a Piano Rosa, da cui si può ammirare in tutta la sua maestosità la catena alpina del Monte Rosa. Nella stagione estiva, e precisamente nei primi giorni di luglio o di agosto, caratteristiche sono le feste che vengono organizzate nel borgo, in occasione delle quali è possibile gustare e apprezzare la tipica cucina locale. Il mercato settimanale si tiene il sabato. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Ben servita dalle vie di comunicazione, costituisce una meta turistica molto frequentata per la sua bella posizione, a ridosso della catena del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONTEROSA'>Monte Rosa</a>, tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGHIMAGGIORE'>laghi Maggiore</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ORTA'>Orta</a>. Offre, pertanto, spunti per belle passeggiate a piedi o in bicicletta, con la possibilità di raggiungere la collina del Castellazzo, dalla quale si può osservare un panorama completo del medio novarese, nonché, percorrendo sentieri in mezzo ai boschi, di arrivare fino a Piano Rosa, da cui si può ammirare in tutta la sua maestosità la catena alpina del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONTEROSA'>Monte Rosa</a>. Nella stagione estiva, e precisamente nei primi giorni di luglio o di agosto, caratteristiche sono le feste che vengono organizzate nel borgo, in occasione delle quali è possibile gustare e apprezzare la tipica cucina locale. Il mercato settimanale si tiene il sabato. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Cascina Balchi, Cascina Prati, Cascine Enea, Marzalesco, Via Bergallo, Via Carlottina

Cascina Balchi, Cascina Prati, Cascine Enea, Marzalesco, Via Bergallo, Via Carlottina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cureggio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.