Descrizione

Comune di montagna, di origine medievale, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale alle tradizionali attività zootecniche. I cesaresi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Egro, oltre che in pochi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.257 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da espansione edilizia, è ricco di giardini e di orti; si estende su un leggero pendio che digrada a nord-est aprendosi a ventaglio ed è sovrastato dal conico Monte Pizzo. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso del primo campo spicca un'aquila d'oro; nella seconda sezione, smaltata d'azzurro, sono raffigurati tre monti verdi, fondati in punta allo scudo.

Comune di montagna, di origine medievale, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale alle tradizionali attività zootecniche. I cesaresi, che presentano un indice di vecchiaia straordinariamente alto, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Egro, oltre che in pochi aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.257 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da espansione edilizia, è ricco di giardini e di orti; si estende su un leggero pendio che digrada a nord-est aprendosi a ventaglio ed è sovrastato dal conico Monte Pizzo. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso del primo campo spicca un'aquila d'oro; nella seconda sezione, smaltata d'azzurro, sono raffigurati tre monti verdi, fondati in punta allo scudo.

Storia

Il toponimo, che ricorda l'area un tempo particolarmente ricca di boschi, si potrebbe collegare alla voce “caesa”. Tuttavia le attestazioni anteriori al XIII secolo, tra cui “Cisara” e “Cisera”, fanno presumere che sia connesso realmente al disboscamento del suolo e che non si faccia ancora riferimento al nuovo valore di “caesa”, pari a ‘siepe', acquisito a partire dal XII secolo. Dal 1273 compare poi la forma esattamente corrispondente a quella attuale ufficiale. La sua storia ripercorre completamente le vicende del feudo dell'isola di San Giulio che, dominio longobardo nell'alto Medioevo, venne concesso nel X secolo dall'imperatore Ottone al vescovo di Novara, a cui rimase fino al 1767. Tra gli edifici degni di nota bisogna senz'altro ricordare la parrocchiale di San Clemente, che rappresenta un esempio di struttura romanica, con l'impianto a tre navate e alcuni capitelli; all'interno presenta affreschi tardo-quattrocenteschi. Interessante anche la cappella di San Lorenzo: si tratta di una chiesa ad aula unica, con una facciata a capanna arricchita da un semplice portale, che appare come una costruzione della fine dell'XI secolo, anche se rimaneggiata nel Quattrocento; all'interno custodisce tracce di affreschi del XV secolo.

Il toponimo, che ricorda l'area un tempo particolarmente ricca di boschi, si potrebbe collegare alla voce “caesa”. Tuttavia le attestazioni anteriori al XIII secolo, tra cui “Cisara” e “Cisera”, fanno presumere che sia connesso realmente al disboscamento del suolo e che non si faccia ancora riferimento al nuovo valore di “caesa”, pari a ‘siepe', acquisito a partire dal XII secolo. Dal 1273 compare poi la forma esattamente corrispondente a quella attuale ufficiale. La sua storia ripercorre completamente le vicende del feudo dell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ISOLADISANGIULIO'>isola di San Giulio</a> che, dominio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> nell'alto Medioevo, venne concesso nel X secolo dall'imperatore Ottone al vescovo di Novara, a cui rimase fino al 1767. Tra gli edifici degni di nota bisogna senz'altro ricordare la parrocchiale di San Clemente, che rappresenta un esempio di struttura romanica, con l'impianto a tre navate e alcuni capitelli; all'interno presenta affreschi tardo-quattrocenteschi. Interessante anche la cappella di San Lorenzo: si tratta di una chiesa ad aula unica, con una facciata a capanna arricchita da un semplice portale, che appare come una costruzione della fine dell'XI secolo, anche se rimaneggiata nel Quattrocento; all'interno custodisce tracce di affreschi del XV secolo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio; per l'assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Considerate le caratteristiche orografiche della zona, l'agricoltura è stata del tutto abbandonata; è praticato, invece, l'allevamento, in particolare di bovini, caprini e avicoli. Il settore secondario è presente con l'industria meccanica e metallurgica, con fabbriche per la lavorazione del legno e della pelletteria, nonché imprese edili. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano soltanto l'istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio; per l'assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. Considerate le caratteristiche orografiche della zona, l'agricoltura è stata del tutto abbandonata; è praticato, invece, l'allevamento, in particolare di bovini, caprini e avicoli. Il settore secondario è presente con l'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=INDUSTRIAMECCANICA'>industria meccanica</a> e metallurgica, con fabbriche per la lavorazione del legno e della pelletteria, nonché imprese edili. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano soltanto l'istruzione materna ed elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

La tranquillità del luogo, l'aria salubre e le bellezze dell'ambiente naturale, nonché la vicinanza al lago d'Orta, costituiscono ottime risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni tradizionali tali da richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Clemente, si celebra il 23 novembre.

La tranquillità del luogo, l'aria salubre e le bellezze dell'ambiente naturale, nonché la vicinanza al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGODORTA'>lago d'Orta</a>, costituiscono ottime risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non vi si svolgono significative manifestazioni tradizionali tali da richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Clemente, si celebra il 23 novembre.

Località

Colma, Egro, Grassona

Colma, Egro, Grassona

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cesara rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.