Descrizione

Centro rivierasco, ubicato in collina e di origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I crosioti, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale e nella località Mirto, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e il nucleo Fiumarella. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 277 metri di quota; le aree Pantano Martucci e Vota sono in contestazione rispettivamente con Rossano e Calopezzati. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Centro rivierasco, ubicato in collina e di origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura, sull’industria e sul turismo. I crosioti, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale e nella località Mirto, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e il nucleo Fiumarella. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 277 metri di quota; le aree Pantano Martucci e Vota sono in contestazione rispettivamente con Rossano e Calopezzati. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Il toponimo, in origine Crusium, deriva dal greco “xrusìon”, ‘oro’, che va inteso in senso metaforico come ‘luogo d’oro’; non manca però chi lo riporta al cognome Xrùsios, attestato in un documento redatto in greco, del XII secolo. Secondo alcuni storici sarebbe stata fondata dai sibariti scampati alla strage compiuta dai crotonesi nei pressi del Trionto. Pertinenza del principato di Rossano, nella seconda metà del Quattrocento fu ceduta alla nobile famiglia dei Guindazzo, cui subentrarono i Cavaniglia. Possedimento, nel XVI secolo, dei d’Aragona di Montalto Uffugo, fu da questi venduta ai Mandatoriccio, che la tennero col titolo di duca. Pervenuta ai Sambiase, rimase sotto la loro signoria fino al crollo del sistema feudale, sancito dalle riforme napoleoniche. Comune del cantone di Corigliano Calabro, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio dell’Ottocento, fu dapprima inclusa, quale università, nel cosiddetto governo di Cariati e poi aggregata a Calopezzati, facente parte del circondario di Cropalati. Durante il restaurato dominio borbonico fu unita a Caloveto, da cui si separò nel 1902, costituendosi in comune autonomo. Sul finire degli anni Venti, venne nuovamente annessa a Calopezzati, recuperando l’autonomia nel 1937. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale, d’impianto settecentesco; resti di edifici medievali; la torre di Santa Tecla e il castello di Mirto, risalente al Medioevo, attualmente in stato di abbandono.

Il toponimo, in origine Crusium, deriva dal greco “xrusìon”, ‘oro’, che va inteso in senso metaforico come ‘luogo d’oro’; non manca però chi lo riporta al cognome Xrùsios, attestato in un documento redatto in greco, del XII secolo. Secondo alcuni storici sarebbe stata fondata dai sibariti scampati alla strage compiuta dai crotonesi nei pressi del Trionto. Pertinenza del principato di Rossano, nella seconda metà del Quattrocento fu ceduta alla nobile famiglia dei Guindazzo, cui subentrarono i Cavaniglia. Possedimento, nel XVI secolo, dei d’Aragona di Montalto Uffugo, fu da questi venduta ai Mandatoriccio, che la tennero col titolo di duca. Pervenuta ai Sambiase, rimase sotto la loro signoria fino al crollo del sistema feudale, sancito dalle riforme napoleoniche. Comune del cantone di Corigliano Calabro, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio dell’Ottocento, fu dapprima inclusa, quale università, nel cosiddetto governo di Cariati e poi aggregata a Calopezzati, facente parte del circondario di Cropalati. Durante il restaurato dominio borbonico fu unita a Caloveto, da cui si separò nel 1902, costituendosi in comune autonomo. Sul finire degli anni Venti, venne nuovamente annessa a Calopezzati, recuperando l’autonomia nel 1937. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale, d’impianto settecentesco; resti di edifici medievali; la torre di Santa Tecla e il castello di Mirto, risalente al Medioevo, attualmente in stato di abbandono.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, della tipografia e del vetro; a queste si affiancano fabbriche di mobili, laterizi e della plastica. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva (basata sul commercio al dettaglio) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un istituto professionale commerciale e un liceo linguistico; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive assicurano la ristorazione e il soggiorno, quelle sanitarie il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, della tipografia e del vetro; a queste si affiancano fabbriche di mobili, laterizi e della plastica. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva (basata sul commercio al dettaglio) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non si registra la presenza di strutture sociali di rilievo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, un istituto professionale commerciale e un liceo linguistico; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive assicurano la ristorazione e il soggiorno, quelle sanitarie il servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un significativo movimento di visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini prodotti locali e godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, in particolare della zona costiera, in cui si trovano diversi lidi. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno citate: la fiera di aprile; quella campionaria, dal 20 al 30 ottobre, e la festa del Sacro Cuore di Gesù, a fine luglio. Il Patrono, S. Michele Arcangelo, si festeggia l’8 maggio.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un significativo movimento di visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini prodotti locali e godendo delle bellezze dell’ambiente naturale, in particolare della zona costiera, in cui si trovano diversi lidi. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra gli eventi ricorrenti vanno citate: la fiera di aprile; quella campionaria, dal 20 al 30 ottobre, e la festa del Sacro Cuore di Gesù, a fine luglio. Il Patrono, S. Michele Arcangelo, si festeggia l’8 maggio.

Località

Fiumarella, Mirto, Pantano Martucci, Vota

Fiumarella, Mirto, Pantano Martucci, Vota

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Crosia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.